IL RAGAZZO DAI PANTALONI ROSA
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Transcript
IL RAGAZZO DAI PANTALONI ROSA
la scuola di Andrea Spezzacatena
LICEO CAVOUR ROMA
Il Bullismo
Il bullismo è un comportamento aggressivo e ripetuto che mira a ferire o intimidire una persona percepita come più debole. Può manifestarsi attraverso violenza fisica, insulti, esclusione sociale o molestie online (cyberbullismo). Le vittime di bullismo soffrono spesso di ansia, depressione e perdita di autostima. Le cause possono includere difficoltà familiari, insicurezza e dinamiche sociali. Per contrastarlo, è fondamentale educare al rispetto, sostenere le vittime e intervenire tempestivamente in caso di episodi di bullismo. Solo con l’impegno di tutti possiamo ridurre questo fenomeno.
Articolo di cronaca di Sky tg24 Diretto da Margherita Ferri e uscito di recente nelle sale, il film racconta la vera storia di Andrea Spezzacatena, un ragazzo di 15 anni che nel 2012 si tolse la vita dopo essere stato vittima di bullismo e cyberbullismo, per aver indossato a scuola un paio di pantaloni che, stinti in un lavaggio, erano diventati rosa. Prima di approdare sul grande schermo, la sua vicenda è diventata un libro intitolato “Andrea. Oltre il pantalone rosa”, scritto dalla madre Teresa Manes. “È stato il 20 novembre 2012 il giorno in cui si suicidò mio figlio. Scelse di lasciare dondolare il suo ultimo pensiero, senza peso. Legando il suo collo a una sciarpa; l’altro nodo stretto a una scala. Nessuna condanna, nessuna spiegazione, nessuna pena espressa”, si legge tra le pagine del volume, scritte da Manes. Diretto da Margherita Ferri, con la sceneggiatura di Roberto Proia, il film trae ispirazione dal racconto di Teresa Manes, che nel film è interpretata da Claudia Pandolfi. Il giovane Samuele Carrino veste i panni di Andrea, mentre Sara Ciocca e Andrea Arru sono la migliore amica Sara e il compagno di scuola Christian, che lo prenderà di mira.
L'omofobia
L'omofobia è un atteggiamento di paura, disprezzo o avversione verso le persone omosessuali o l'orientamento sessuale omosessuale. Può manifestarsi in vari modi, tra cui discriminazione, violenza verbale e fisica, emarginazione o pregiudizio nei confronti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e queer (LGBTQ+). L'omofobia può derivare da convinzioni culturali, religiose o sociali che stigmatizzano l'omosessualità. Essa può avere gravi conseguenze psicologiche e sociali per le vittime, contribuendo a un ambiente di odio e intolleranza. Combattere l'omofobia richiede educazione, sensibilizzazione e leggi che tutelino i diritti delle persone LGBTQ+.
Chi era Andrea Spezzacatena?
Andrea Spezzacatena si tolse la vita, a 15 anni, il 20 novembre 2012, dopo essere stato vittima di bullismo a scuola, al liceo scientifico Cavour di Roma. I compagni di classe avevano avevano creato anche una pagina Facebook contro di lui, etichettandolo come “il ragazzo dai pantaloni rosa”. Dopo la sua morte, la madre scoprì dal suo profilo social che il figlio era vittima di cyberbullismo. All'epoca, la morte di Andrea Spezzacatena scatenò non poche reazioni e proteste da parte di studenti in diverse scuole d'Italia.
STORIA ANDREA SPEZZACATENA
Il 20 Novembre 2012 un episodio di cronaca coinvolse il liceo scientifico cavour di Roma, vedendo come vittima un ragazzo del secondo anno a causa di episodi di bullismo. Quel giorno la madre, che si trovava in Calabria dai genitori, ricevette una chiamata dall’ex marito il quale le diceva in modo agitato ciò che era accaduto: Andrea si era tolto la vita con la sciarpa della madre. Non aveva lasciato alcuna lettera ma sul braccio sinistro è stata ritrovata la scritta “ mosca cocchiera” (chi pur non avendo la capacità pretende di guidare o assumersi responsabilità che non lo competono).
Articolo di cronaca di Sky tg24Diretto da Margherita Ferri e uscito di recente nelle sale, il film racconta la vera storia di Andrea Spezzacatena, un ragazzo di 15 anni che nel 2012 si tolse la vita dopo essere stato vittima di bullismo e cyberbullismo, per aver indossato a scuola un paio di pantaloni che, stinti in un lavaggio, erano diventati rosa. Prima di approdare sul grande schermo, la sua vicenda è diventata un libro intitolato “Andrea. Oltre il pantalone rosa”, scritto dalla madre Teresa Manes. “È stato il 20 novembre 2012 il giorno in cui si suicidò mio figlio. Scelse di lasciare dondolare il suo ultimo pensiero, senza peso. Legando il suo collo a una sciarpa; l’altro nodo stretto a una scala. Nessuna condanna, nessuna spiegazione, nessuna pena espressa”, si legge tra le pagine del volume, scritte da Manes. Diretto da Margherita Ferri, con la sceneggiatura di Roberto Proia, il film trae ispirazione dal racconto di Teresa Manes, che nel film è interpretata da Claudia Pandolfi. Il giovane Samuele Carrino veste i panni di Andrea, mentre Sara Ciocca e Andrea Arru sono la migliore amica Sara e il compagno di scuola Christian, che lo prenderà di mira.