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Liceo Scientifico Galeazzo Alessi - Perugia, classe 4F

LA VERITà CELATA DIETRO AL LAVORO

Giornata dell’educazione civica N.1-21/10/2024N.2-26/11/2024

  • Elenco puntato

Leonardo BelloPaolo BerniMarco Meotti Tobia moretti

AGENDA 2030

COLLEGAMENTI CON L'

INDICENTI SUL LAVORO

INFILTRAZIONI MAFIOSE

punto 3, benessere e salute punto 7, energia pulita e accessibile punto 8, lavoro dignitoso e crescita punto 11 città per comunità sostenibili

approfondimentio

Punto 16, pace, giustizia e istituzioni solide

Paolo Berni

1

incidenti sul lavoro

2

dati generali

3

Cause incidenti

Lavoro irregolare

5

problemi del lavoro irregolare

4

Paolo Berni

premere i pulsanti interattivi

Conclusioni

incidente thyssenkrupp

luogo e giorno

tentativo spegnimento

cronologia incidente

responsabilità e critche

Marco Meotti

LE INDAGINI E IL PROCESSO

T.tt

Nell'ambito dell'inchiesta seguita all'incidente, la Guardia di Finanza avrebbe sequestrato all'amministratore delegato Herald Espenhahn un documento dove si afferma che Antonio Boccuzzi, l'unico testimone sopravvissuto, «va fermato con azioni legali», in quanto sostiene in televisione accuse pesanti contro l'azienda. Il documento attribuisce la colpa dell'incendio ai sette operai, che si erano distratti. A carico dell'amministratore delegato i pubblici ministeri formularono l'ipotesi di reato di omicidio volontario con dolo eventuale e incendio doloso (dolo eventuale), mentre altri cinque dirigenti furono accusati di omicidio colposo e incendio colposo, con l'aggravante della previsione dell'evento; fu contestata l'omissione dolosa dei sistemi di prevenzione antincendio e antinfortunistici. Fu rinviata a giudizio anche l'azienda come persona giuridica.

Il 15 aprile 2011 la Corte d'assise di Torino, sezione seconda, ha confermato i capi d'imputazione a carico di Herald Espenhahn, amministratore delegato della ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni, condannandolo a 16 anni e 6 mesi di reclusione. Altri cinque manager dell'azienda (Marco Pucci, Gerald Priegnitz, Daniele Moroni, Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri) sono stati condannati a pene che vanno da 13 anni e 6 mesi a 10 anni e 10 mesi.Ma dopo vari processi effettuati dalla Corte d'assise e La Corte d'Appello di Torino vennero ridefinite le pene il 29 maggio 2015: 9 anni ed 8 mesi a Espenhahn, 7 anni e 6 mesi a Moroni, 7 anni e 2 mesi a Salerno, 6 anni e 8 mesi a Cafueri, 6 anni e 3 mesi a Pucci e Priegnitz

Marco Meotti

LE INFILTRAZIONI MAFIOSE

cos'è?

facciamo chiarezza su questo fenomeno radicato nella società

riforme italiane

le leggi contro le associazioni mafiose in italia

settori

settori in cui si è radicata l' infiltrazione della mafia

dati

un po' di dati sulle infiltrazioni della mafia

Leonardo Bello

SETTORI CORROTTI

1.Sfruttamento dei LavoratoriLavoro Nero e Irregolare: Le mafie spesso impiegano lavoratori in nero, privandoli di diritti e tutele. Questo sfruttamento porta a salari molto bassi e condizioni di lavoro precarie.Caporalato: L'utilizzo di intermediari illegali per reclutare lavoratori, spesso migranti, che vengono pagati meno della metà rispetto ai lavoratori regolari.

