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Sue Hellen Campisi
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Transcript
Indice
TECNICHE NARRATIVE
TRAMA
CONSIDERAZIONI PERSONALI
CONTESTO STORICO-SOCIALE
AUTORE
PERSONAGGI
COPERTINA
PresentaZIONE
LUIGI PIRANDELLO
IL FU MATTIA PASCAL
La copertina di Il fu Mattia Pascal raffigura un cappello nero, sospeso a mezz’aria, davanti a un fondo chiaro fatto di tende. L’immagine è semplice ma ricca di significato: il cappello, un oggetto personale e riconoscibile, sembra separato dal suo proprietario, suggerendo l’idea di un’assenza o di un’identità perduta. Questo richiama perfettamente la trama del romanzo, in cui il protagonista, Mattia Pascal, finge la propria morte e assume una nuova identità, ritrovandosi però intrappolato in una vita priva di certezze. Lo sfondo neutro e sospeso evoca l’indefinitezza e il senso di spaesamento che caratterizzano la storia, mentre il cappello rappresenta un simbolo della personalità frammentata del protagonista. La copertina trasmette il tema centrale del libro: la ricerca di sé stessi e il difficile equilibrio tra ciò che siamo e ciò che vogliamo essere.
COPERTINA
Luigi Pirandello nacque il 28 giugno 1867 a Girgenti (oggi Agrigento), in Sicilia, in una famiglia benestante. Fin da giovane, fu affascinato dalla letteratura e dalla scrittura, tanto che si iscrisse alla Facoltà di Lettere a Roma, per poi completare gli studi all’Università di Bonn, in Germania. Questa esperienza lo espose a nuove idee filosofiche, come quelle di Schopenhauer e Nietzsche, che influenzarono profondamente la sua visione della vita e della letteratura. La sua vita personale fu segnata da difficoltà economiche e familiari. Dopo il crollo della miniera di zolfo della famiglia, attraversò un periodo di crisi finanziaria. Inoltre, dovette affrontare la malattia mentale della moglie che condizionò la sua esistenza. Nonostante ciò, Pirandello continuò a scrivere con grande intensità, esplorando temi come l'identità, la realtà e l'apparenza. l'autore è ricordato anche per il suo contributo al teatro, con opere come Sei personaggi in cerca d’autore, che rivoluzionarono il modo di fare drammaturgia. Nel 1934 vinse il Premio Nobel per la Letteratura. Morì il 10 dicembre 1936 a Roma. Pirandello è considerato uno dei più grandi innovatori della letteratura e del teatro del Novecento, grazie alla sua capacità di mettere in discussione le certezze della vita quotidiana e di esplorare la complessità dell’animo umano.
AUTORE
La disillusione e il ritorno: Capendo che la vita di Adriano Meis è altrettanto vuota e insostenibile, Mattia decide di "uccidere" questa identità e tornare al suo paese. Qui scopre però che non può riprendere la sua vecchia vita: sua moglie si è risposata e il suo posto nella società è stato occupato da altri. Questo passaggio sottolinea la totale alienazione del protagonista: «Io, Mattia Pascal, non potevo più esistere; e Adriano Meis era morto. Non ero più nessuno, nemmeno per me stesso.» Il finale malinconico: Alla fine, Mattia accetta la sua condizione di "non-persona" e decide di vivere in disparte, come un osservatore della vita. Il libro si chiude con Mattia che visita la sua tomba, un simbolo della sua doppia morte: quella fisica e quella sociale: «Vengo qui, ogni tanto, a visitare il fu Mattia Pascal, che una volta ero io.»
L'insoddisfazione iniziale e la fuga: Mattia Pascal vive una vita infelice, oppresso da un matrimonio infelice, la perdita della madre e le difficoltà economiche. Questo contesto lo spinge a fuggire dal suo paese, Miragno, in cerca di una nuova opportunità. Durante il viaggio, scopre su un giornale che è stato dichiarato morto: «Io, morto? Possibile? Mi venne da ridere dapprima; ma poi una paura improvvisa, come di chi si senta all’improvviso sottrarre il terreno sotto i piedi, m’invase tutto.» La creazione di Adriano Meis e l’illusione della libertà: Mattia assume una nuova identità, Adriano Meis, e comincia a viaggiare, sperimentando una libertà mai avuta prima. Tuttavia, presto si rende conto che questa nuova vita non è priva di problemi. Senza una vera identità legale, Adriano è un uomo invisibile, incapace di stabilire legami autentici: «Ero libero, sì, ma questa libertà, senza nome e senza storia, era come un'ombra. Mi sentivo svanire ogni giorno di più, come se non fossi mai esistito.» «Non potevo nemmeno urlare contro il ladro che mi aveva derubato, perché per la legge non esistevo.»
