Quiz Antica Grecia
pietro d'antona
Created on November 21, 2024
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Transcript
Le fatiche di eracle
10,11,12
I BUOI DI GERIONE
La decima fatica di Eracle lo portò lontano dalla Grecia, fino ai confini del mondo conosciuto. Doveva infatti catturare il bestiame di Gerione, custodito sull'isola di Erizia, oltre lo stretto che separa il Mediterraneo dall'Oceano. Dopo aver raggiunto la Libia, Eracle si diresse verso l'Oceano, attraversò lo stretto e vi eresse due colonne, che da allora presero il nome di Colonne d'Ercole. Durante il ritorno giunse in Etruria e sulle rive del Tevere fu ospite del re Evandro, uccise il mostruoso Caco, che aveva cercato di rubare parte del bestiame. Mentre tornava in Grecia, Era scatenò il caos tra le mandrie, che fuggirono fino in Tracia. Dopo aver recuperato molti degli animali, Eracle attraversò lo stretto di Corinto, dove sconfisse il gigantesco Alcioneo, e infine giunse a Micene.
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I pomi delle Esperidi erano frutti dorati custoditi in un giardino misterioso ai piedi del Monte Atlante, protetti dalle ninfe Esperidi. Eracle, incaricato di raccoglierli, non sapendo dove si trovasse il monte, chiese indicazioni alla divinità marina Nereo. Dopo aver cercato di sfuggirgli mutando forma, Nereo cedette e gli mostrò la strada. Durante il viaggio, Eracle liberò Prometeo, condannato a subire perennemente il tormento di un avvoltoio che gli mangiava il fegato. In segno di gratitudine, Prometeo gli consigliò di chiedere aiuto ad Atlante per prendere i pomi. Atlante, sollevando la volta celeste al posto di Eracle, accettò di aiutarlo. Tuttavia, al ritorno con i frutti, il gigante si rifiutò di riprendere il suo compito e si propose di consegnare i pomi personalmente a Euristeo. Eracle, facendo finta di accettare, gli chiese di reggere il cielo solo per un momento mentre si sistemava il capo. Approfittando dell’inganno, Eracle scappò con i pomi, completando così la sua impresa.
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I pomi delle esperidi
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L'ultima e più difficile impresa di Ercole fu la cattura di Cerbero, il gigantesco cane a tre teste che sorvegliava l’ingresso al regno dei morti. Dopo essersi purificato nel santuario di Eleusi, Ercole scese negli Inferi, raggiungendo Capo Tenaro in Laconia, accompagnato da Atena ed Ermes. Attraversando il fiume Stige con l’aiuto di Caronte, incontrò l’eroe defunto Meleagro, che gli parlò della bellezza di sua sorella Deianira, e Ercole promise di sposarla. In seguito liberò Teseo, imprigionato per aver cercato di rapire Persefone. Arrivato davanti ad Ade, Ercole ottenne il permesso di portare Cerbero a Micene, ma a condizione che lo catturasse senza armi. Afferrando il cane per la gola, Ercole riuscì a domarlo e a portarlo a Micene, dove Euristeo, terrorizzato, si nascose nella sua giara. Una volta completata l’impresa, Ercole riportò Cerbero nel suo regno, come promesso.