3.Corruzione e Comportamenti IllegaliCorruzione: L'infiltrazione mafiosa porta a una crescente corruzione tra funzionari pubblici e imprese, minando l'integrità delle istituzioni e dei processi di appalto.Pratiche Illegali: La mafia può costringere le imprese a piegarsi a pratiche illegali, come il pagamento di tangenti o l'accettazione di contratti sfavorevoli.Erosione della Fiducia

2.Distorsione della ConcorrenzaConcorrenza Sleale: Le imprese mafiose possono offrire prezzi più bassi grazie all’uso di manodopera irregolare e all’assenza di costi per il rispetto delle normative di sicurezza e lavoro.Eliminazione di Imprese Oneste: Le aziende legittime possono faticare a sopravvivere in un mercato dominato da pratiche illecite, portando alla chiusura di attività oneste.

4.Erosione della FiduciaPerdita di Fiducia nelle Istituzioni: La presenza delle mafie può portare i cittadini a perdere fiducia nelle istituzioni pubbliche e nella giustizia, percepita come inefficace nel combattere il crimine organizzato.Stigmatizzazione delle Aree Colpite: Le comunità in cui le mafie operano possono essere stigmatizzate, rendendo più difficile attrarre investimenti e sviluppare attività economiche.

Leonardo Bello

5.Effetti sulla Salute e SicurezzaCondizioni di Lavoro Pericolose: In settori come l'edilizia e l'agricoltura, la mancata osservanza delle normative di sicurezza può portare a incidenti e infortuni sul lavoro.Impatto Ambientale: Le attività mafiose nel settore dei rifiuti e dell'agricoltura possono causare danni ambientali, con effetti negativi sulla salute pubblica.

6.Conseguenze EconomicheDiminuzione della Qualità dei Servizi: Le aziende mafiose spesso non rispettano gli standard di qualità, con conseguenze negative per il consumatore.Rallentamento della Crescita Economica: L'infiltrazione mafiosa può ostacolare l'innovazione e la competitività, rallentando la crescita economica complessiva.

7.Impatto sulle Relazioni SocialiClima di Paura e Silenzio: L’influenza mafiosa può creare un clima di paura nelle comunità, dove le persone esitano a denunciare o opporsi alle attività criminali.Erosione del Tessuto Sociale: Le mafie possono generare divisioni all'interno delle comunità, manipolando relazioni e creando clientele.

Leonardo Bello

Chi era?

Cos'è successo?

Come intervenne la mafia?

Conseguenze dello stato

Caso Oreste

Tobia Moretti

Raffaele Granata era un imprenditore di Castel Volturno di 70 anni, titolare di uno stabilimento balneare e padre di Giuseppe Granata, allora Sindaco di Calvizzano (Napoli

Raffaele Granata era un imprenditore di Castel Volturno di 70 anni, titolare di uno stabilimento balneare e padre di Giuseppe Granata, allora Sindaco di Calvizzano (Napoli

Dopo aver denunciato i tentativi di estorsione da parte del clan camorristico facente capo a Bidognetti, viene ucciso l’11 luglio 2008 dall’ala stragista dei casalesi guidata da Setola presso i locali della propria attività. La famiglia Granata si era, infatti, più volte opposta al pagamento del “pizzo” agli emissari del clan, minacciando così gli interessi camorristici sulla zona del litorale.

Per questa ragione, il clan si adoperò per pianificare l’omicidio di Giuseppe Granata; tuttavia, non trovandosi egli nel luogo e nel momento stabilito per l’azione omicida ed essendo invece presente il padre Raffaele al suo posto, gli assassini decisero di cambiare obiettivo

Il 23 febbraio 2013, la Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere ha condannato tanto i mandanti quanto gli esecutori materiali dell’omicidio, dimostrando il coraggio di opporsi alle logiche della criminalità organizzata da parte di una famiglia di normali cittadini.Lo Stato ha onorato il sacrificio della vittima con il riconoscimento concesso a favore dei suoi familiari dal Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso di cui alla legge n. 512/99.

