Want to create interactive content? It’s easy in Genially!
Presentazione interattiva basica
cristiana bruno
Created on November 24, 2024
Start designing with a free template
Discover more than 1500 professional designs like these:
Transcript
La Preistoria
di Cristiana Bruno
Start
la preistoria
Questo nome consiste nel prefisso "pre", che significa "prima", e nella parola "storia", che è la storia degli eventi del passato, dell'evoluzione dell'uomo. La preistoria è il periodo della storia dell'umanità prima dell'apparizione della scrittura e della sua evoluzione durante questo periodo.
10 la scrittura
8 musica
6 a uomo
4 estinzione
2 pangea e panthalassa
1 il Big Bang
9 primi villaggi
7 esprimersi con l'arte
5 da scimmia....
3 i dinosauri
Linea del tempo della preistoria
all'inizio era un puntino minuscolo e incandescente.
Il big bang è stata un enorme esplosione dal quale si è originato tutto l'universo
il Big Bang
prima dopo
I continenti erano tutti uniti in un solo continente che si chiamava Pangea. Tutta l'acqua che si trovava intorno alla Terra si chiamava Panthalassa. Poi si sono separati tranne l Europa e Asia formando l'Eurasia
Pangea e Panthalassa
I dinosauri sono un gruppo di sauropsidi diapsidi molto diversificati comparsi durante il Triassico superiore molto probabilmente nel supercontinente Gondwana, nella parte che oggi è l'America Meridionale. Furono gli animali dominanti durante l'Era mesozoica e la maggioranza si estinse alla fine di tale era.
I dinosauri
66 milioni di anni fa, un meteorite colpì la Terra causando un'enorme catastrofe, estinguendo il 75% delle specie, inclusi i dinosauri.
Estinzione
Cronaca di un incontro, avvenuto 40 mila anni fa, tra Homo sapiens e “cugini” neanderthaliani. Ci troviamo nella Preistoria e, senza riguardo, qualcuno mi ha sfilato da sotto la schiena la pelliccia su cui stavo dormendo: apro gli occhi controvoglia e vedo che l’accampamento è già in fermento. Uomini e donne stanno raccogliendo pelli, armi e utensili di pietra e di osso: stamattina ci rimettiamo in cammino. Mi dispiace lasciare le nostre grandi capanne di rami e paglia, ma questa è la vita di noi nomadi avventurosi della Preistoria. Mi alzo in piedi, mi stiracchio e con lo sguardo cerco la mia amica: io sono Rurk e laggiù ecco Mila! È coperta come me di pelli, tenute insieme da strisce di cuoio che le nostre mamme hanno cucito con lunghi aghi d’osso, e tutti e due siamo scalzi.
Da scimmia a uomo
INCONTRO TRA I CESPUGLI È un po’ che non fa più tanto freddo, gli alberi e i cespugli sono pieni di frutta e bacche: ne raccogliamo parecchie lungo il cammino, ma la maggior parte ci finisce in pancia durante la marcia. Stiamo seguendo il corso di un fiume, quando mi accorgo che qualcuno ci sta seguendo: guardo Mila e le faccio un segno. Un secondo dopo ci buttiamo su un cespuglio vicino: un ragazzo un po’ più basso di me salta fuori, spaventato. È un neanderthaliano!
All’improvviso una decina di cacciatori armati di bastoni ci circondano minacciosi. Nella Preistoria siamo vestiti più o meno tutti uguali, ma non ci assomigliamo molto: noi siamo più alti e snelli, loro molto più muscolosi ma hanno l’aria un po’ tonta. Il nostro gruppo si avvicina: i Neanderthal ci guardano in cagnesco, ma siamo più numerosi, perciò con un grugnito si ritirano. Faccio la linguaccia al ragazzino basso e scappo via. I GRANDI A CACCIA Dopo questo brutto incontro, gli adulti si riuniscono per decidere il da farsi. Il sole è già a metà del cielo, perciò 12 di loro andranno a caccia mentre gli altri si occuperanno di organizzare un riparo per la notte. «Stavolta vengo con voi!» urlo ai cacciatori che si allontanano con le loro lance. «Tu resti a dare una mano alle donne» ridacchia il più giovane di loro. Metto il broncio, ma Mila, che si sta già dando da fare, ha trovato delle rocce sporgenti sotto cui costruire un riparo: chiamiamo gli altri e insieme cerchiamo grossi rami da piantare a ridosso della parete. Poi su questa struttura stendiamo alcune pelli, che ci terranno al caldo.
Abbiamo appena finito quando vedo i cacciatori di ritorno: un orso, lepri, uccelli, stasera mangeremo alla grande! Mentre loro spellano le prede con affilati coltelli di selce, le donne accendono il focolare nella buca dove metteranno la carne a cuocere: sono bastate poche scintille, sprigionate da due pietre battute l’una contro l’altra, per dar fuoco ai legnetti.
Arte e musica
Mentre la carne cuoce, alcuni prendono i raschiatoi e ripuliscono le pelli degli animali che domani dovranno conciare, altri si mettono a dipingere scene di caccia sulle pareti del rifugio. Usano le dita per spargere l’ocra gialla, l’ossido di ferro rosso, il carbone nero e l’argilla bianca impastati con l’acqua: Mila ed io, invece, ci riempiamo la bocca di quella poltiglia, mettiamo le mani sulla roccia e facciamo a gara a chi sputa più forte, lasciando il contorno delle nostre impronte. Ridiamo come matti, finché il profumo del cibo attira la nostra attenzione: ci dividiamo un uccello, strappando la carne coi denti e con le mani e quando ho finito ho la pancia che mi scoppia. Sta calando la sera: mentre Mila suona il flauto che le ho intagliato nell’osso di un animale, mi assopisco. E sogno di catturare un enorme, peloso mammut.
La data dell'invenzione della scrittura è convenzionalmente fissata intorno al 3200-3100 a.C. Le prime testimonianze sono infatti poche centinaia di tavolette con numeri e ideogrammi, trovate nella grande città mesopotamica di Uruk (Iraq) e a Susa (Iran sud-occidentale).