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Le armi della Prima Guerra Mondiale
Mattia _
Created on November 24, 2024
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Transcript
LE ARMI nella GRANDE GUERRA
IL MOTORE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
La Prima Guerra Mondiale rappresentò una svolta epocale nella storia del conflitto umano, al centro di questa svolta vi fu l’industria bellica, che, per la prima volta, si trovò a operare su scala globale e con ritmi di produzione senza precedenti. L’avanzamento tecnologico e la capacità industriale delle potenze coinvolte furono decisivi per determinare non solo l’efficacia delle armi, ma anche la durata del conflitto. Le fabbriche furono riconvertite per scopi militari e produssero un numero impressionante di fucili, mitragliatrici, cannoni e, per la prima volta su vasta scala, aerei e carri armati. Questo periodo vide nascere una vera e propria “guerra industriale”, in cui la capacità di rifornire il fronte con armi e munizioni era cruciale quanto le strategie sul campo di battaglia.
L'INDUSTRIA BELLICA
NUOVE ARMI E TECNICHE
PER UNA GUERRA SENZA PRECEDENTI
Si svilupparono delle tecniche per fronteggiare questa nuova realtà, infatti troviamo l'impiego dell’artiglieria pesante, di strategie di assalto coordinato e la creazione di armamenti sempre più complessi che dovevano rispondere alle esigenze di un conflitto lungo e devastante.
L’industria bellica non si limitò a potenziare i mezzi tradizionali, ma diede vita a delle vere e proprie innovazioni tecnologiche, tra queste spiccano l’introduzione del gas tossico, dei primi sottomarini e di velivoli utilizzati per ricognizione e bombardamenti. Il conflitto segnò anche l’impiego su larga scala delle trincee, che divennero un simbolo della guerra di logoramento.
Durante la Prima Guerra Mondiale, gli aerei da combattimento erano una novità assoluta nel campo militare. All'inizio, gli aerei venivano usati principalmente per ricognizione, poiché permettevano di osservare i movimenti nemici dall'alto. Successivamente, però, si iniziarono a equipaggiare con mitragliatrici e armi leggere, dando origine ai primi "caccia". Tra gli aerei più noti c'erano il Fokker Dr.I tedesco, famoso per essere pilotato da Manfred von Richthofen, noto come il "Barone Rosso", lo SPAD S.XIII francese, il Sopwith Camel inglese e l’Ansaldo S.V.A. italiano; questi aerei cambiarono radicalmente la guerra, dando vita ai primi combattimenti aerei, noti come "dogfights", e segnando l’inizio dell’aviazione militare.
GLI AEREI DA COMBATTIMENTO
I carri armati fecero la loro prima apparizione nella Prima Guerra Mondiale come risposta alla guerra di trincea, che aveva bloccato i fronti in una situazione di stallo. Il primo carro armato mai utilizzato in battaglia fu il britannico Mark I, introdotto durante la battaglia della Somme. Era pesante, lento e difficile da manovrare, ma poteva attraversare trincee e proteggere i soldati dal fuoco nemico. Anche la Francia sviluppò carri armati, come il Renault FT, che divenne il modello di riferimento per i veicoli blindati moderni. I tedeschi, invece, iniziarono a usare i carri armati solo verso la fine del conflitto, con modelli come l’A7V. I carri armati rivoluzionarono il modo di combattere, introducendo una nuova arma che avrebbe segnato la Prima Guerra Mondiale.
I CARRI ARMATI
Il primo gas veramente distruttivo fu il fosgene, il più utilizzato per tutta la guerra perché era una via di mezzo tra letalità e impiego bellico, gli effetti collaterali che provoca sono disastrosi come tosse convulsiva, spasmi di sangue, vomito e irritazioni e a volte ci si moriva in ospedale dopo poche ore a causa dei danni al sistema respiratorio. Il gas che fece più morti fu il cosiddetto “gas mostarda” tedesco che, essendo un gas vescicante, riusciva a penetrare la pelle rendendo completamente inutili le maschere antigas; il suo nome è dato dal suo odoreche agli inglesi ricordava quello della mostarda, e la sua letalità negli ultimi due anni di guerra fu 8 volte più grande di quella di tutti gli altri gas impiegati.
Prima della Prima Guerra Mondiale le armi chimiche erano solamente armi sperimentali. Il primo uso vero e proprio avvenne ad Ypres nel 1915, dove i soldati tedeschi che seguirono il gas nella trincea nemica, assistettero ad una visione abominevole nonostante il cloro utilizzato fosse poco e non altamente nocivo. Da questa battaglia avvenne una vera e propria corsa al gas dove le armi diventarono sempre più pericolose e cominciarono ad essere sparate con cannoni per evitare la necessità metereologica. L’Inghilterra concentrò addirittura tutta la sua produzione di cloro a scopo bellico.