Riflessioni riguardo l'incontro con i frati francescani

fatto per la ricorrenza degli 800 anni dalla morte di san francesco

  • riflessione Leonardo: per me è stata un esperienza memorabile, non avevo mai approfondito la storia di un monaco francescano. Non mi rendevo conto che loro,prima di diventare monaci, fossero delle persone comuni e tutto questo mi ha fatto riflettere
  • riflessione Marco:per me questo incontro é stato importante per rivvicinare i ragazzi della nostra età alla fede cristiana, ma anche per capire meglio la storia di un santo nato e vissuto nella nostra regione, inoltre abbiamo avuto la possibilità di conoscere uno stile di vita particolare come quello francescano che è ormai considerabile come una tradizione storica.
  • riflessione Paolo: ritengo che l'incontro con i frati francescani sia stato molto formativo.
La cosa che mi è rimasta più impressa è stata il concetto di variabile y di cui hanno parlato. Ciò mi ha fatto riflettere molto poichè ho sempre ritenuto che una cosa del genere esistesse ma non la avevo mai interpretata cosi
  • riflessione Tobia: Secondo me questo incontro con i frati è stato molto formativo ed importante. Mi ha colpito mlto il loro stile di vita sempre in procinto di aiutare il prossimo. Ma la cosa che mi ha più stupito è quando hanno parlato della loro vocazione e del cambiamento che hanno dovuto fare nella loro vita che sicuramente non è stato facile

18/10/24

Tobia Moretti e Marco Meotti

Sitografia

abbiamo utilizzato:-skuola.net-ministero dell' interno-wikipedia-governo italiano

riforme italiane

Lo stato italiano emanò molte leggi contro le associazioni mafiose e persino le affermazioni nei primi articoli della costituzione posso essere estese contro di queste. Alcuni articoli antimafia sono:legge n. 1423 legge n. 575 Nel 1991 sono emanati cinque provvedimenti d’urgenza, alcuni sono: n. 143 del 1991 (convertito nella legge n. 197 del 1991) n. 8 del 1991 (convertito nella legge n. 82 del 1991)successivamente verrà emanata la legge n. 109 del 1996

legge n. 1423 del 1956 Misure di prevenzione nei confronti delle persone pericolose per la sicurezza e per la pubblica moralità si limitava ad individuare alcune categorie di persone socialmente pericolose per le quali la magistratura poteva applicare misure di prevenzione personale

legge n. 575 del 1965 Disposizioni contro le organizzazioni criminali di tipo mafioso, anche straniere le misure di prevenzione personali sono estese anche a soggetti sospettati di appartenere ad associazioni mafiose.

decreto-legge n. 143 del 1991 (convertito nella legge n. 197 del 1991) Provvedimenti urgenti per limitare l’uso del contante e dei titoli al portatore nelle transazioni e prevenire l’utilizzazione del sistema finanziario a scopo di riciclaggio, vanno ricordati tre altri provvedimenti volti specificamente a contrastare la criminalità organizzata.

decreto legge n. 8 del 1991 (convertito nella legge n. 82 del 1991) Nuove norme in materia di sequestri di persona a scopo di estorsione e per la protezione dei testimoni di giustizia, nonchè’ per la protezione e il trattamento sanzionatorio di coloro che collaborano con la giustizia , con il quale si introduce nel nostro ordinamento un sistema “premiale” per i “collaboratori di giustizia” per i delitti di stampo mafioso

legge n. 109 del 1996 Disposizioni in materia di gestione di beni sequestrati o confiscati perfeziona la disciplina dei beni confiscati alla mafia, prevedendo il loro riutilizzo a fini sociali, attraverso l’assegnazione al patrimonio dello Stato per finalità di giustizia e ordine pubblico ovvero a regioni ed enti regionali locali, che li possono gestire direttamente ovvero affidarli in concessione, a titolo gratuito, ad organizzazioni del terzo settore per finalità sociali.

