Microsite Museo
Sofia Petritoli
Created on November 25, 2024
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Transcript
Di David
la morte di marat
approfondimento
informazioni principali
la commissione
analisi
collegamenti
Jacques-Louis David Data :1793 Tecnica: olio su tela Dimensioni: 162×128 cm Ubicazione: Museo reale delle belle arti del Belgio, Bruxelles
informazioni principali
I committenti dell’opera sono i deputati della Convenzione che volevano che David immortalasse Marat come un martire morto per la causa rivoluzionaria, cosa che già aveva fatto con messier Le Peletier, ucciso pubblicamente davanti a tutti.
+ Info
la commissione
Messier Le Peletier
video analisi
indizi del colpevole dell'omicidio
mistificazione
Marat è raffigurato senza vita mentre è disteso in una vasca da bagno nella sua casa a Roude Cordelie , lui infatti soffriva di una malattia alla pelle molto grave che gli dava prurito e dolore e per alleviare la sofferenza faceva questi bagni emollienti con caolino ed erbe.Aveva creato in tale vasca una sorta di ufficio, vediamo una tavola di legno come scrittoio con calamaio penne ecc, è stato ucciso mentre stava lavorando.Metà scena è povera, vuota, quasi caravaggesca come scelta per lo sfondo neutro, c’è una sorta di pulviscolo atmosferico che ricorda un po’ l’ambiente claustrofobico e malato.
analisi
La stanza è spoglia, perchè lui aveva deciso di vivere non nel lusso ma nella povertà, tuttavia David toglie alcuni dettagli come: la cartina geografica sul muro della francia, la scritta “la mor”, alcuni libri su un mensola, due pistole incrociate. Perchè? Perché distraggono dal soggetto e per evidenziare questa scelta di vita.
mistificazione attraverso la stanza vuota
Sulla cassa di legno vi è una dedica a Marat e infondo l'anno della morte, secondo la nuova datazione stabilita surante la Rivoluzione francese. David era stato un deputato della convenzione, era un amico della vittima, un collega, la dedica è semplice ma esplica un po’ la confidenza. E’ una cassa militare sempre ad indicare povertà, “Era morto condividendo le briciole con i più poveri” è ciò che dirà infatti quando consegnerà dipinto.
la cassa
+info
il collegamento con cristo
indizio 1
indizio 3
indizio 2
ci sono vari indizi nell'opera che ci aiutano a comprendere chi è il colpevole dell'omicidio.
indizi
rappresentazioni successive morte di Marat
spunti della posizione
+info
+info
collegamenti
chi era l'assassina
Marat tiene in mano la lettera che ci racconta che l’assassina è Marie Anne Charlotte corday, che per farsi accogliere gli aveva recapitato.questa lettera ci dice che lei gli avrebbe scritto perchè era in difficoltà, e serve per descriverci il cuore generoso e altruista di Marat che l’ha accolta per aiutarla.
indizio 1
Non c’è il volto della donna, ma l'arma insanguinata. Il coltello ha il manico in avorio, quando invece nella realtà era d’ebano.Il coltello viene messo in contraddizione netta su sfondo nero con la penna, indica la differenza tra la forza e l’intelligenza, come a dire che ha ucciso l’uomo ma non ha ucciso valori in cui uomo credeva.
indizio 2
Di fianco alla vasca c’è una cassa di legno con un calamaio, una penna d’oca e due lettere con un assegno secondo la valuta rivoluzionaria dell’epoca: la seconda lettera è di una vedova di un martire della rivoluzione, che viene confrontata con donna dell’imbroglio, l’assegno è il finanziamento che marat vuole dare alla vedova nonostante le sue condizioni.
indizio 3
Si dice che Marat quando sentì i nomi disse “ Queste teste rotoleranno entro due settimane”
Lei era una ragazza nobile, girondina, che voleva rivendicare le morti ingiuste che Marat stava provvedendo a distribuire. Lei viene una volta rifiutata dall'amante di Marat perchè lui non stava bene, poi ritorna e litiga di nuovo con la donna, ma Marat, sentendola, decide di farla entrare perchè lei diceva di avere dei nomi di alcuni traditori e quando l’amante si era allontanata per prendere delle nuove erbe per il bagno e molliente, l'assassina lo accoltellò e immerse la lettera sull’acqua insanguinata per scolorire i nomi.
L'assassina disse al processo che aveva ucciso un uomo per salvarne centomila
chi era e come entrò in casa di marat
Messier Le Peletier
pelle quasi avoria, non ci sono segni della malattia, è idealizzato
i chiodi
Nasconde il volto della donna per concentrare tutto sul martire. Per damnatio memoriae, si deve ricordare la vittima ma non la carnefice, deve essere cancellata dalla storia.
il martire
I chiodi sulla cassa, la ferita sul costato e il lenzuolo chiaro che richiama il sudario rendono chiaro il collegamento con Cristo e la volontà di renderlo il martire della Rivoluzione Francese.,
il collegamento con cristo
La Deposizione del sepolcro di Caravaggio
La Pietà di Michelangelo
Il Trasporto di Cristo morto di Raffaello
spunti per la posizione
rappresentazioni successive
Edvard Munch
Picasso
Vik Muniz
Robert Wilson/Lady Gaga
Jean Paul Marat fu assassinato il 13.7.1793, aveva origini svizzere, era un medico che si era dato alla politica. Scrisse “L’amico del popolo” nel 1789 ed era diventato nel pieno della rivoluzione francese deputato della convenzione e presidente del club dei giacobini. Viene descritto dalle fonti come un fanatico sanguinario che cercava di andare a caccia di potenziali nemici per mandarli alla ghigliottina.
Jean paul marat
il personaggio