Tempio di Giove a Pompei
Immagine interattiva Tempio di Giove
Created on November 24, 2024
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Transcript
Iconografia
Struttura del tempio: È un tempio italico con alto podio (37 x 17 metri) in lava e tufo. Il pronao è prostilo con sei colonne frontali e quattro laterali, dotate di capitelli corinzi, alte fino a 12 metri.
Gradinata: Due scale convergono su un pianerottolo, da cui una scala ampia porta all’altare. Ai lati, sono presenti due statue equestri (documentate in un affresco).
Cella: È divisa in tre navate da un colonnato, con una navata centrale più ampia; possiede delle colonne interne su doppio ordine (inferiore ionico, superiore non conservato).
Elementi decorativi: Vi sono tracce di statue su basamenti, inclusa una testa colossale di Giove e una maschera di Giunone.
Collocazione nel foro: In asse con il tempio, nel foro, vi era un grande altare, mentre ai lati erano posti gli archi monumentali che chiudevano la piazza, come quelli dedicati a Nerone e Druso.
Storia
Il tempio di Giove fu costruito intorno al 250 a.C. ed era originariamente dedicato a Giove: fu edificato in un periodo di forte espansione urbanistica e divenne ben presto la principale struttura sacra di Pompei. A seguito della conquista della città da parte di Silla, il tempio fu dedicato al culto della Triade Capitolina, per questo chiamato Capitolium e quindi, oltre alla venerazione di Giove, si aggiunsero anche quella di Giunone e Marte.Restaurato durante l'epoca tiberiana, il tempio subì notevoli danni a seguito del terremoto di Pompei del 62, tant'è che crollarono il timpano e la trabeazione; fu sepolto quindi sotto una colte di ceneri e lapilli durante l'eruzione vesuviana nel 79, quando ancora dovevano essere completati i lavori di restauro: alla struttura mancava infatti sicuramente il tetto. Fu riportato alla luce tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo a seguito degli scavi archeologici eseguiti per volontà della dinastia borbonica.
Giove Giove era il re degli Dei, figlio del Dio Saturno e di Opi. In origine Dio del cielo, Giove era venerato come Dio della pioggia, del tuono e del fulmine. Come protettore di Roma venne poi chiamato Iuppiter Optimus Maximus ("il migliore e il più grande") ed era venerato in un tempio sul Campidoglio. I Romani identificavano Giove con Zeus, il Dio dei greci, ma il culto religioso romano era molto diverso. Il nome Iuppiter veniva da: Iovis Pater, un'abbreviazione. E' rappresentato in una delle tre statue del tempio, insieme a Giunone e Marte
Marte Nella religione romana (dove era considerato padre del primo re Romolo) era il dio guerriero per eccellenza. Assieme a Quirino e Giove, faceva parte della cosiddetta "Triade Arcaica". Più tardi, identificandolo con il greco Ares, venne detto figlio di Giunone e Giove e inserito in un contesto mitologico ellenizzato. Il dio, inoltre, rappresentava la virtù e la forza della natura e della gioventù, che nei tempi antichi era dedita alla pratica militare.
Giunone Giunone era l'antica dea del matrimonio e del parto, spesso rappresentata nell'atto di allattare, la quale assunse, in seguito, le funzioni di protettrice dello Stato. Figlia di Saturno, fu gradualmente assimilata dagli antichi Romani alla Era della mitologia greca, divenendo la moglie di Giove, quindi la più importante divinità femminile. Assieme a Giove e Minerva formava la cosiddetta Triade Capitolina. Giunone ebbe da Giove i figli Marte, dio della guerra e Vulcano (secondo una versione della sua genealogia), dio del fuoco.
Il tempio di Giove fu costruito intorno al 250 a.C. ed era originariamente dedicato a Giove: fu edificato in un periodo di forte espansione urbanistica e divenne ben presto la principale struttura sacra di Pompei. A seguito della conquista della città da parte di Silla, il tempio fu dedicato al culto della Triade Capitolina, per questo chiamato Capitolium e quindi, oltre alla venerazione di Giove, si aggiunsero anche quella di Giunone e Marte. Restaurato durante l'epoca tiberiana, il tempio subì notevoli danni a seguito del terremoto di Pompei del 62, tant'è che crollarono il timpano e la trabeazione; fu sepolto quindi sotto una colte di ceneri e lapilli durante l'eruzione vesuviana nel 79, quando ancora dovevano essere completati i lavori di restauro: alla struttura mancava infatti sicuramente il tetto. Fu riportato alla luce tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo a seguito degli scavi archeologici eseguiti per volontà della dinastia borbonica.
Storia
In questo breve video, il Professor Enzo Lippolis, della Sapienza di Roma, descrive il tempio di Giove alla luce di nuovi ritrovamenti avvenuti nel 2017. Descrive la pianta rettangolare in calcestruzzo che costituisce la base di questo luogo di culto, situato nella parte settentrionale della piazza. Si focalizza principalmente sulla sua costruzione e legame con la città