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gli egizi e la vita dopo la morte

Presentazione di: Aurora Giordanoclasse: 1 A data: 4/12/2024

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gli egizi

Gli antichi egizi sono una delle più antiche civiltà che si svilupparono lungo le rive del fiume Nilo, nell’attuale Egitto. Gli egizi coltivavano lino, orzo e grano, ma la loro alimentazione era basata su pane e birra. si coltivavano anche alberi da frutto, ortaggi e legumi. Un’altra caratteristica dell’Egitto è il papiro, cioè una pianta robusta attraverso il quale si ricavavano piccole calzature, imbarcazioni e dalla corteccia fogli per scrivere. Il limo era un fertilizzante naturale, ricavato dal Nilo, ma quando iniziò a scarseggiare i contadini iniziarono a utilizzare fertilizzanti chimici. Sulla valle del Nilo nacquero i primi centri urbani.

lA VITA NELL'ALDILA'

Gli antichi Egizi attribuivano un'importanza centrale all'oltretomba, ritenendolo un prolungamento della vita terrena. La preparazione per il viaggio nell'oltretomba era fondamentale e riguardava non solo l'anima, ma anche il corpo, che veniva accuratamente conservato attraverso la mummificazione.Per gli Egizi, la morte non significava la fine dell'esistenza, ma il passaggio a una nuova forma di vita nell'aldilà. La visione egizia dell'oltretomba si basava su un'idea di continuità e di equilibrio, dove l'anima doveva intraprendere un viaggio per raggiungere un luogo di pace eterna, rappresentato dal paradiso egizio, che era un giardino di felicità e abbondanza. Il paradiso si trovava nell'aldilà, ma anche in un'altra dimensione legata al regno delle stelle e all'orizzonte del sole, in cui il defunto veniva accolto dal dio Osiride.

dove e come ?

La mummificazione Un aspetto fondamentale per gli Egizi nell'affrontare l'oltretomba era la conservazione del corpo attraverso la mummificazione. Questo processo serviva a garantire che il corpo rimanesse intatto per il viaggio nell'aldilà. Oltre alla mummificazione, venivano posti accanto ai defunti oggetti che avrebbero potuto servire durante il loro viaggio, come cibo, vestiti e amuleti protettivi. Le tombe e le piramidi Le tombe erano considerate porte d'accesso all'oltretomba, e per i faraoni, la costruzione di un’imponente piramide rappresentava un mezzo per garantire il proprio posto nell'aldilà. Le piramidi erano progettate con camere funerarie che contenevano il corpo del faraone e una serie di tesori. I muri delle tombe erano spesso decorati con scene che illustravano il defunto in viaggio nell'aldilà, spesso accompagnato da testi sacri come quelli del "Libro dei Morti" o dai "Testi delle Piramidi".

Secondo il "Libro dei Morti" egiziano, dopo la morte, l'anima del defunto doveva affrontare il Giudizio di Osiride in un processo in cui il cuore del defunto veniva pesato su una bilancia. L'idea era che il cuore fosse il centro della moralità e della verità della persona, e veniva pesato contro la piuma di Maat, la dea della giustizia e della verità.Se il cuore risultava più pesante della piuma, significava che la persona aveva commesso peccati e sarebbe stata devorata dal mostro Ammit, una creatura che combinava tratti di coccodrillo, ippopotamo e leone. Se il cuore era in equilibrio con la piuma, il defunto veniva giudicato puro e poteva proseguire verso una vita eterna beata.Nonostante il cuore avesse un'importanza simbolica e spirituale centrale in questa visione, non esiste un "peso" fisico esatto attribuito al cuore nell'antico Egitto. Tuttavia, nella realtà, il cuore degli egizi era spesso mummificato e preservato come parte del processo funerario, essendo considerato fondamentale per la vita nell'aldilà.

IL PESO DEL CUORE

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