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Ester Signorelli
Created on November 25, 2024
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Transcript
Ester Signorelli
GALILEO
MUSEO
INDICE
LE COLLEZIONI
MUSEO
GALILEO
ESPERIENZE CON GALILEO
LA VITA
Galileo Galilei nacque a Pisa nel 1564 da una nobile famiglia fiorentina. Si dedicò agli studi scientifici, alla matematica.
I suoi studi portarono presto all’ampliamento delle conoscenze sull’Universo. Questo aprì il conflitto con la Chiesa, preoccupata delle ripercussioni che potevano avere queste scoperte.
Nel 1615 Galilei fu denunciato dai Domenicani all’Inquisizione per la sua teoria eliocentrica, condannata per la sua incompatibilità coi dettami della Chies e fu costretto a negare le sue teorie e convinzioni pubblicamente.
RIGUARDO AL MUSEO.....
Il Museo Galileo di Firenze raccoglie i più preziosi strumenti scientifici provenienti dalle collezioni della dinastia Medicea e dei granduchi Lorenesi. Fu fondato nel 1930, con sede a Palazzo Castellani.
Astrolabio costituito da un solo timpano per la latitudine di 43°40' (corrispondente a Firenze). È collocato su un tavolino ottagonale inclinabile ed è completo di rete e alidada. Intorno al planisfero si trova il calendario con i nomi dei mesi segnato su un arco in posizione eccentrica, il cerchio dello Zodiaco, una scala ticonica per la divisione dei gradi in 12 parti, la rosa dei venti e la scala dei gradi.
Galileo ne fece uso per i calcoli astronomici
Astrolabio
Gioco ottico
Sfera armillare
Astrolabio costituito da un solo timpano per la latitudine di 43°40' (corrispondente a Firenze). È collocato su un tavolino ottagonale inclinabile ed è completo di rete e alidada. Intorno al planisfero si trova il calendario con i nomi dei mesi, il quadrato delle ombre, segnato su un arco in posizione eccentrica, il cerchio dello Zodiaco, una scala ticonica per la divisione dei gradi in 12 parti, la rosa dei venti e la scala dei gradi.
In un telaio di legno è imperniata una tavola sulla quale sono fissate stecche triangolari di legno. Se la tavola viene guardata dall'alto verso il basso in avanti, sulla serie delle facce visibili delle stecche dipinte appare il ritratto di Carlo III, duca di Lorena; se, tramite lo specchio posto di fronte, viene osservata dalla parte opposta, la tavola mostra allora il ritratto della Granduchessa Cristina di Lorena, figlia di Carlo III e moglie di Ferdinando I de' Medici.
Questa monumentale sfera armillare fu costruita su incarico di Ferdinando I de’ Medici dal cosmografo Antonio Santucci per la Sala della Cosmografia della Galleria degli Uffizi. Ultimata nel 1593, dopo cinque anni di lavoro, la sfera rappresenta il modello dell'universo, con la Terra al centro, concepito da Claudio Tolomeo nel II secolo dopo Cristo. Intorno al globo terrestre, che registra le più recenti scoperte geografiche, si succedono gli anelli raffiguranti le orbite dei sette pianeti, le stelle fisse, il primo mobile, una sfera astrologica e il cielo Empireo. L’immagine di Dio alla sommità della sfera domina la macchina del mondo.
Tabula affinitatum
Le sostanze sono indicate mediante i tradizionali simboli alchemici e la simbologia in uso nel Seicento e agli inizi del Settecento. Da notare che nella tavola fiorentina non compare il simbolo dell'aria. Ciò significa che essa venne disegnata in una fase nella quale non si era ancora acquisita piena consapevolezza della funzione dell'aria in quanto sostanza chimicamente attiva, capace perciò di combinarsi con i solidi e i liquidi.
Discesa brachistocrona
Paradosso meccanico
Alla fine della nostra visita al museo Galileo abbiamo potuto assistere e partecipare direttamente a degli esperimenti con strumenti utilizzati da Galileo stesso.....
Galileo dimostrò con metodi geometrici che un grave impiega minor tempo a discendere lungo l'arco di una circonferenza che non lungo la corda corrispondente (nonostante che quest'ultima sia più breve). Galileo, che considerava l'arco come equivalente a un insieme infinito di piani inclinati, non si rese conto che il percorso brachistocrono di un grave che scende tra due punti è l'arco di cicloide, e non l'arco di cerchio.
Grazie per l'attenzione!
E ciò deriva dal fatto che il movimento naturale dei gravi dipende da quello del loro baricentro, che scende naturalmente. In effetti, poiché i binari sono divaricati, il centro di gravità del doppio cono, posizionato sull'asse di rotazione in corrispondenza del diametro massimo, non sale quando l'intero corpo sembra procedere verso l'alto, ma viceversa scende. Rotolando, il doppio cono poggia sui binari in punti sempre più vicini ai suoi due vertici. Di conseguenza, la distanza del baricentro rispetto al piano orizzontale diminuisce man mano che il cono sale. Il fenomeno non ha dunque niente di paradossale, ma è viceversa in perfetto accordo con le leggi della meccanica. L'apparecchio proviene dalle collezioni lorenesi.
L'apparecchio, montato su un elegante tavolino, si compone di un telaio trapezoidale di legno con due binari di ottone sui quali è poggiata una coppia di coni di ottone uniti per le loro basi da un disco di legno. Ponendo il doppio cono sulla parte inferiore del telaio, esso inizia spontaneamente a risalire verso l'alto, dando così l'impressione di sottrarsi alla legge universale della forza di gravità. Per questo fenomeno, apparentemente contrario al senso comune e, dunque, stupefacente, l'apparecchio viene spesso indicato come "paradosso meccanico". Il paradosso è solo apparente.
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