LE ARMI CHIMICHE
I FUCILI DA BATTAGLIA E I CECCHINI
I fucili e i cecchini giocarono un ruolo determinante durante la Prima Guerra Mondiale, soprattutto nella guerra di trincea, dove il combattimento era spesso statico e a lungo raggio. I fucili come il Mauser 98 (Germania), il Lee-Enfield Mk III (Regno Unito), il Springfield M1903 (USA) e il Mosin-Nagant (Russia) erano progettati per garantire precisione, affidabilità e rapidità di tiro, grazie a caricatori a ripetizione manuale. Questi modelli consentivano alla fanteria di combattere in modo efficace anche nelle condizioni difficili delle trincee. La figura del cecchino si affermò come uno strumento strategico essenziale, infatti il suo compito principale era quello di eliminare bersagli importanti, come ufficiali, mitraglieri e osservatori nemici, indebolendo così l’organizzazione delle truppe avversarie. Armati di fucili modificati con mirini ottici, i cecchini potevano colpire con estrema precisione a distanze fino a centinaia di metri. La presenza dei cecchini influì profondamente sul morale delle truppe: ogni movimento poteva essere fatale, generando un clima di paura costante, per contrastare questa minaccia, vennero sviluppate contromisure come scudi mobili, tecniche di contro-cecchinaggio e strumenti per individuare i tiratori, come binocoli e telescopi. L’uso dei cecchini e dei fucili di precisione durante la guerra non solo influenzò le tattiche militari del conflitto, ma introdusse innovazioni tecnologiche e operative che avrebbero avuto un impatto duraturo sulle guerre future, consolidando il ruolo del cecchino come elemento chiave negli eserciti moderni.
I SOTTOMARINI
L'uso dei sottomarini divenne una componente fondamentale della strategia militare, soprattutto per la Germania, che li utilizzò in modo innovativo e spesso controverso. I sottomarini non erano una novità tecnologica, ma la loro capacità bellica era ancora in fase di sviluppo, in quanto inizialmente erano stati progettati per operazioni di ricognizione e attacchi limitati. La Germania utilizzò i sottomarini principalmente per attacchi contro le linee di rifornimento marittime, in particolare quelle che trasportavano merci vitali verso il Regno Unito. Il vero punto di svolta nell'uso dei sottomarini fu la "guerra sottomarina indiscriminata" condotta dalla Germania a partire dal 1915, quando i tedeschi dichiararono zona di guerra attorno alle isole britanniche, in cui tutti i mercantili, anche quelli neutrali, sarebbero stati affondati senza preavviso. Questa strategia era una risposta diretta al blocco navale imposto dalla Gran Bretagna, che impediva alla Germania di importare risorse vitali. L’idea era di affondare le navi senza lanciare avvertimenti, violando così le convenzioni internazionali, che richiedevano che l’equipaggio delle navi colpite fosse prima messo in salvo.
I mortai e le bombe giocarono un ruolo fondamentale per affrontare la guerra di trincea. I mortai erano armi da fuoco corte, con un’elevata inclinazione, progettate per lanciare proiettili a traiettorie curve, ideali per colpire le trincee nemiche, che non erano facilmente raggiungibili con il fuoco diretto. Le bombe venivano utilizzate in vari contesti, infatti troviamo le granate a mano, che venivano usate dai soldati per il combattimento ravvicinato e venivano lanciate direttamente nella trincea nemica, causando danni immediati. Poi troviamo le bombe per mortai, progettate specificamente per i mortai, avevano un alto potenziale esplosivo ed erano capaci di danneggiare trincee, reticolati di filo spinato e fortificazioni leggere. Infine le bombe aeree, che sebbene fossero meno sviluppate, venivano sganciate dagli aerei in azioni tattiche contro truppe e infrastrutture.
L’artiglieria diventerà nella Grande Guerra la vera regina dei campi di battaglia. A tutte le quote e in ogni situazione, pezzi di grosso calibro coprono distanze sino ad allora impensabili raggiungendo con i loro colpi bersagli anche molto lontani dal fronte. gli artiglieri costituirono per gran parte del conflitto la risorsa strategica più importante in tutti gli eserciti. L’uso intensivo di bombe e mortai segnò un cambiamento nelle tattiche di guerra. Le truppe dovevano costantemente proteggersi dagli attacchi indiretti, e questo portò allo sviluppo di rifugi rinforzati e tecniche di controbatteria.
L'ARTIGLIERIA
L'ALBERO FINTO
IL FUCILE PERISCOPIO
LE FRECCETTE
IL GUANTO-PUGNALE
La follia della guerra e l’avanzamento della tecnologia portò le industrie belliche a sperimentare nuovi tipi di armi, spesso non convenzionali:
LE ARMI PARTICOLARI
Un lavoro di Mattia Guerrieri, Giulio Di Nardo, Marco Cecchitelli, Giulio Curcuruto, Flavio Sabatella, Riccardo Mastromatteo e Davide Ubaldi.
- L'Idea della STORIA 3
- https://www.archiviostoricodalmolin.com/artiglieria
- https://www.pontedipiave.com/index.php?area=3&menu=281&page=2182&lingua=4&np=1&idnotizia=1726
- https://it.wikipedia.org/wiki/Mobilitazione_industriale_italiana_durante_la_prima_guerra_mondiale
- https://www.storicang.it/a/gli-assi-dellaviazione_14622
- https://www.lagrandeguerra.net/ggcarriarmati.html
- https://museodellaguerra.it/wp-content/uploads/2022/02/11_Andrea-Brambilla-e-Marco-Pisani-Guerra-chimica-e-maschere-antigas-dalle-origini-alla-Prima-guerra-mondiale.pdf
- https://www.lagrandeguerra.net/ggmsub.html
- https://it.alphahistory.com/worldwar1/armi/