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Salvatore Ruggiero
Created on November 25, 2024
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La Privacy in ambito sanitario
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Ma che cosa è la privacy prima di tutto?
Il concetto di privacy assume connotazioni diverse, specie se si tratta di ambito giornalistico e mediatico. In sanità, la privacy comprende la protezione dei dati personali della persona riguardanti il suo stato di salute e la modalità di trattamento. Ogni cittadino che accede ad una struttura sanitaria per visite, esami o ricoveri necessita infatti che gli venga garantita l’assoluta riservatezza, nel rispetto dei suoi diritti fondamentali e della sua dignità.
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Ci sono anche regolamenti a riguardo?
In Europa, la protezione della privacy sanitaria è garantita dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), che si applica a tutti i settori, ma che assume una rilevanza particolare in ambito sanitario. Il GDPR stabilisce regole precise su come i dati personali devono essere trattati, raccolti, conservati e condivisi, includendo anche dati sensibili come quelli relativi alla salute. In Italia, oltre al GDPR, il Codice della privacy (Decreto Legislativo 196/2003), integrato dal GDPR, regola anche la gestione dei dati sanitari. In particolare, la normativa italiana impone che i dati sanitari siano trattati con il consenso esplicito degli interessati. Questo include la protezione contro accessi non autorizzati, manipolazioni o perdite accidentali.
Nel settore sanitario, i dati sensibili comprendono una vasta gamma di informazioni, tra cui: Diagnosi mediche; Trattamenti e terapie; Risultati di esami e test; Storia clinica; Dati genetici; Questi dati devono essere trattati in modo più rigoroso rispetto ad altri tipi di dati personali, proprio per la loro sensibilità. Il trattamento di tali informazioni è permesso solo quando il paziente fornisce il proprio consenso informato, oppure quando ci sono altre basi legali, come la necessità di tutelare la salute pubblica o l'esecuzione di obblighi contrattuali legati alla fornitura di assistenza sanitaria.
Ma quindi quali sono i dati sensibili?
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Il consenso informato della persona
Un aspetto fondamentale della privacy sanitaria è il consenso informato. Il paziente deve essere chiaramente informato su come i suoi dati verranno utilizzati, per quale scopo, e per quanto tempo saranno conservati. Il consenso deve essere specifico, libero, informato e documentato. In alcune situazioni, il paziente può revocare il consenso, il che obbliga le strutture sanitarie a interrompere il trattamento dei dati. Il consenso informato, tuttavia, può essere complicato in situazioni di emergenza in cui il paziente non è in grado di esprimersi, come nei casi di incoscienza. In questi casi, i professionisti sanitari devono fare affidamento sulle normative che stabiliscono che i dati possano essere trattati per garantire un’assistenza adeguata anche senza il consenso esplicito del paziente.
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L'uso crescente di tecnologie digitali, come le cartelle cliniche elettroniche (EHR) e la telemedicina, ha sollevato nuove preoccupazioni in merito alla privacy sanitaria. La digitalizzazione dei dati sanitari ha sicuramente migliorato l'efficienza dei servizi e facilitato la condivisione delle informazioni tra medici e ospedali. Tuttavia, ha anche introdotto rischi legati alla sicurezza dei sistemi informatici e alla possibilità di hackeraggio. In particolare, i sistemi di archiviazione e condivisione elettronica dei dati sanitari devono garantire la protezione da attacchi informatici e evitare che i dati vengano condivisi con terze parti non autorizzate.
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L'impatto della tecnologia sulla privacy
Allora ci sono delle misure di sicurezza per conservare i dati?
Il trattamento dei dati sanitari richiede un alto livello di sicurezza. Le strutture sanitarie devono implementare misure tecniche e organizzative appropriate per garantire la protezione dei dati da accessi non autorizzati, perdite o alterazioni. Questo include l'uso di tecnologie come: Crittografia dei dati per proteggere le informazioni in transito; Autenticazione a più fattori per il personale autorizzato ad accedere ai dati; Sistemi di monitoraggio e auditing per rilevare accessi o attività sospette; Backup sicuri per proteggere i dati da incidenti; Inoltre, i professionisti sanitari devono rispettare rigorosi standard di sicurezza informatica e trattare i dati con discrezione, sia nell'ambito di strutture sanitarie che quando interagiscono con sistemi esterni.