trama
4. Batta Malagna: È un personaggio fondamentale ne Il fu Mattia Pascal. È un usuraio e figura disonesta che approfitta delle difficoltà economiche della famiglia Pascal. 5. Adriana Paleari: È una donna dolce e sensibile che Mattia incontra durante la sua vita come "Adriano Meis." Lei vive nella pensione della sua famiglia, gestita dal signor Paleari. Adriana si affeziona a Mattia/Adriano e sembra esserci una possibilità di amore tra i due, ma questa rimane irrealizzata poiché Mattia è consapevole che la sua identità fittizia non gli permette di costruire un futuro.6. Pomino: È un vecchio amico d’infanzia di Mattia Pascal. Dopo la presunta morte di Mattia, Pomino sposa Romilda
1. Mattia Pascal Mattia Pascal è il protagonista del romanzo, un uomo che vive una vita infelice e senza scopo, prigioniero della sua esistenza provinciale e di un matrimonio opprimente. La sua vita cambia drasticamente quando scopre che è stato dichiarato morto per errore, e si trova a reinventarsi una nuova identità. Il suo viaggio esplora il tema dell’identità e della libertà, ma alla fine scopre che non è possibile sfuggire ai legami sociali e alle convenzioni. «Io, morto? Possibile? Mi venne da ridere dapprima; ma poi una paura improvvisa, come di chi si senta all’improvviso sottrarre il terreno sotto i piedi, m’invase tutto.» 2. Romilda Romilda è la moglie di Mattia, una donna con cui Mattia non ha mai avuto un vero rapporto di amore. La sua relazione con Mattia è uno degli aspetti che lo rende infelice e spinto a fuggire. Durante l'assenza di Mattia, si risposa con un altro uomo. Romilda rappresenta il peso delle convenzioni sociali e la difficoltà di comunicare autenticamente in una relazione. «La povera Romilda si era ridotta così, a non poterne più di lui, a desiderare di liberarsi.» 3. Adriano Meis Adriano Meis è l’identità che Mattia assume dopo aver finto la sua morte. Sebbene inizialmente questa nuova vita sembri una liberazione dalle costrizioni del suo passato, si rende presto conto che non può vivere come vuole, in quanto legalmente morto e privo di identità. Adriano è simbolo della sua ricerca di libertà, ma anche della sua solitudine interiore. «Ero libero, sì, ma questa libertà, senza nome e senza storia, era come un'ombra.»
personaggi
Il fu Mattia Pascal è ambientato in un'Italia di fine Ottocento, in un contesto sociale che riflette il passaggio da una società rurale e tradizionale a una più moderna e industrializzata. In questo periodo, l'Italia è ancora molto segnata dalle disuguaglianze tra Nord e Sud e da un forte senso di identità provinciale. Il protagonista, Mattia, vive una profonda alienazione, cercando di sfuggire alle rigide convenzioni sociali e familiari che lo imprigionano. La sua "fuga" attraverso l'assunzione di una nuova identità esplora il tema della crisi dell'individuo nell'era moderna, segnato da un conflitto tra desiderio di libertà e l'impossibilità di sfuggire alle strutture sociali e burocratiche.
contesto storico-sociale
1. Narratore in prima persona Il romanzo è narrato da Mattia Pascal stesso, il che consente al lettore di immergersi completamente nella sua prospettiva, esplorando i suoi pensieri, emozioni e conflitti interiori. La narrazione in prima persona aiuta a creare una connessione diretta tra il lettore e il protagonista, aumentando l’intensità emotiva della storia e enfatizzando la solitudine e la confusione di Mattia. «Io, Mattia Pascal, vi parlo ora, ma vi parlo come uno che è morto e non sa se vivrà mai più.» 2. Metanarrativa e riflessione sulla scrittura Pirandello inserisce nel romanzo numerosi momenti di metanarrativa, in cui il protagonista si interroga direttamente sul significato della sua storia e sull'atto di raccontarla. «Ma, se fossi morto davvero, come avrei potuto scrivere queste righe?» 3. Uso del tempo non lineare Pirandello adotta un tempo narrativo non lineare, alternando tra il presente (quello della scrittura di Mattia) e il passato (la sua vita prima della "morte"). «Mi accade di pensare spesso alla mia vita passata, come se fosse una vita di qualcun altro.» 4. Dialoghi e monologhi interiori Pirandello alterna dialoghi con monologhi interiori, in cui Mattia esprime direttamente i suoi conflitti interiori. «Non c'è nulla da fare: io sono come uno che non ha più casa e che vaga senza meta.» 5. Ambiguità e il gioco tra realtà e finzione La trama del romanzo è costruita in modo ambiguo, con una continua mescolanza di realtà e finzione. La stessa identità di Mattia, che passa da vivo a morto, e poi di nuovo a "vivo" sotto una nuova forma «E se fosse stato un sogno tutto quello che avevo vissuto?»
tecniche narrative
La lettura de Il fu Mattia Pascal non è stata particolarmente impegnativa, anche se il tema dell'identità e della ricerca di sé può risultare complesso. Quello che mi ha colpito di più è come Pirandello esplori la difficoltà dell'individuo di trovare un posto nella società, mettendo in discussione la nostra visione di noi stessi e di chi siamo veramente. Ho imparato a riflettere sul concetto di identità, su come le aspettative sociali possano influenzarci e su quanto sia fragile la distinzione tra realtà e finzione nella nostra vita.