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arte egizia
Monique Petronelli
Created on November 24, 2024
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arte egizia
approfondimento sul tempio di amon a karnak
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indice
commenti
introduzione arte egizia
introduzione templio
struttura
storia
è caratterizzata da sculture, dipinti e opere archittetoniche
Introduzione arte egizia
Quando?
L'arte egizia ha origini antichissime, precedenti al IV millennio a.c.
si intreccia nei secoli con l'arte delle culture vicine (siro-palestinese e fenicia). La sua influenza arriva fino al XIX secolo e oltre. Si può suddividere in due grandi periodi: l'arte predinastica preistorica, e l'arte dinastica.
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Introduzione templio
Il Grande tempio di Amon di Tebe, o Tempio di Karnak, è un grande complesso templare egiziano situato sulla riva orientale del Nilo nella attuale città di Luxor.
è dedicato al culto del dio Amon-Ra
costituisce una parte dell'imponente complesso templare di Karnak. Durante il Nuovo Regno fu il centro della festa annuale di Opet, nella quale una statua di Amon da qui era trasferita lungo il Nilo verso il Tempio di Luxor per il rito di fertilità. Il suo nome in lingua egizia era Ipet-sut ovvero La più venerata delle sedi
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storia
Si sviluppò in un periodo di 1500 anni, a cui si aggiunse generazione dopo generazione di faraoni e risultando in una collezione di templi, santuari, tralicci e altre decorazioni che non ha eguali in tutto l'Egitto. Mentre il culmine della sua importanza fu durante il Nuovo Regno e durante i regni di famosi faraoni come Hatshepsut, Tuthmose III, Seti I e Ramesse II, tutti contribuirono con aggiunte significative al complesso, la costruzione continuò nel periodo greco-romano con i Tolomei , romani e primi cristiani hanno lasciato lì il loro segno.
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obelischi di thutmose I e hatshepsut
grande sala ipostila
il secondo pilone
il gran cortile
struttura
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commenti
Questo templio mi affascina molto, mi affascina la struttura, la storia e il fatto che ogni singolo dettaglio, anche il più piccolo, abbia un significato. Io, da amante della scrittura, ci inventerei una storia, una classica in cui un gruppo di amici ci si ritrova dentro e i dipinti iniziano a prendere vita, pure Amon in persona. L'ho scelto perchè è uno delle poche strutture o oggetti che effettivamente andrei a vedere in quanto mi lascia un senso di mistero e una voglia di svelarlo immensa. è il tipico luogo dove ambientano film come Indiana Jones.
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domanda 1/3
domanda 2/3
domanda 3/3
L'area del Gran Cortile era il punto massimo cui potevano accedere i fedeli, il resto del tempio era riservato esclusivamente ai sacerdoti. All'interno del cortile sono presenti alcune costruzioni e templi. A nord il Tempio costruito da Seti II dedicato alla triade tebana formata dagli dei Amon, Mut e Khonsu. All'interno degli stessi erano conservate le rispettive barche sacre. Al centro del cortile si trova l'unica colonna superstite dell'antico Chiosco di Taharqa recante iscrizioni di Taharqa, Psammetico II e Tolomeo IV Filopatore. Le sfingi che attraversavano il cortile furono rimosse e spostate ai margini del cortile. Sul lato sud del cortile, c'è il piccolo tempio di Ramses III. La più antica costruzione presente all'interno del cortile e preesistente allo stesso. Inscrizioni all'interno del tempi mostrano il faraone Ramses III uccidere i prigionieri nemici sotto lo sguardo di Amon-Ra. Il portale che si apre nel secondo pilone e permette l'accesso alla sala Ipostila è affiancato da due statue in granito rosa raffiguranti Ramses II.
Il secondo pilone fu costruito da Horemheb verso la fine del suo regno e solo in parte decorato da lui. In seguito Ramses I e Ramses II usurparono i rilievi e le iscrizioni sul pilone aggiungendovene delle proprie. La facciata orientale del pilone divenne il muro occidentale della nuova costruzione della Grande Sala Ipostila sotto Seti I che aggiunse alcune immagini onorifiche del tardo Ramses I per compensare numerose immagini che aveva distrutto nella costruzione della Grande Sala Ipostila. Horemheb decorò l'interno della torre del pilone con migliaia di blocchi riciclati da monumenti smantellati di suoi successori, specialmente con blocchi di Talatat recuperati dai monumenti di Akhenaton a Tell el Amarna e da un tempio di Tutankhamen e Ay. Questi reperti, circa 20000, furono recuperati dall'archeologo francese Henri Chevrier. Il tetto del secondo pilone collassò già in epoca antica e fu restaurato in epoca Tolomaica.
La Grande sala ipostila fu iniziata dal faraone Seti I e completata da Ramses II. L'intera Sala è costituita da una folta schiera di colonne decorate e con capitelli papiriformi che si estendono in maniera ravvicinata su tutta la superficie (134 colonne) dando la sensazione di una vera e propria foresta di pietra simboleggiante la foresta di papiro primordiale.Le colonne sono perfettamente allineate e di eguali dimensioni ad eccezione delle dodici colonne centrali che accompagnano il percorso principale. Sono infatti più alte (circa 23 metri e con una circonferenza di 15 metri) in modo da creare negli architravi rialzati delle finestre che permettessero l'illuminazione naturale della sala. Il muro è decorato con scene di battaglie con Seti I sulla parete nord e Ramses II su quella sud. Queste scene non rappresentano in realtà effettive scene di battaglia, ma veri e propri propositi bellici da intendere in chiave rituale. Adiacente al muro meridionale decorato da Ramses II vi è un altro muro che contiene il testo del trattato di pace stipulato con gli Ittiti nel 21º anno del suo regno.
Uno stretto corridoio separa il terzo Pilone dal Quarto Pilone. Qui erano eretti due obelischi voluti da Thutmose I e Thutmose II per commemorare il Giubileo reale. Oggi solo uno è ancora eretto nella posizione originale. Si tratta di un immenso blocco di granito alto circa 22 metri e pesante alcune tonnellate. L'altro fu nel 330 portato a Costantinopoli dall'imperatore Costantino. Oggi è noto come l'Obelisco di Teodosio. Poco più avanti, oltre il Quarto Pilone si trova il rimanente obelisco di Hatshepsut; alto 29,26 metri è il più alto obelisco dell'Egitto ed il secondo più alto del mondo dopo l'obelisco Lateranense (32,18 metri). Quando fu eretto era ricoperto quasi completamente di elettro. Thutmose III volle impedirne la vista costruendovi un muro tutto attorno al fine di nasconderlo. Il secondo obelisco voluto dalla regina giaceva crollato presso il Lago sacro. Il monolito rimasto è stato rieretto nel 2022 sul suo basamento, anche al fine di preservarne la stabilità.