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STORIA ARTE- Ingres

Giorgia

Created on November 25, 2024

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Transcript

Pomarico Giorgia 5B 2024/2025

Jean-Auguste- dominique Ingres

Montauban 1780 – Parigi 1867

Durante il soggiorno in Italia, in seguito alla vittoria del Prix de Rome Ingres trovò ispirazione nelle opere di Raffaello, che considerava un modello di perfezione artistica. Questo influenzò non solo la sua composizione ma anche l’idealizzazione delle figure. Ingres fu spesso in contrasto con i romantici come ad esempio Eugène Delacroix, ma condivise con loro l'amore per il colore e la luce. Questa tensione tra il rigore classico e l’espressione romantica arricchì il suo stile.

Evoluzione Artistica

Nel 1835, Ingres venne nominato direttore dell'Accademia di Francia a Roma, un ruolo che gli permise di consolidare la sua posizione nella scena artistica europea. Durante il suo mandato, si concentrò su commissioni pubbliche e progetti per chiese e istituzioni. Rientrato in Francia, ricevette ulteriori incarichi ufficiali. Ingres ottenne fama internazionale come uno degli artisti più apprezzati del XIX secolo, specialmente per i suoi ritratti e per le opere mitologiche e storiche. Fu un fervente seguace del Neoclassicismo, basato sull'ideale Wilchelmaniano di bellezza classica e sulla precisione tecnica. La sua arte iniziale si caratterizzò per il rigore delle linee e la chiarezza compositiva, ispirate ai principi del maestro Jacques-Louis David. Tuttavia, con il tempo, sviluppò un linguaggio artistico più personale, includendo una sensualità sottile e una ricerca dettagliata della forma, come evidente in opere celebri quali La Grande Odalisca (1814). Come già riportato ebbe come maestro Jean-Louis David che tramandò ad Ingres i principi del Neoclassicismo, che rimasero alla base della sua formazione.

ANALISI ICONOGRAFICA Simboli: Il ventaglio di piume: simboleggia la sensualità e la raffinatezza tipica degli harem orientali. I tessuti decorati e le stoffe preziose: rappresentano l’opulenza e il fascino misterioso dell’Oriente. I gioielli: alludono al potere e alla ricchezza, elementi associati al mondo esotico e alla figura dell’odalisca. Iconografia:La figura centrale è un’odalisca, termine che indica una servitrice o concubina del serraglio in culture orientali. L’opera si inserisce nel filone orientalista del XIX secolo, che idealizzava l'Oriente come luogo di piacere e mistero. Allegorie:"La Grande Odalisca" è un’allegoria della bellezza ideale e dell’erotismo raffinato. La figura femminile non rappresenta una persona reale, ma incarna un concetto astratto di femminilità e sensualità. ANALISI STILISTICA Stile: L'opera rappresenta una sintesi tra il Neoclassicismo, evidente nella perfezione idealizzata della figura, e l’influenza romantica, percepibile nell'atmosfera esotica e sensuale. Influenze: Ebbe sicuramente l'influenza di David per quanto riguarda il suo rigore compositivo e l'attenzione per il disegno. Per quanto riguarda Raffaello, per la ricerca della perfezione idealizzata nelle figure femminili che è una chiaro eco della pittura rinascimentale. Inoltre granda influenza ha avuto ovviamente la tendenza molto diffusa nel XIX secolo dell'esotismo che influenzò molti artisti dell’epoca. Originalità:L’opera si distingue per la combinazione di elementi classici e romantici: l’anatomia idealizzata della figura femminile contrasta con la torsione innaturale del corpo, che rompe con i principi rigorosi del Neoclassicismo. Questo rende La Grande Odalisca un ponte tra Neoclassicismo e Romanticismo. INTERPRETAZIONE Significato: Ingres voleva celebrare la bellezza e la sensualità ideali. L’opera invita a contemplare un mondo immaginario, lontano dalla realtà quotidiana, incarnando l’ideale estetico del suo tempo. Contesto storico: L’opera fu commissionata da Carolina Murat, regina di Napoli, e riflette l’interesse dell’Europa napoleonica per l’Oriente. Questo contesto storico e culturale era caratterizzato dalla fascinazione per terre lontane, viste come misteriose e seducenti, ma spesso rappresentate attraverso stereotipi.

