Cos'è romantico nel XXI secolo?
Questo è romantico...
...e questo?
...è romantico?
perchè possiamo dire questo?
essendo anche questo è romantico...
Entrambe le immagini sono romantiche e lo possiamo comprendere mettendole a confronto.
...simili nella sostanza...
...diverse nella forma...
In queste due immagini possiamo osservare come l’uomo si confronti con la natura nello stesso modo, nonostante le due situazioni siano apparentemente diverse. In ambe due le raffigurazioni i protagonisti stanno sfidando la natura stessa.
Nel secondo caso: osserviamo uomini che sembrerebbero volersi spingere contro vento per poter essere avvistati dalla nave in arrivo in lontananza. Le loro urla potremmo paragonarle alle sostanze chimiche della prima immagine: il loro vano scopo è quello di potersi illudere che la natura possa risparmiarli.
Nel primo caso: un uomo, aiutato da schizzi di sostanze chimiche anti-ustione, deve spegnere un indendio di un pozzo di petrolio, che potrebbe esplodere da un momento all’altro.
Infatti possiamo notare che gli uomini sulla zattera stiano sfidando la natura, come se potessero dominarla. Questo però non sarà altro che un tentativo di eludere la morte in modo irazzionale: cercando di opporsi all’immensità della natura che continua il suo corso.
Questo è il tema principale raccontato nei due dipinti: l’indifferenza della natura nei confronti dell’uomo. Tutto ciò potrebbe sembrare crudele, ma rispecchia anche il pensiero di Leopardi, noi siamo solo parte di una natura che segue il proprio corso, non privilegando l’essere umano, nonostante esso sia illuso del contrario.
Anche il movimento e il dinamismo dei corpi potrebbe ricondurci direttamente alla sorte a cui stanno andando in contro gli uomini. Difatti essi sembrerebbero dipinti in modo da ricordare i personaggi del “Giudizio Universale” di Michelangelo, come se l’artista, usufruendo di questa immagine, ci stesse comunicando che la loro vita è giunta al termine, e si apprestano ad essere guidicati dal sommo creatore.
Come i madrileni ne “La fucilazione del 3 maggio” di Goya, in un completo stato incoscienza e di irrazionalità.
Questo parallelismo non lo vediamo esplicitamente nella fotografia di Salgado, ma possiamo percepirlo. L’uomo che sta affrontando anch’esso la natura, si trova di fronte ad un evento che potrebbe portarlo alla morte, ed è con questa consapevolezza che egli la sfida.
L’uomo sta provando la stessa sensazione dei naufraghi, poichè all’interno del suo animo starà avvenendo un’introspezione, starà ripercorrendo la sua vita, anch’esso in attesa di essere giudicato da Dio. E ciò avverrà nel momento seguente al confronto ravvicinato con l’unica potenza indomabile dall’uomo:
la Natura.