Gli incidenti sul lavoro accadono per una combinazione di fattori che possono essere legati all’ambiente lavorativo, alle condizioni operative, alle attrezzature utilizzate, o al comportamento umano. Ecco alcune delle principali cause: 1. Mancanza di formazione Spesso i lavoratori non ricevono adeguata formazione sulle procedure di sicurezza, sull’uso corretto delle attrezzature e sui rischi specifici legati al loro lavoro. Questo può portare a errori o mancanza di consapevolezza sui pericoli presenti. 2. Condizioni di lavoro non sicure. Un ambiente di lavoro pericoloso, con attrezzature non adeguatamente mantenute, mancanza di segnaletica di sicurezza, o infrastrutture obsolete, aumenta il rischio di incidenti. Questo è comune in settori come l’edilizia, la manifattura e l’agricoltura. 3. Stress e affaticamento Turni lunghi, carichi di lavoro elevati o ritmi serrati possono portare a stanchezza e disattenzione, aumentando le probabilità di errori che causano incidenti.

L'autore stesso dell'omicidio, attuale collaboratore di giustizia, narra di come si è svolta la vicenda

1.Sfruttamento dei Lavoratori2.Distorsione della concorrenza3.Corruzione e pratiche illegali4.Erosione della fiducia5.Effetti sulla salute e sulla sicurezza 6.Conseguenze economiche7.Impatto sulle relazioni sociali

cos'è?

Il problema dell’infiltrazione delle mafie all’interno dell’economia del lavoro in Italia è un fenomeno radicato e complesso che riguarda diversi settori dell’economia. Infatti, le organizzazioni criminali come la mafia siciliana, la ‘ndrangheta calabrese,la camorra campana e altre hanno dimostrato una notevole capacità d’infiltrarsi in differenti attività economiche legali o illegali per l’accumulo di poderi e risorse finanziarie. In generale, l’infiltrazione è un processo attraverso il quale le organizzazioni mafiose spesso chiamate crime syndicate infiltrano settori legali dell’economia o altre istituzioni per ottenere vantaggi economici, politici o sociali. Ciò può avvenire attraverso meccanismi di controllo, corruzione o intimidazione.

Tuttavia, le indagini successive e le testimonianze raccolte portarono a conclusioni diverse, suggerendo che l’incidente fosse stato il risultato di una serie di carenze nella gestione della sicurezza e nella manutenzione degli impianti.

L'incidente suscitò numerose critiche, soprattutto per quanto riguarda la gestione della sicurezza e delle condizioni di lavoro all'interno dello stabilimento. In particolare, emerse che alcuni dei lavoratori coinvolti nell'incidente avevano accumulato molte ore di straordinario. Alcuni operai stavano infatti lavorando da 12 ore consecutive, e avevano già effettuato 4 ore di straordinario, un carico di lavoro che, secondo i sindacati e le associazioni, avrebbe potuto influire sulla prontezza e sulla capacità di gestione delle emergenze.Inoltre, diversi testimoni e lavoratori parlarono di gravi inefficienze nei sistemi di sicurezza. Alcuni estintori erano scarichi o non funzionanti, e gli idranti presenti nell'area risultavano essere inefficienti. Alcuni operai lamentarono anche la mancanza di personale specializzato nella gestione di situazioni di emergenza e di sicurezza. Questi fattori, secondo le testimonianze, contribuirono a un aggravamento della situazione e alla difficoltà di fermare l'incendio prima che si sviluppasse in modo fatale.In risposta alle critiche, l’azienda ThyssenKrupp smentì con fermezza ogni responsabilità diretta nell'incidente, sostenendo che non vi fosse stata una violazione delle normative sulla sicurezza. La difesa dell’azienda si basava sulla tesi che l’incidente fosse stato causato da un’imprevedibile serie di eventi, senza che fosse possibile prevenirlo con i mezzi e le risorse disponibili.

la responsabilità e le critiche

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Anche il punto 8 è finalizzato al problema degli incidenti sul lavoro poiché promuove un ambiente sicuro e dignitoso in cui i dipendenti possono lavorare tranquillamente senza rischiare di rimanere feriti.

