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Ilaria Dall'Igna

d'arte

furti

Nella notte tra il 21 e il 22 agosto 1911 la Monna Lisa di fu rubata dal Louvre. Il colpevole del furto fu l’italiano Vincenzo Peruggia, imbianchino di Dumenza, Comune in provincia di Varese.Per porre in atto il suo piano, riuscì a farsi assumere dal museo stesso, avendo modo così di venire a conoscenza delle misure a protezione del celebre dipinto, esposto nel Salon Carré del museo. Secondo le ricostruzioni estrasse la tavola dalla cornice e la nascose sotto la propria veste, uscendo a sua volta dall’edificio indisturbato.A questo punto furono avviate le indagini che durarono per più di due anni e che videro nomi influenti nel mondo della Cultura, tornato in Italia, contattò nel l’antiquario fiorentino per vendergli l’opera, a patto che rimanesse entro i confini nazionali, il quale, si rivolse al direttore della Galleria per fissare un incontro. I due esperti avvertirono le autorità che provvidero a mettere in sicurezza il dipinto e ad arrestare colui che sarebbe stato definito, da quel momento in poi, come il ladro della Gioconda.L’opera, visto lo spirito di collaborazione tra Italia e Francia.

la gioconda di leonardo da vinci

furto Del caravaggio

Nella notte tra il 17 e il 18 ottobre del 1969 invece, i ladri penetrarono all’interno dell’Oratorio di San Lorenzo a Palermo per rubare dall’altare la “Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi”, opera che il Caravaggio eseguì tra il 1600 e il 1609. Vennero fatte molte ipotesi, tra cui anche che vi fosse un coinvolgimento della mafia e che il dipinto fosse stato bruciato o addirittura dato in pasto ai maiali. La sparizione del quadro colpì moltissimo Leonardo Sciascia che da essa trasse spunto per scrivere il suo ultimo racconto, Una storia semplice. L’opera è stata inserita dall’FBI nella lista mondiale dei dieci capolavori rubati più importanti.

Nel 1997 venne rubato alla Galleria d’Arte Modera Ricci Oddi di Piacenza, il “Ritratto di Signora” eseguito da Gustav Klimt tra il 1916 e il 1917. La cornice dell’opera fu trovata quasi immediatamente sui tetti dell’edificio facendo supporre una fuga dei ladri attraverso i lucernari della galleria. La tela invece fu rinvenuta, in modo molto curioso dopo ben 22 anni. I giardinieri infatti durante dei lavori di pulitura di una pianta di edera sul muro esterno della Galleria, si imbatterono in una botola presente sulla parete stessa, che una volta aperta svelò al suo interno la Signora di Klimt. Inizialmente furono sospettati i custodi, poi l’indagine fu però archiviata per insufficienza di prove , in seguito grazie ad un misterioso testimone venne battuta la pista esoterica, ma ad oggi le indagini non hanno ancora portato all’individuazione dei responsabili.

RITRATTO DI SIGNORA

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BAROQUE

L’urlo di Edvard Munch Nel febbraio 1994, mentre a Lillehammer stavano per iniziare le Olimpiadi invernali, alla Galleria nazionale di Oslo fu rubata una delle prime versioni dell’Urlo dipinte dal norvegese Edvard Munch. I ladri entrarono, tagliarono il filo che collegava il dipinto alla parete e prima di andarsene lasciarono anche un bigliettino con scritto «mille grazie per la scarsa sicurezza». Del furto si parlò molto. Ci fu persino un gruppo antiabortista che, mentendo, disse di essere in possesso del dipinto, e che l’avrebbe restituito solo nel caso in cui la televisione nazionale avesse trasmesso un loro messaggio. Il dipinto fu ritrovato nel maggio di quell’anno in un hotel e quattro persone furono arrestate per avere avuto qualche ruolo nel furto.

L'URLO DI MUNCH