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Presentazione Giochi Olimpici

アドリアーノ

Created on November 25, 2024

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Le Olimpiadi Antiche

I primi Giochi Olimpici della storia iniziarono nel 776 a.C. in Grecia. Si trattava fondamentalmente di celebrazioni atletiche e religiose. Il luogo in cui si svolgevano le gare era la città di Olimpia, da cui i giochi prendono nome, e dove si pensava abitasse Zeus: a lui erano dedicati i giochi, che si tenevano con cadenza quadriennale e avevano una durata di sette giorni. La fase tra un Gioco e l'altro veniva chiamata Olimpiade, da cui il termine moderno con cui ancora designiamo i giochi. Altre gare si tenevano in altre città, da Atene a Corinto, ma i giochi di fama maggiore erano gli Olimpici, così importanti da sospendere l'attività bellica in tutta la Grecia.

Le Origini

Le Olimpiadi, per circa quattro secoli furono disputate solo in contesto greco; la partecipazione si allargò solo in seguito, quando cominciò a farsi sentire l’influenza macedone e i Macedoni stessi furono ammessi alle gare, acquistando così il diritto di essere Greci a tutti gli effetti. Il contesto si ampliò ancor più quando i Romani conquistarono la Grecia. In contemporanea con l'avvento del Cristianesimo iniziò anche il processo di decadenza dei Giochi perché visti come festa pagana.

La figura dell' atleta

La regola principale dei Giochi olimpici prevedeva che potessero partecipare solo uomini greci e atleti provenienti dalle colonie greche. Gli atleti erano per lo più di classe abbiente poichè i giochi richiedevano costosi allenamenti.Durante le Olimpiadi la figura della donna non era presente nemmeno tra il pubblico. Gli atleti e allenatori dovevano essere nudi, onde evitare travestimenti e inganni. Questo consentiva a chi gareggiava anche una maggior libertà di movimento, dato che gli indumenti non erano certo aerodinamici: favoriva l’aerodinamica anche l’abitudine di ungere il corpo con olio prima di iniziare la gara. Inoltre la dieta degli atleti prevedeva un consumo di pane, fichi, formaggio e carne.

Come accennato precedentemente le Olimpiadi duravano ben sette giorni: il primo era dedicato alle cerimonie di apertura, con riti e sacrifici agli dei, l’ultimo invece, era riservato alle premiazioni degli atleti vincitori, ai quali veniva donata una corona di ulivo (simboo di pace ed onore), e all’allestimento di un ricco banchetto.Il vincitore oltre a ricevere una corona di ulivo, riceveva fama e veniva citato e raffigurato in poemi e statue del tempo. I cinque giorni centrali erano destinati allo svolgimento delle gare: se ne distinguevano tredici, di cui 10 erano per adulti, e tre riservate ai giovani dai 12 ai 18 anni. La mentalità degli atleti era davvero rigida: il loro motto era “trionfare sull’avversario o morire”

i giochi

Gli atleti si cimentavano solo in gare individuali, perché uno solo doveva essere il vincitore. Le prime edizioni consistevano solo nello stadion, una corsa di quasi 200 metri. Via via si aggiunsero poi il diaulos (chiamato anche doppio stadion, una corsa di quasi 400 metri), il dolichos (corsa di quasi 5 chilometri), e a seguire il pentathlon (salto in lungo, lancio del giavellotto, lancio del disco, corsa e lotta), la corsa dei carri e quella dei cavalli. Più tardi ancora fece la sua comparsa il pancrazio, misto di lotta e pugilato, e infine l’hoplitodromos, corsa in armi.

Nelle Olimpiadi antiche, la cerimonia del fuoco sacro era un elemento centrale. Il fuoco veniva acceso presso il Tempio di Hera a Olimpia, la sede dei giochi.Mentre oggi la fiamma olimpica è trasportata da uno stadio all'altro, nell'antichità non esisteva una cerimonia di trasporto della torcia come la conosciamo oggi. Il fuoco veniva acceso una sola volta, nel tempio, e veniva custodito durante tutta la durata dei Giochi. Esso rappresentava la purezza e l'integrità degli eventi e la protezione degli dèi, in particolare di Zeus, che era il dio patrono dei giochi olimpici. Il fuoco aveva anche un significato simbolico di unità tra le città-stato greche.

la torcia e il fuoco sacro

Di Napoli Adriano Capaldo Laura 5i

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