Nel contesto dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, la riduzione degli incidenti sul lavoro mira anche a promuovere lo sviluppo economico inclusivo, garantire il benessere della popolazione e ridurre le disuguaglianze.Come si può vedere nel punto 3 7 e 11 dell agenda si mira al benessere e alla salute, sia delle persone che dell’ambiente.

INCIDENTI SUL LAVORO

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DATI GENERALI

Il numero dei lavoratori morti a causa di infortuni sul lavoro in Italia nel 2022 ha superato la quota di mille unità, più precisamente sono 1090 secondo rilevazioni dell’INAIL effettuate al 31/12/2022. Nel 2021 il numero dei caduti sul lavoro era stato pari a 1.221 unità. Il dato sembrerebbe evidenziare un lieve miglioramento della situazione, ma nel conteggio dell’anno 2022 va considerato il notevole minor peso dei decessi per Covid-19. Pertanto il numero dei decessi è tornato in linea rispetto ai livelli alti dell’epoca pre-pandemia

Problemi riguardo il lavoro irregolare

1. Condizioni di lavoro precarieChi lavora in nero è spesso soggetto a condizioni di lavoro estremamente precarie, con turni lunghi, poche pause e attrezzature inadeguate o obsolete. Queste condizioni aumentano così notevolmente le probabilità di infortuni.2. Assenza di sorveglianza e controlliPoiché i lavoratori irregolari operano al di fuori del quadro legale, è meno probabile che i datori di lavoro rispettino le ispezioni periodiche e gli standard di sicurezza imposti dalla legge. Inoltre, in caso di incidenti, spesso questi non vengono denunciati per evitare sanzioni o problemi legali, il che rende difficile avere una stima precisa dell’incidenza degli infortuni legati al lavoro irregolare.3. Non copertura assicurativaCome precedentemente detto i lavoratori in nero non sono coperti dall’INAIL. Senza questa copertura, in caso di incidente, i lavoratori irregolari non hanno diritto ad alcun tipo di indennizzo.

Conclusioni

Il lavoro irregolare è una delle principali cause che contribuiscono all’alto numero di incidenti sul lavoro in Italia. L’assenza di tutele, la mancanza di formazione e di standard di sicurezza, unite alla non copertura assicurativa, creano una situazione estremamente rischiosa per i lavoratori. Contrastare il lavoro irregolare e rafforzare i controlli sulla sicurezza è essenziale per ridurre gli incidenti e migliorare le condizioni lavorative nel Paese.In seguito approfondiamo il caso thyssenkrupp, uno degli incidenti più gravi d'italia.

Nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007, i lavoratori della linea 5 dello stabilimento erano impegnati a riavviare l'impianto dopo un fermo tecnico per manutenzione. L'azienda ThyssenKrupp, multinazionale tedesca con diversi stabilimenti, tra cui uno a Terni, si occupa della lavorazione dell'acciaio e, in particolare, la linea 5 era un impianto di laminazione dell'acciaio. Il riavvio dell’impianto avvenne poco dopo la mezzanotte, ma a pochi minuti dal riavvio si verificò un problema. Un nastro, utilizzato per lavorare il materiale, non era stato centrato correttamente e iniziò a scorrere irregolarmente, producendo un forte attrito con la carpenteria metallica. Questo attrito innescò delle scintille che, a causa della presenza di carta intrisa di olio nell'area, provocarono un incendio.La carta intrisa di olio era presente in grande quantità sulla linea di produzione. Tale materiale veniva utilizzato per proteggere i nastri di acciaio che venivano arrotolati e lavorati, ma in alcune fasi della lavorazione la carta veniva rimossa e spesso accumulata nel reparto, diventando un potenziale combustibile. Il problema si acutizzò ulteriormente a causa di un sistema di gestione della carta che non funzionava correttamente: la carta, infatti, veniva riutilizzata più volte e spesso si strappava, accumulandosi nella zona del nastro, creando una condizione ideale per l'innesco di un incendio.