Analisi Opera:

DATI PRELIMINARI:Autore: Jean-Auguste-Dominique Ingres Titolo: La grande odalisca Data: 1814 Tecnica: Olio su tela Dimensioni: 91x162 Collocazione: Museo del Louvre, Parigi DESCRIZIONE: Il soggetto rappresentato è una donnanuda distesa in un ambiente orientaleggiante. La figura è un'odalisca, una servitrice del serraglio di un sultano. La scena è caratterizzata da oggetti che richiamano l'Oriente, come il ventaglio di piume, i gioielli e le stoffe ricamate, contribuendo a creare un'atmosfera esotica e lussuosa. Non sono presenti altri personaggi, e l'intera attenzione è focalizzata sulla figura femminile. La posizione dell’odalisca crea una linea curva, contrastata dalle linee lineari del letto o dei tendaggi. Il corpo allungato della donna occupa quasi l’intera larghezza della tela. I colori predominanti sono il bianco della pelle e le tonalità calde dei tessuti e degli accessori, come l'oro, il blu e il rosso. I colori hanno una tonalità ricca ma non eccessivamente accesa, creando così un’atmosfera intima e raffinata. La luce mette in risalto la pelle liscia della figura femminile. Le ombre sono delicate, creando un effetto di chiaro-scuro che accentua la tridimensionalità del corpo. Non ci sono forti contrasti, poiché la luce si concentra sulla figura principale, mentre lo sfondo rimane più uniforme. Da notare è lo sfondo completamente nero, che va a riprendere la pittura del suo maestro David; ispiratosi a sua volta a Caravaggio. Lo spazio rappresentato è chiuso e immaginario. L’ambiente è poco definito(lo sfondo nero non ci permentte di capire la dimensione della stanza), suggerendo un'atmosfera più evocativa che reale. La presenza di elementi decorativi orientaleggianti serve a creare un contesto esotico e suggestivo.

Analisi Opera:

Jean-Auguste-Dominique nacque il 29 agosto 1780 a Montauban, in Francia. Suo padre, Jean-Marie-Joseph Ingres, era un artista versatile che esercitava come pittore, decoratore e scultore, e fu la sua prima guida nel mondo dell'arte, mentre la madre, Anne Moulet, era figlia di un parruchiere. Questo ambiente familiare stimolante incoraggiò il giovane Ingres a coltivare il talento per il disegno e la musica, una passione che avrebbe mantenuto per tutta la vita, prova ne sia la forte amicizia con il violinista Niccolò Paganini. Nel 1813 sposò Madeleine Chapelle, una donna di grande sostegno morale che lo accompagnò nelle sue vicende personali e professionali.Ingres si formò inizialmente all'Accademia di Tolosa, dove dimostrò subito un talento straordinario nel disegno. A soli 17 anni si trasferì a Parigi per studiare presso l'atelier di Jacques-Louis David. Ingres vinse il prestigioso Prix de Rome nel 1801 con il dipinto:"Gli inviati di Agamennone", che gli permise di soggiornare in Italia, dove affinò ulteriormente il suo stile. Ingres morì a Parigi il 14 gennaio 1867 all’età di 86 anni di polmonite.

Cenni Biografici

Oltre che per la simile composizione e che per tipo di soggetto, una donna semi (nel caso della scultura di Canova) o nuda stesa, le opere sono molto simile anche per cosa suscitano all'osservatore esterno. Queste opere sono tutte riconducibili al filone della sensualità femminile. Più sfrontata ed erotica nei casi dell'opera di Tiziano e nella scultura ritraente la sorella dell'imperatore francese, più naturale e spontanea nel quadro di Giorgione.

  • Paolina Borghese come Venere vincitrice
  • Antonio Canova
  • 1804-08
  • Marmo di Carrara
  • Roma, Galleria Borghese
  • 92 (160 con la lettiga) x200cm
  • Venere di Urbino
  • Tiziano
  • 1538
  • Olio su tela
  • Firenze, Uffizi
  • 119x165cm
  • Venere addormentata (Venere di Dresda)
  • Giorgione
  • 1507-12
  • Olio su tela
  • Dresda, Gemäldegalerie.
  • 108x175cm

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