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presentazione sull'emancipazione delle donne

Manel Djabri

Created on November 23, 2024

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Transcript

PRESENTation

Donne

Franca Viola
Suffragette
Lidia Poët
Maria Montessori
Sibilla Aleramo

"Una donna"

info

Aleramo

Sibilla Aleramo (1876-1960) è una delle figure più importanti della letteratura italiana del Novecento, soprattutto per la sua capacità di esplorare, con una rara intensità, le difficoltà e le contraddizioni del mondo femminile. Fin dall'inizio della sua carriera, Aleramo si distinse per il suo coraggio nell'affrontare temi tabù come l'alienazione della donna, il matrimonio come prigione e la maternità come condanna. La sua opera più famosa, Una donna (1906), è una testimonianza cruda e senza compromessi della sua esperienza di donna che, pur cercando l'amore e la realizzazione, si scontra con i limiti imposti dalla società patriarcale. Il romanzo è un vero e proprio manifesto della sua visione femminista, una denuncia delle condizioni sociali e psicologiche delle donne di inizio Novecento, ma è anche una riflessione profonda sulla solitudine e sulla ricerca di sé. Il libro, considerato una delle prime espressioni del femminismo letterario italiano, racconta le sue esperienze di vita, tra cui il difficile matrimonio e la decisione di separarsi dal marito.

Sibilla

“Bisogna riformare la coscienza dell’uomo, creare quella della donna!”

Sibilla Aleramo

Sibilla Aleramo

Prima donna avvocato

Lidia Poet, nonostante le difficoltà, riuscì a farsi strada in un ambiente profondamente maschilista come quello della giurisprudenza, dove fu costretta ad affrontare numerosi ostacoli e pregiudizi. Nel 1881, dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, si trovò a dover lottare non solo per esercitare la professione, ma anche per ottenere il riconoscimento del suo diritto ad essere ammessa all'Albo degli Avvocati. Fu solo nel 1900, a seguito di una lunga battaglia legale, che la Corte di Cassazione le riconobbe ufficialmente il diritto di esercitare la professione, un passo fondamentale per le donne che desideravano intraprendere carriere professionali in ambiti tradizionalmente maschili.Lidia Poet (1855-1927) è stata una figura straordinaria della storia sociale e giuridica italiana, e allo stesso tempo una scrittrice di grande sensibilità e talento. Nata a Cossato, in provincia di Biella, Lidia Poet è principalmente ricordata per essere stata la prima donna avvocato in Italia, ma il suo percorso e la sua figura meritano una considerazione che va oltre la sua carriera professionale, esplorando anche il suo impegno letterario e il suo spirito di emancipazione.

Poet
Lidia

serie tv tratta dalla storia di Lidia Poet

"La portalettere"

Nata il 10 gennaio 1947 a Mezzoiuso, un piccolo paese in provincia di Palermo, Franca divenne famosa per aver avuto il coraggio di rifiutare il matrimonio forzato con il suo rapitore, un gesto che, negli anni '60, rappresentò una vera e propria rivoluzione sociale. Nel 1966, Franca Viola, all'età di 19 anni, fu sequestrata e violentata da un giovane del paese che la voleva sposare contro la sua volontà. Secondo la legge dell'epoca, la violenza sessuale non veniva riconosciuta come reato se la vittima sposava il suo aggressore, creando una sorta di "legittimazione" del crimine. Invece di cedere alla pressione sociale e alle minacce del rapitore e delle sue famiglie, Franca decise di denunciare il fatto alle autorità. Questa sua scelta rappresentò un atto di ribellione senza precedenti, poiché, per la mentalità dell'epoca, la donna che fosse stata violentata avrebbe dovuto "riparare" al danno sposando l'uomo che l'aveva aggredita. Invece, Franca, sostenuta dalla sua famiglia, si ribellò a questa logica. La sua denuncia divenne un simbolo della lotta contro la cultura del "delitto d'onore" e dell'impunità per i crimini sessuali. Fu grazie alla sua determinazione che, nel 1981, la legge italiana cambiò e il matrimonio riparatore fu abolito definitivamente.

Viola
Franca

Rivoluzione dell'educazione infantile

Nata a Chiaravalle, in provincia di Ancona, Montessori è conosciuta soprattutto per aver sviluppato un metodo di insegnamento che ha rivoluzionato il modo di vedere l'apprendimento e il ruolo dell'insegnante. Il Metodo Montessori è oggi praticato in migliaia di scuole in tutto il mondo, ed è basato sul rispetto e sulla valorizzazione dell'autonomia del bambino. Maria Montessori fu una delle prime donne in Italia a laurearsi in medicina (nel 1896), un traguardo straordinario per una donna all’epoca, in un contesto sociale che non prevedeva per le donne un ruolo professionale fuori dall’ambito domestico. Dopo la laurea, iniziò a lavorare come medico, specializzandosi in psichiatria infantile. La sua esperienza lavorativa con bambini emarginati e con disabilità, soprattutto presso ospedali e istituti psichiatrici, la portò a riflettere su come l’ambiente educativo potesse influire sullo sviluppo mentale e sociale dei bambini. Nel 1907, Montessori fondò la sua prima Casa dei Bambini a Roma, un asilo per bambini poveri del quartiere San Lorenzo. Fu in questo ambiente che mise a punto le sue idee pedagogiche. Partendo dall'osservazione dei bambini, Montessori scoprì che il loro sviluppo non dipendeva tanto dall’insegnamento diretto degli adulti, ma dalla possibilità di apprendere in un ambiente che stimolasse la loro curiosità naturale e il loro desiderio di esplorare. La sua intuizione principale fu che i bambini imparano attraverso l'esperienza diretta, in un contesto che li aiuti a sviluppare l’autodisciplina e l’autonomia.

Maria
Montessori

Suffragette

Le Suffragette sono state protagoniste di uno dei movimenti più significativi nella storia dei diritti civili delle donne, una lotta che ha avuto un impatto fondamentale sulla conquista del diritto di voto femminile in molti paesi occidentali. Il termine “suffragette” viene usato per descrivere le donne che, alla fine del XIX secolo e nei primi decenni del XX secolo, si batterono con determinazione e coraggio per ottenere il diritto di voto e, più in generale, per il riconoscimento dei diritti civili e politici delle donne. Il movimento suffragista ha avuto inizio nel contesto di una società profondamente patriarcale, in cui le donne erano escluse dalle decisioni politiche e vivevano sotto il dominio legale di mariti e padri. A partire dalla seconda metà del XIX secolo, le donne iniziarono a mobilitarsi per rivendicare i propri diritti, tra cui l’accesso all’istruzione, il diritto di lavorare, e, appunto, il diritto di voto. Questo ultimo aspetto divenne uno degli obiettivi principali delle suffragette, che vedevano nel voto una forma fondamentale di emancipazione e partecipazione politica.

"Una donna"

Nel suo libro "Una donna" racconta della storia della sua vita e di come è stata violentata a 15 anni nell'azienda del padre in cui lavorava, da un dipendente che viene poi costretta a sposare per onore. Da lui ottiene un figlio che è poi costretta ad abbandonare per intraprendere la sua carriera da giornalisa a Roma.

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