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Transcript

Di David

la morte di marat

approfondimento

informazioni principali

la commissione

analisi

collegamenti

Jacques-Louis David Data :1793 Tecnica: olio su tela Dimensioni: 162×128 cm Ubicazione: Museo reale delle belle arti del Belgio, Bruxelles

informazioni principali

I committenti dell’opera sono i deputati della Convenzione che volevano che David immortalasse Marat come un martire morto per la causa rivoluzionaria, cosa che già aveva fatto con messier Le Peletier, ucciso pubblicamente davanti a tutti.

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la commissione

Messier Le Peletier

video analisi

indizi del colpevole dell'omicidio

mistificazione

Marat è raffigurato senza vita mentre è disteso in una vasca da bagno nella sua casa a Roude Cordelie , lui infatti soffriva di una malattia alla pelle molto grave che gli dava prurito e dolore e per alleviare la sofferenza faceva questi bagni emollienti con caolino ed erbe.Aveva creato in tale vasca una sorta di ufficio, vediamo una tavola di legno come scrittoio con calamaio penne ecc, è stato ucciso mentre stava lavorando.Metà scena è povera, vuota, quasi caravaggesca come scelta per lo sfondo neutro, c’è una sorta di pulviscolo atmosferico che ricorda un po’ l’ambiente claustrofobico e malato.

analisi

La stanza è spoglia, perchè lui aveva deciso di vivere non nel lusso ma nella povertà, tuttavia David toglie alcuni dettagli come: la cartina geografica sul muro della francia, la scritta “la mor”, alcuni libri su un mensola, due pistole incrociate. Perchè? Perché distraggono dal soggetto e per evidenziare questa scelta di vita.

mistificazione attraverso la stanza vuota

Sulla cassa di legno vi è una dedica a Marat e infondo l'anno della morte, secondo la nuova datazione stabilita surante la Rivoluzione francese. David era stato un deputato della convenzione, era un amico della vittima, un collega, la dedica è semplice ma esplica un po’ la confidenza. E’ una cassa militare sempre ad indicare povertà, “Era morto condividendo le briciole con i più poveri” è ciò che dirà infatti quando consegnerà dipinto.

la cassa

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il collegamento con cristo

indizio 1

indizio 3

indizio 2

ci sono vari indizi nell'opera che ci aiutano a comprendere chi è il colpevole dell'omicidio.

indizi

rappresentazioni successive morte di Marat

spunti della posizione

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collegamenti

chi era l'assassina

Marat tiene in mano la lettera che ci racconta che l’assassina è Marie Anne Charlotte corday, che per farsi accogliere gli aveva recapitato.questa lettera ci dice che lei gli avrebbe scritto perchè era in difficoltà, e serve per descriverci il cuore generoso e altruista di Marat che l’ha accolta per aiutarla.

indizio 1

Non c’è il volto della donna, ma l'arma insanguinata. Il coltello ha il manico in avorio, quando invece nella realtà era d’ebano.Il coltello viene messo in contraddizione netta su sfondo nero con la penna, indica la differenza tra la forza e l’intelligenza, come a dire che ha ucciso l’uomo ma non ha ucciso valori in cui uomo credeva.

indizio 2

Di fianco alla vasca c’è una cassa di legno con un calamaio, una penna d’oca e due lettere con un assegno secondo la valuta rivoluzionaria dell’epoca: la seconda lettera è di una vedova di un martire della rivoluzione, che viene confrontata con donna dell’imbroglio, l’assegno è il finanziamento che marat vuole dare alla vedova nonostante le sue condizioni.

indizio 3

Si dice che Marat quando sentì i nomi disse “ Queste teste rotoleranno entro due settimane”

Lei era una ragazza nobile, girondina, che voleva rivendicare le morti ingiuste che Marat stava provvedendo a distribuire. Lei viene una volta rifiutata dall'amante di Marat perchè lui non stava bene, poi ritorna e litiga di nuovo con la donna, ma Marat, sentendola, decide di farla entrare perchè lei diceva di avere dei nomi di alcuni traditori e quando l’amante si era allontanata per prendere delle nuove erbe per il bagno e molliente, l'assassina lo accoltellò e immerse la lettera sull’acqua insanguinata per scolorire i nomi.

L'assassina disse al processo che aveva ucciso un uomo per salvarne centomila

chi era e come entrò in casa di marat

Messier Le Peletier

pelle quasi avoria, non ci sono segni della malattia, è idealizzato

i chiodi

Nasconde il volto della donna per concentrare tutto sul martire. Per damnatio memoriae, si deve ricordare la vittima ma non la carnefice, deve essere cancellata dalla storia.

il martire

I chiodi sulla cassa, la ferita sul costato e il lenzuolo chiaro che richiama il sudario rendono chiaro il collegamento con Cristo e la volontà di renderlo il martire della Rivoluzione Francese.,

il collegamento con cristo

La Deposizione del sepolcro di Caravaggio

La Pietà di Michelangelo

Il Trasporto di Cristo morto di Raffaello

spunti per la posizione

rappresentazioni successive

Edvard Munch

Picasso

Vik Muniz

Robert Wilson/Lady Gaga

Jean Paul Marat fu assassinato il 13.7.1793, aveva origini svizzere, era un medico che si era dato alla politica. Scrisse “L’amico del popolo” nel 1789 ed era diventato nel pieno della rivoluzione francese deputato della convenzione e presidente del club dei giacobini. Viene descritto dalle fonti come un fanatico sanguinario che cercava di andare a caccia di potenziali nemici per mandarli alla ghigliottina.

Jean paul marat

il personaggio