Want to make interactive content? It’s easy in Genially!

Over 30 million people build interactive content in Genially.

Check out what others have designed:

Transcript

la corte costituzionale e l'autonomia differenziata

Contextualize Your Topic with a Subtitle

protesta contro l'autonomia differenziata ritenuta ingiusta

da diritto.it

Autonomia differenziata: la Corte Costituzionale si pronuncia Quattro Regioni hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale per far dichiarare illegittima la legge sull’autonomia differenziata.

- Come detto, è prevista dall’articolo 116 della Costituzione italiana, che consente alle regioni di richiedere competenze aggiuntive rispetto a quelle ordinarie. Per ottenere l’autonomia differenziata, una regione deve presentare una richiesta formale al governo centrale. Segue una fase di negoziazione tra la regione e lo Stato, che porta alla stipula di un’intesa. Tale intesa deve poi essere approvata dal Parlamento italiano con una legge a maggioranza assoluta.

- L’autonomia differenziata è un concetto politico e amministrativo che si riferisce alla possibilità per le regioni italiane di ottenere un livello di autonomia maggiore rispetto a quello previsto dallo statuto ordinario. Questa autonomia può riguardare varie competenze legislative, amministrative e finanziarie, e consente alle regioni di gestire in maniera autonoma determinate materie che altrimenti sarebbero di competenza statale.

cos'è l'autonomia differenziata?

Il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna, la Sicilia, il Trentino-Alto Adige e la Valle d'Aosta dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottati con legge costituzionale.

Le competenze che possono essere trasferite alle regioni includono sanità e welfare, istruzione e formazione, ambiente e territorio, infrastrutture e trasporti e gestione delle risorse idriche e dei rifiuti.

Quattro Regioni hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale per far dichiarare illegittima la legge sull’autonomia differenziata.

Autonomia differenziata: la Corte Costituzionale si pronuncia

Contextualize Your Topic with a Subtitle

''Dopo un acceso dibattito, il Parlamento in data 19 giugno 2024 ha approvato in via definitiva la riforma sull’autonomia differenziata che, benché sia espressamente prevista dagli articoli 116 e 117 della Costituzione, così come modificati dalla legge costituzionale di riforma del titolo V della Costituzione, ha provocato forti tensioni. Pertanto quattro Regioni governate dal centro-sinistra (Puglia, Toscana, Sardegna e Campania) hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale per far dichiarare illegittima la legge, ai sensi degli artt. 2, 5 e 97 Cost. La Corte costituzionale ha accolto in parte il ricorso e ha sollecitato il parlamento a modificare alcuni aspetti del provvedimento ritenuti in contrasto con la Costituzione. Tale provvedimento, se da un lato costituisce un rallentamento all’attuazione della legge, dall’altro potrebbe inficiare il referendum abrogativo già presentato ai sensi dell’art. 75 della Costituzione perché, dopo l’approvazione delle modifiche sollecitate dalla Corte, potrebbe rendersi necessaria la proposizione di un nuovo referendum.''

il ministro roberto calderoni

La Corte Costituzionale ha messo un freno alla legge sull'autonomia differenziata, dichiarando illegittime alcune delle sue disposizioni, accogliendo parzialmente i ricorsi presentati da Puglia, Toscana, Sardegna e Campania. I giudici costituzionali hanno ritenuto che alcune parti della legge, in particolare quelle relative alla definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni e alla distribuzione delle risorse, non fossero conformi alla Costituzione. In sostanza, la Corte ha sottolineato l'importanza di garantire l'uguaglianza dei diritti dei cittadini su tutto il territorio nazionale e di evitare eccessive disparità tra le regioni. Il Parlamento dovrà ora modificare la legge per adeguarla alle indicazioni della Corte.

Dare più potere alle Regioni è da sempre l’obiettivo della Lega. Il Carroccio, guardando in particolare alle Regioni del Nord, ha spinto affinché il disegno di legge corresse veloce in Parlamento. Protagonista assoluto di questo percorso è stato il ministro Roberto Calderoli

Info

da cittadinanzaattiva.it

Punti chiave della sentenza: Delega al Governo insufficiente: La Corte ha criticato la delega legislativa conferita al Governo per definire i dettagli dell'autonomia, ritenendola priva di criteri sufficientemente chiari e circoscritti. Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP): La procedura utilizzata per definire i LEP è stata giudicata incostituzionale, in quanto basata sulla spesa storica degli enti locali e non su criteri oggettivi e uniformi su tutto il territorio nazionale. Ruolo del Parlamento: La Corte ha sottolineato l'importanza del ruolo del Parlamento nel processo legislativo, che non può essere limitato da atti amministrativi.

LEP (Livello Essenziale nelle Prestazioni) Indicatori riferiti al godimento dei diritti civili e sociali che devono essere determinati e garantiti, sul territorio nazionale, con la funzione di tutelare l’unità economica e la coesione sociale della Repubblica, rimuovere gli squilibri economici e sociali (federalismo solidaristico) e fornire indicazioni programmatiche cui le Regioni e gli enti locali devono attenersi, nella redazione dei loro bilanci e nello svolgimento delle funzioni loro attribuite. I diritti di cittadinanza, la cui determinazione è competenza esclusiva dello Stato attribuita dall’art. 117 Cost., si traducono essenzialmente nel diritto di tutti i cittadini all’assistenza sanitaria e sociale, all’istruzione, alle prestazioni previdenziali per i lavoratori.