Corso Akihabara
leonardo ciannavei
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Leonardo Ciannavei
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Introduction
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Giulia Cecchettin
7 vs 1
Secondo quanto denunciato dalla giovane, ad adescarla in un bar della Vucciria sarebbe stato uno degli aggressori, la persona che avrebbe filmato la violenza sessuale di gruppo con il cellulare. La vittima sarebbe stata invitata dal ragazzo a sedere al tavolo con i suoi amici per una serata in compagnia. Al barista del locale palermitano, il gruppo avrebbe chiesto di "far ubriacare per bene" la 19enne. "Falla bere che al resto pensiamo noi". L'adolescente, però, avrebbe detto al barista di non ascoltare quanto raccomandato dai ragazzi. Le sue richieste non sono però state ascoltate e la giovane, stordita dall'alcol, è stata sollevata di peso dai 7 e trascinata fino al cantiere abbandonato del Foro Italico dove poi si è consumata la violenza sessuale. Per impedire alla giovane vittima di opporsi, il gruppo l'avrebbe anche aggredita a pugni e schiaffi. Una volta soccorsa, la 19enne è stata visitata in ospedale e ha sporto denuncia. Troppo ubriaca per rendersi conto di cosa stesse accadendo, ha spiegato di aver seguito il branco dal bar perché convinta che l'avrebbero riaccompagnata a casa. Ad incastrare il gruppo, oltre al video realizzato da uno dei 7 indagati, le chat relative alla notte del 7 luglio. In alcuni messaggi, uno degli indagati raccontava quanto fatto, vantandosi anche della superiorità numerica degli aggressori rispetto alla vittima. "Eravamo 100 cani su una gatta. Una cosa che ho visto solo nei video porno, è stato uno stupro di massa".
E’ sabato 18 novembre quando il corpo di Giulia Cecchettin viene trovato nei pressi del lago di Barcis, vicino Pordenone. INERME E SENZA VITA, facendo così perdere all’Italia intera l’ultima speranza di un finale lieto. Ma chi era Giulia ? Giulia Cecchettin era una ragazza, un’amica, una sorella, una figlia. Una giovane donna i cui sogni sono stati spezzati. Nata a Sonora provincia di Padova, aveva 22 anni, studentessa della Facoltà di Ingegneria di Padova, che avrebbe conseguito la laurea proprio pochi giorni dopo la sua scomparsa. Sabato 11 novembre si perdono le sue tracce insieme a quelle dell’ex fidanzato Filippo Turetta, il principale sospettato dell’omicidio e l’ultimo ad averla vista viva e che verrà ritrovato in Germania dopo una fuga durata giorni. 22 minuti sono l’arco di tempo in cui sarebbero da collocare le due aggressioni di Filippo Turetta , secondo il Gip di Venezia. Tra le 23:18 e le 23:40 dell’ 11 novembre. Dopo essere stati al Centro Commerciale di Marghera e aver cenato insieme, Filippo accompagna Giulia vicino casa in Via Aldo Moro dove avviene la prima aggressione, ricostruita dal racconto di un testimone. Una voce femminile urlava “così mi fai male”, chiedendo aiuto, poi il testimone ha visto “calciare violentemente una sagoma che si trovava a terra”, costringerla ad entrare in macchina e di lì a poco allontanarsi. La seconda aggressione sarebbe avvenuta nella zona industriale di Fossò, dove la scena è stata ripresa dalle telecamere di sicurezza dell’azienda di Dior. Il corpo di Giulia viene trovato avvolto in due sacchi neri con segni di percosse e di ecchimosi e ripetute coltellate concentrate tra la testa , il viso e il collo. La procura di Venezia dopo l’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin potrebbe inserire l’aggravante della crudeltà nel capo d’accusa contestato a Filippo Turetta-lo riferisce l’agenzia LaPresse da fonti giudiziarie. Il caso però è ancora sotto indagine con molti interrogativi aperti. La storia di Giulia è quella di una ragazza semplice, solare, che aveva voglia di vivere e per questo ha lottato con tutte le sue forze prima di arrendersi al suo carnefice. Questa tragedia è frutto di un dramma sociale, di manipolazione e di amore disfunzionale di un ragazzo che non poteva accettare il successo di lei tanto da chiederle di rallentare con gli esami per laurearsi insieme. Giulia Cecchettin è la 105 esima donna uccisa dall’inizio dell’anno, un dato allarmante e che deve farci riflettere, ma soprattutto agire per contrastare i soliti meccanismi di paura e mancanza di un reale sostegno, tutte cause che hanno indotto Giulia a sottovalutare la situazione e a compiere il suo unico errore ovvero fidarsi di chi diceva di amarla così tanto.
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