la cronologia dell'incidente

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OBBIETTIVI AGENDA 2030 CONTRO LE MAFIE E LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA:L’obiettivo 16 mira a ottenere società pacifiche e inclusive entro il 2030. Per raggiungere tale scopo l’obiettivo 16 chiede di ridurre tutte le forme di violenza, fermare la tortura e combattere tutte le forme di criminalità organizzata. Inoltre, la corruzione e i flussi illegali di armi e denaro dovranno essere ridotti in modo netto. Per raggiungere l’obiettivo di società pacifiche e inclusive, dovranno essere promossi lo Stato di diritto e il potenziamento di istituzioni partecipative e dovranno essere garantite pari opportunità nell’accesso alla giustizia.16.4: Entro il 2030, ridurre in maniera significativa il finanziamento illecito e il traffico di armi, potenziare il recupero e la restituzione dei beni rubati e combattere tutte le forme di crimine organizzato16.5: Ridurre sensibilmente la corruzione e gli abusi di potere in tutte le loro forme

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.

tentativo di spegnimento

Quando l'addetto alla linea si rese conto dell'incendio, corse immediatamente verso la sala di controllo per dare l’allarme, e il personale si precipitò a tentare di spegnere le fiamme. Vennero utilizzati gli estintori presenti lungo la linea, ma questi non furono sufficienti a fermare l’incendio che, alimentato dalla carta imbevuta di olio, segatura e altra sporcizia, continuava a espandersi. La situazione divenne rapidamente fuori controllo, e si decise di ricorrere alle manichette antincendio per cercare di arginare il fuoco. Durante questa operazione, però, le fiamme danneggiarono un tubo flessibile dell'impianto idraulico oleodinamico, da cui fuoriuscì dell'olio ad alta pressione.L'olio, nebulizzato e incendiato dalla temperatura elevata, si trasformò in una nube infuocata che investì i lavoratori presenti. Il primo a morire sul colpo fu Antonio Schiavone, che aveva cercato di spegnere l'incendio passando dietro all'impianto. Gli altri sei lavoratori morirono nel corso del mese successivo a causa delle gravissime ustioni riportate. L'unico msuperstite, Antonio Boccuzzi, riuscì a salvarsi, ma subì ferite che, seppur non letali, segnarono profondamente la sua vita..

Quello che segue è l'elenco aggiornato di tutti i Consigli Comunali sciolti per infiltrazione mafiosa negli ultimi anni

Si evidenzia la presenza di una stretta correlazione tra i morti sul lavoro ed il lavoro irregolare. Infatti si stima che il giro di affari dell’economia sommersa in Italia sia di circa 200 miliardi l’anno, di cui 76 riguardano il mondo del lavoro sotto diverse forme come il lavoro nero ed irregolare. Si tratta di rapporti di lavoro in cui moltissimi sono privi delle tutele necessarie.Ciò rappresenta uno dei problemi più gravi del mondo del lavoro. In particolare, lo sfruttamento del lavoro si riferisce al caso in cui i lavoratori non vengono regolarizzati da un contratto e quindi non sono protetti sul fronte dell’assicurazione contro gli infortuni.A occuparsi di ciò è l’Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro , che sostiene economicamente coloro che subiscono un infortunio sul lavoro o una malattia professionale.

LAVORO IRREGOLARE

.Il tragico incidente avvenuto il 6 dicembre 2007 nello stabilimento ThyssenKrupp di Torino, uno dei più gravi nella storia del lavoro in Italia, ha avuto un impatto profondo sull'opinione pubblica e ha sollevato numerosi interrogativi sulla sicurezza sul lavoro e sulle responsabilità aziendali. L'incidente ha coinvolto otto operai e ha causato la morte di sette di loro, un evento che ha scosso la comunità e ha avuto ripercussioni sia sul piano legale che sociale.

luogo e giorno dell'accaduto

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