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Mattia Oberti

Created on November 22, 2024

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Transcript

medioevo

Il mercato

ideato da Oberti Mattia,Vacante Agatha,Manzella Giorgia,Zito federico,Timis Giorgio

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indice

FARE LA SPESA NEL MEDIOEVO, TRA LUSSI E NECESSITÀ.

in tavola

Erbe curative

Odori e suoni

Mercati coperti .

piazza.

Le grandi fiere

mercante

Il bosco oltre il giardino.

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fARE LA SPESA NEL MEDIOEVO, TRA LUSSI E NECESSITÀ

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FARE LA SPESA NEL MEDIOEVO, TRA LUSSI E NECESSITÀ

Nel Medioevo, esistevano già casi di acquirenti compulsivi incapaci di resistere al canto delle sirene dei prodotti in offerta. Nei villaggi si allestiva solo un mercato settimanale, in cui venivano messi in vendita soprattutto prodotti locali. Lo frequentavano soprattutto contadini che compravano o scambiavano prodotti alimentari e attrezzi di prima necessità. Nelle grandi città invece l’offerta era notevolmente più varia: negozi permanenti e commercianti specializzati, grandi fiere e mercati periodici, venditori ambulanti che percorrevano senza sosta le strade. tutti loro offrivano una vastissima gamma di prodotti..

Odori e suoni

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Odori e suoni

Qualsiasi grande città commerciale dell’Europa medievale era infestata da odori, come quello dei mattatoi, e da rumori incessanti: il chiacchierio delle persone, i versi di animali, carri, artisti di strada, mendicanti, campane, predicatori e, soprattutto, i banditori che annunciavano assemblee municipali o editti del sovrano, i venditori che magnificavano i propri articoli. Gli annunci erano sonori e le offerte venivano gridate. In mezzo a tutto questo frastuono, che generava non poche dispute, si vendeva e si comprava. I prodotti in vendita erano di ogni genere: pelli, stoffe, ceramiche, articoli in legno e ferro, frutta, legumi, ortaggi, cereali, pane, birra, liquori, erbe medicinali, derivati animali e, in alcuni luoghi, pesce.gli articoli più costosi e pregiati erano l’olio e il vino, i funghi, le lane finissime, iprofumi, le spezie e lo zucchero. Tutti questi prodotti potevano essere acquistati nei mercati o nelle fiere, ma anche direttamente nei laboratori degli artigiani: falegnami, sarti, orafi. Questi si raggruppavano in base al loro mestiere nelle strade che prendevano il nome della corporazione predominante.Macellai e pescatori furono i primi a differenziare, per ragioni d'igiene, uno spazio per la vendita e uno per lo stoccaggio dei prodotti, che normalmente corrispondeva a un capannone

Mercati coperti

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Mercati coperti

Insieme con i negozi al dettaglio, nelle grandi città si trovavano anche mercati permanenti. Essi erano situati nei quartieri centrali. Le amministrazioni pubbliche crearono costruzioni stabili a protezione dei commercianti. La copertura parziale o totale di un mercato favoriva la conservazione dei prodotti in vendita. I portici proteggevano da vento, pioggia e neve, favorendo il passeggio degli acquirenti, oltre a permettere di esporre i prodotti. Altre coperture erano costituite da tende o persiane. La copertura fissa agevolava inoltre il lavoro di tutti coloro che lavoravano con la carta: non solo i venditori di manoscritti, ma anche i funzionari che vegliavano sulla regolarità del commercio, i primi banchieri e gli intermediari.

Info

Le grandi fiere

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Le grandi fiere

la gogna

I mercati

le città di una certa importanza potevano contare a loro volta su fiere e mercati organizzati periodicamente. Nel XIII secolo a Parigi si tenevano tre di questi mercati: quelli di Champeaux e di SaintGermain e la fiera di Lendit. Quest’ultima, che durava 14 giorni, dall’11 al 24 di giugno, era la più importante. Il sovrano obbligava tutti i commercianti di Parigi a parteciparvi e questi vi si recavano in processione guidati dal clero di Notre Dame.

Una cosa che non poteva mancare nei mercati medievali era la gogna, ovvero, il luogo dove venivano esposti i piccoli e medi delinquenti, fra cui i ladri che si aggiravano costantemente tra le bancarelle e che, se pizzicati, venivano impiccati seduta stante. Esposti nelle ore di maggiore affluenza di pubblico, erano fatti oggetto di insulti. Le autorità proibivano solo che li si colpisse con pietre o con oggetti appuntiti.

