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Rita Levi Montalcini
Sofia Filannino
Created on November 23, 2024
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Transcript
Rita
Levi
Moltalcini
Fatto da Sofia Filannino
Start
05
Riflessioni finali
04
Premi
03
Ricerche e scoperte
02
Biografia
01
Presentazione
Indice
Rita Levi-Montalcini, nata a Torino nel 1909, è stata una neurologa italiana. Negli anni cinquanta, con le sue ricerche, scoprì ed illustrò il fattore di accrescimento della fibra nervosa NGF, e per tale scoperta le è stato conferito nel 1986 il premio Nobel per la medicina. Il 1º agosto 2001 è stata nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Muore a Roma nel 2012
La signora delle scienze
presentazione
Il premio Nobel
Info
Le ricerche
Gli ultimi anni
La shoah
I primi anni
Biografia
Ha partecipato e dato contributo alle seguenti associazioni:
- Accademia Nazionale dei Lincei
- l'Accademia Nazionale delle Scienze
- la Pontificia accademia delle scienze
- la National Academy
- Fondazione EBRI, (European Brain Research Institute), da lei fondato nel 2001
Nel 1936 si specializzò in Nurologia e Psichiatria, ma con l’emanazione delle leggi razziali, nel 1938 dovette emigrare in Belgio, dove continuò i suoi studi, ospite dell’Istituto di Neurologia dell’Università di Bruxelles. Nel 1940 tornò a Torino, dove allestì un laboratorio domestico per continuare i suoi studi. Nonostante i vari viaggi per sfuggire alle leggi raziali non interruppe le sue ricerche. Terminata la guerra, tornò a Torino dove riprese gli studi. Nel 1947 accettò un incarico alla Washington University. Nel 1954 fece delle analisi in vitro ed identificò una sostanza presente in quantità ingenti nel veleno dei serpenti e nella ghiandola salivare dei topi: una proteina tumorale attiva nel sistema nervoso, che era in grado di chiarificare i meccanismi di crescita e di differenziazione cellulare, designata come nerve growth factor (NGF). La sua ricerca è stata di fondamentale importanza per la comprensione della crescita delle cellule e degli organi e svolge un ruolo significativo nella comprensione del cancro e di malattie come l'Alzheimer e il Parkinson. Con questa scoperta vinse nel 1986 il Premio Nobel
ricerche e scoperte
Il suo amore per la scienza, la sua tenacia e la forza di superare gli ostacoli culturali (patriarcato) e politico-sociali (leggi e discriminazione razziale), la condussero a raggiungere obiettivi insperabili. Le furono conferiti riconoscimenti in Italia e all'estero:
- Premio Nobel per la medicina nel 1986
- Nomina a senatrice a vita, dal Presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi, nel 2001.
- Cinque lauree honoris causa.
- Nel 1963 fu la prima donna scienziata a ricevere il Premio Max Weinstein.
- il Louisa Gross Horwitz Prize of Columbia University (1983).
- Premio internazionale Saint-Vincent e il Premio Internazionale Feltrinelli, conferitole nel 1969.
- Il 30 settembre 2009, ricevette il Wendell Krieg Lifetime Achievement Award, riconoscimento internazionale istituito dalla più antica associazione internazionale dedicata allo studio del sistema nervoso, il Cajal Club.
- Divenne anche presidente onoraria del Comitato Nazionale per la Bioetica.
- Nel 2012 fu insignita del Premio Franca Florio "Scienziati Italiani Patrimonio dell'Umanità", conferito agli scienziati Italiani.
- Il 22 aprile 2024 venne, inoltre, emessa una moneta commemorativa da 2€ che la raffigura.
Premi e riconoscimenti
Rita Levi-Montalcini ci insegna, con la sua stessa vita, che la femminilità non si esprime come debbolezza e civetteria, ma per lei essere "donna" significa soprattutto possedere una forza trascinatrice, una passionalità, che affascina per reagire ai duri colpi della vita. Lei dà tutta se stessa per perseguire il suo sogno, l'amore per la scienza, a costo di pagare un prezzo alto.
riflessioni finali
“Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società.”
Rita Levi-moltalcini
Fine
Nel 1946 venne invitata a Saint Louis a proseguire le ricerche e a cercare di comprendere la natura delle differenze dei risultati ottenuti, presso il Dipartimento di zoologia della Washington University. Nel 1951-52, scoprì il fattore di crescita nervoso, designato come nerve growth factor (NGF).. Nel 1958 venne nominata professoressa ordinaria di zoologia presso la Washington University di Saint Louis dove lavorò e vi insegnò fino al suo pensionamento (1977).
Gli studi in America e il NGF
L'Olocausto e i suoi studi difficili
In seguito alla pubblicazione delle leggi razziali del 1938, Levi-Moltalcini fu costretta a fuggire in Belgio insieme alla sua famiglia. Nel 1939, insieme alla famiglia, tornò a Torino, dove proseguì le sue ricerche. Si unì a lei anche Giuseppe Levi. Il bombardamento di Torino del 1941 la costrinse a fuggire in una villa sulle colline astigiane. Nel 1943 dovette di nuovo fuggire, così tutta la famiglia Iniziò un viaggio che si concluse a Firenze. Loro sopravvissero rimanendo nascosti lì. Terminata la guerra, nel 1945 tornò con la famiglia a Torino. Nonostante le varie fughe lei perseguì instancabilmente le sue ricerche
I primi anni
Nacque a Torino nel 1909, da una famiglia ebrea benestante e colta. Ricevette un'educazione vittoriana, in particolare il padre era molto severo, lui, infatti, si opponeva alla scelta della Medicina per lo studio della figlia, Secondo lui la carriera professionale avrebbe interferito con i doveri di moglie e madre, ma lei con la sua determinazione intraprese questi studi e, oggi possiamo dire, con sommo successo.Si laureò all'Università di Torino con il massimo dei voti. si specializzò in neurologia e psichiatria.
Nel 1977, dopo il suo pensionamento tornò in Italia.Grazie alle ricerche sull'NGF e sul suo meccanismo d'azione, nel 1986 ricevette il Premio Nobel per la medicina. Nella motivazione del premio si legge: «La scoperta dell'NGF all'inizio degli anni cinquanta è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo». La scienziata devolse una parte dell'ammontare del premio alla comunità ebraica per la costruzione di una nuova sinagoga a Roma. Nel 1987 ricevette dal Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan la National Medal of Science, l'onorificenza più alta del mondo scientifico statunitense.
Il ritorno in Italia e il Premio Nobel
Dopo aver vinto il premio Nobel la sua carriera non finisce, diventa membro di diverse associazioni scientifiche e, addirittura, alcune di esse le fonda lei.nel 2001 le viene dato l'incarico prestigioso di senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi "per aver illuminato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale". Diventa nel 2009 l'unica vincitrice di premio Nobel, che ha superato i 100 anni di vita. Muore a Roma nel 2012 all'età di 103 anni.
Gli ultimi anni e l'elezione a senatrice a vita
Nel 2020 le viene dedicato un film che narra la sua vita.