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Quiz Mondrian
Viola Cornolò
Created on November 23, 2024
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Transcript
I FURTI D'ARTE
VIOLA CORNOLÒ
L’Urlo di Edward Munch, tra le opere più famose al mondo, è stata rubata non una, ma due volte. Nel febbraio del 1994, mentre la Norvegia si concentrava sulla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Lillehammer, due uomini fecero irruzione nella Galleria Nazionale di Oslo e rubarono la versione del 1893 del dipinto. I ladri lasciarono un biglietto, che fece il giro del mondo e a cui seguirono non poche polemiche: “Grazie per la scarsa sicurezza”. I vertici del Museo si rifiutarono di pagare una richiesta di riscatto da 1 milione di dollari, ma tre mesi dopo, in un albergo di Åsgårdstrand, l’opera venne ritrovata integra, senza alcun danno. Si racconta che il furto fu rivendicato da un movimento antiabortista, che avrebbe restituito il dipinto, a condizione che venisse trasmesso, in televisione, un documentario contro l’aborto, intitolato L’Urlo Silenzioso. Non è dato sapere se la proposta di scambio venne accettata o no, ma quello che sappiamo con certezza è che il dipinto riprese il proprio posto per merito del lavoro di due poliziotti in incognito: gli agenti si finsero interessati all’ acquisto del dipinto per 250 mila sterline.
L'URLO DI MUNCH E IL RINGRAZIAMENTO DEI LADRI
IIL SECONDO FURTO DI MUNCH
Dieci anni dopo L’Urlo fu nuovamente rubato, questa volta la versione del 1910 fu rubata insieme alla Madonna di Munch in pieno giorno da uomini armati mascherati al Museo Munch di Oslo. I ladri immobilizzarono le guardie, e tra il terrore dei visitatori portano a termine il furto per poi fuggire in macchina. Per fortuna non ci furono feriti.ll 31 agosto del 2006, dopo due anni, la polizia norvegese ha recuperato i dipinti.I vertici del Museo dichiararono che i dipinti, al ritrovamento, si trovavano in buono stato. In realtà i quadri erano rovinati dalle inadatte condizioni di conservazione e dall’umidità.I dipinti furono restaurati e fu restituito loro l’aspetto originale, anche se ormai molto compromesso a causa dell’umidità e dal cattivo stato conservativo. Dal 23 maggio 2008 le due opere sono tornate in esposizione alla Galleria Nazionale di Oslo.
LA RAGAZZA CHE LEGGE IN BIANCO E GIALLO
Durante il furto di opere d’arte avvenuto a Rotterdam, venne rubato anche il dipinto Ragazza che legge in bianco e giallo dell’artista francese Henri Matisse. Dipinta nel 1919, l’opera raffigura una donna immersa nella lettura di un libro, seduta accanto a un tavolo con un vaso di fiori. Questo furto di opere d’arte è stato uno dei più grandi della storia. I ladri si introdussero nel museo attraverso un’uscita di sicurezza e portarono via numerosi capolavori, il tutto in due minuti. La madre di uno dei ladri raccontò che l’arresto di suo figlio la spaventò, e che per questo motivo seppellì le opere d’arte, che erano nascoste in una casa abbandonata, all’interno di un cimitero nel villaggio di Caracliu. Successivamente dissotterrò i dipinti e li bruciò nella sua stufa. Il dipinto di Matisse e le altre opere rubate facevano parte della collezione della Triton Foundation.
IL RITRATTO DI UN GIOVANE UOMO, RAFFAELLO,INESTIMABILE
Trafugato dai nazisti in Polonia, si ritiene che il Ritratto di giovane uomo sia stato dipinto da Raffaello Sanzio intorno al 1516-1517. Viene spesso citato come uno dei più importanti dipinti dispersi dalla Seconda Guerra Mondiale. Sebbene oggetto di controversie, si ritiene che il dipinto raffiguri un autoritratto di Raffaello, perché i tratti del viso sono simili a quelli trovati nel suo autoritratto all’interno dell’affresco La Scuola di Atene. Il ritratto mostra un giovane ben vestito, raffigurato in un primo stile manierista. Ma nonostante fosse ben nascosta, la collezione fu scoperta dalla Gestapo. Il ritratto fu inviato a Berlino e poi a Dresda per far parte della Collezione del Führer a Linz. Il dipinto è stato visto per l’ultima volta fu a Cracovia quando fu collocato nel castello di Wawel. Non si sa dove si trovi attualmente. Nel 2012 è stata pubblicata una falsa notizia che riportava un presunto ritrovamento del dipinto, ma si rivelò presto una bufala.
I PAPAVERI DI VAN GOGH
Dipinto da Vincent Van Gogh, I Papaveri è stato rubato dal Museo Mohamed Mahmoud Khalil al Cairo nell’agosto del 2010. Il dipinto raffigura dei fiori di papavero gialli e rossi su uno sfondo scuro ed è di piccole dimensioni. Si ritiene che Van Gogh abbia dipinto quest’opera tre anni prima del suo suicidio e che sia stato ispirato dall’ammirazione di Van Gogh per il pittore francese Adolphe Monticelli. Il dipinto ha un valore di circa 50 milioni di Euro, e non è certo difficile quindi capire il motivo per cui è stato rubato. Il furto del 2010 non è stato nemmeno il primo per questa celebre opera d’arte; era infatti già stata rubata dallo stesso museo nel giugno del 1977. Dopo una lunga operazione di ricerca, fu ritrovato dieci anni dopo in Kuwait. Poche ore dopo il secondo furto del 2010, i funzionari e la polizia egiziani credevano di aver scoperto i ladri all’aeroporto internazionale del Cairo quando due sospetti tentarono di salire a bordo di un aereo diretto per l’Italia. Ma questo indizio si rivelò falso e il dipinto non è stato ancora ritrovato.
Nella notte tra il 17 e il 18 ottobre del 1969 invece, i ladri penetrarono all’interno dell’Oratorio di San Lorenzo a Palermo per rubare dall’altare la “Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi”, opera che il Caravaggio eseguì tra il 1600 e il 1609. Vennero fatte molte ipotesi, tra cui anche che vi fosse un coinvolgimento della mafia e che il dipinto fosse stato bruciato o addirittura dato in pasto ai maiali. La sparizione del quadro colpì moltissimo Leonardo Sciascia che da essa trasse spunto per scrivere il suo ultimo racconto, Una storia semplice. L’opera è stata inserita dall’FBI nella lista mondiale dei dieci capolavori rubati più importanti.