Il bosco oltre il giardino

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Il bosco oltre il giardino

Subito fuori dalle mura cittadine si arrivano immensi spazi incolti traboccanti di risorse: stagni e torrenti in cui nuotavano pesci e crostacei, selve che nascondevano conigli, cervi, nidi colmi di uova. E naturalmente alberi. In particolare i querceti erano indispensabili per l'allevamento dei maiali.

in tavola

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Development 3

in tavola

L’alimentazione contadina tradizionale si basava su zuppe e minestre con verdure, legumi e cereali, spesso arricchite da radici selvatiche e coltivate. Gli ingredienti venivano insaporiti con scarti di carne, croste di formaggio, pesce poco pregiato e vino. Il pane, preparato in casa, veniva aggiunto per rendere i piatti più sostanziosi. Le stagioni influenzavano le ricette, con piatti come la frittata che cambiavano in base agli ingredienti disponibili. Nei giorni di festa, si preparavano torte e tortelli con erbe, formaggio e verdure. Questi piatti, evoluti nel tempo, sono oggi rappresentati da ricette come l’erbazzone e la torta pasqualina. Anche i ricchi consumavano erbe e ortaggi, ma li arricchivano con ingredienti più pregiati, come l’aglio selvatico per il papero arrosto e lo zafferano.

Erbe curative

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Erbe curative

Le donne ricorrevano spesso a infusioni di erbe, per curare i piccoli malanni quotidiani. Da lì alla creazione di filtri magici il passo era breve. Ad esempio la camomilla era associata alla femminilità e al ciclo mestruale per le sue proprietà calmanti, Invece il prezzemolo era usato come abortivo dalle mammane, donne spesso emarginate dalla società che vivevano fuori dal villaggio, e considerate delle streghe. Altre erbe come lattuga, ginepro, menta e sambuco erano impiegate per favorire la montata lattea, curare dolori reumatici, coliche renali e come vermifugo. L’uso delle piante, provenienti dall’incolto e dal saltus, rappresentava una risorsa vitale per la salute.

piazza

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piazza

La piazza rappresenta uno spazio centrale e fondamentale, che si evolveva in base alla crescita delle città. Storicamente, ha svolto funzioni politiche, commerciali e religiose, adattandosi alle necessità. Nel Medioevo, la piazza si sviluppò in modo particolare, distinguendo le sue funzioni. inizialmente, molte città medievali erano troppo piccole e circondate da mura per ospitare piazze interne; infatti, le attività come i mercati si tenevano fuori dalle mura, vicino alle porte. Le città romaniche subivano una contrazione della superficie edificata a causa delle invasioni e della scarsità di risorse, e molte piazze scomparvero. a partire dal XII secolo, con il miglioramento delle condizioni economiche e l’espansione delle città, le piazze acquistarono nuovamente un ruolo centrale nell’urbanistica.

piazza

  • 1)Piazza religiosa:erano situate di fronte alle chiese e cattedrali. Erano luoghi di cerimonie religiose, processioni e rappresentazioni sacre. Sebbene piccole, queste piazze erano bene integrate con la struttura dell’edificio religioso, esaltandone l’architettura attraverso proporzioni studiate.
  • 2)Piazza civile: Destinata a riunioni politiche e pubbliche, questa piazza era dominata dal
palazzo del governo (come il palazzo del podestà o del capitano del popolo). Le piazze civiche medievali avevano dimensioni maggiori rispetto alle religiose e erano spesso situate in posizioni centrali, organizzate in modo da favorire la visibilità e l’accesso alle grandiadunate. erano arredate con fontane, colonne o logge e, a volte presentavano una forma semicircolare che simboleggiava il potere cittadino.
  • 3)Piazza del mercato: la piazza del mercato era una parte centrale della città medievale.
ospitavano attività commerciali, come il mercato del bestiame, delle verdure o del pesce. spesso erano separate da queste o collegate tramite vicoli. Molte di queste piazze avevano strutture come logge per i mercanti, fontane per la pulizia dei prodotti e banchi di marmo per il commercio.

mercante

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mercante

Nel Medioevo, la figura del mercante viaggiatore era di fondamentale importanza, non solo per il commercio, ma anche per le scoperte culturali e geografiche. Viaggiando lungo rotte difficili e spesso inesistenti, i mercanti, come ad esempio Marco Polo, esploravano terre lontane e sconosciute, incontrando così nuove civiltà, lingue e culture. Marco Polo, per esempio, documentò le sue esperienze come quella in Cina, rivelando una civiltà che sembrava più evoluta di quella europea. Nel basso Medioevo, la figura del mercante viaggiatore divenne cruciale anche per l’economia. Con l’emergere dei centri cittadini, i mercanti, arricchendosi e organizzandosi in gilde, divennero figure di spicco, trasformando il ritmo della vita urbana e favorendo scambi tra comunità lontane. Città come ad esempio Venezia e Firenze. Tuttavia, il mercante viaggiatore non era solo una figura di successo: molti erano costretti a commerciare per necessità, affrontando pericoli lungo vie di comunicazione pericolose, dove molti morirono a causa di condizioni difficili. Inoltre un fatto negativo era la pericolosità dei viaggi che spingeva i mercanti a organizzarsi in carovane per difendersi da attacchi. per esempio i viaggi verso le fiere germaniche, comportavano lunghe file di carri che ostruivano le strade.