Want to create interactive content? It’s easy in Genially!

Get started free

L'italia e la mafia: Cosa nostra

REBECCA NIVES BRIOSCHI

Created on November 20, 2024

Start designing with a free template

Discover more than 1500 professional designs like these:

Transcript

Basel, Giulio, Nicolò, Rebecca

2. I crimini

3. Gli attentati

+info

4.Le leggi antimafia

+info

5.Le indagini

+info

1.Cosa nostra: le origini

+info

COSA NOSTRA: IL MAXI PROCESSO

#2

+info

#5

#4

#1

#3

+info

+info

7.La reazione della mafia

+info

8.Il maxi processo

+info

9.Il maxi processo

10.La situazione ad oggi

+info

6. Le prove

#7

#10

#9

#6

#8

Parte 1: Il Maxi ProcessoInizio: Il Maxi Processo contro Cosa Nostra iniziò a Palermo il 10 febbraio 1986, con 474 imputati. Fu condotto in un'aula bunker costruita appositamente vicino al carcere Ucciardone per motivi di sicurezza. Imputati e accuse: Gli imputati includevano i principali boss mafiosi, accusati di reati come omicidio, traffico di droga, associazione mafiosa ed estorsione. Ruolo dei magistrati: I giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con il loro lavoro nel pool antimafia, svolsero un ruolo cruciale raccogliendo testimonianze di pentiti come Tommaso Buscetta, che rivelò la struttura gerarchica della mafia. Durata: Il processo durò fino al dicembre 1987.

Gli attentati di Cosa nostra, noti per la loro brutalità e il loro scopo di intimidire sia la società civile che le autorità, fanno parte di una strategia di "terrore e intimidazione", con cui la mafia dimostra la sua potenza ad influenzare il potere politico e giudiziario. Gli attentati furono contro figure politiche, giornalisti e membri delle forze dell'ordine che si opponevano alle sue attività. Tra i più clamorosi abbiamo: L'omicidio del giudice Giovanni Falcone (1992) e della sua scorta. L'omicidio del giudice Paolo Borsellino (1992), ucciso insieme ai cinque agenti della sua scorta. Il "delitto Dalla Chiesa" (1982), in cui fu ucciso il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che cercava di combattere la mafia siciliana. Le stragi del 1993 a Roma, Firenze e Milano, che dimostrarono la capacità della Cosa Nostra di colpire il cuore dello Stato.

Dopo aver scoperto di essere sotto indagine, la mafia siciliana utilizzò varie strategie per ostacolare le indagini e al tempo stesso proteggere i suoi membri. Queste strategie includevano la cosidetta "strategia del terrore" ossia atti di violenza, come omicidi ed intimidazioni, che miravano al rallentamento delle indagini. La mafia fece ricorso anche alla corruzione di funzionari pubblici membri delle forze dell'ordine. Nel caso in cui si sospettasse di qualcuno all'interno, la mafia adottò manovre interne di copertura, che prevedevano l'eliminazione di chiunque stesse collaborando con la polizia (ad esempio i pentiti). Inoltre, per impedire testimonianze cruciali da parte dei cittadini, la mafia fece ricorso all'uso della paura e minacce contro di loro. Nonostante ciò, la mafia cercò anche di spostarsi: per evitare di essere sotto tiro da parte della poizia, Cosa Nostra decise di spostare i suoi affari in altri paesi.

Parte 2: Sentenze e conseguenzeEsito: Vennero emesse 360 condanne, con 19 ergastoli. I capi mafiosi come Totò Riina e Bernardo Provenzano furono condannati per i loro crimini. Impatto: Fu una vittoria storica per lo Stato italiano contro la mafia, dimostrando che anche le organizzazioni più potenti potevano essere smantellate. Tuttavia, la mafia reagì con violenza, culminando negli omicidi di Falcone e Borsellino nel 1992. Importanza: Il Maxi Processo segnò una svolta nella lotta alla mafia, ispirando riforme nella giustizia e maggiore consapevolezza pubblica sulla necessità di combattere il crimine organizzato.

Con il termine "Cosa nostra" si intende l'organizzazione mafiosa nata in Sicilia, la più famosa e fino agli inizi degli anni '90 la più potente tra le organizzazioni mafiose a livello internazionale. Ha avuto un peso nelle vicende politiche dell'Italia sin dalle origini, un peso che nessun'altra organizzazione mafiosa può vantare. Nella prima metà del Novecento estende la sua attività illecita dalla Sicilia al resto d'Italia, agli Stati Uniti e al Canada. Cosa nostra si basa su una struttura gerarchica ben definita, con la quale controlla quartieri, città, province e intere regioni. I mafiosi pretendono denaro da commercianti, agricoltori, imprenditori promettendo di proteggerli. Chi rifuta questa 'protezione' viene minacciato, picchiato o addirittura ucciso da persone mandate dai boss.

Riorganizzazione interna: Dopo la morte di Matteo Messina Denaro, Cosa Nostra è in fase di ristrutturazione, con una leadership meno centralizzata ma ancora attiva in settori tradizionali come estorsione e narcotraffico​.Espansione internazionale: Opera in Belgio e Paesi Bassi, sfruttando porti strategici per il traffico di droga. Malta è diventata un centro per riciclaggio di denaro grazie a regimi fiscali favorevoli.​ Nuove attività criminali: La mafia si adatta sfruttando la tecnologia per frodi online, come call center in Albania utilizzati per truffe sulle criptovalute​. Sfide per le autorità: Le collaborazioni internazionali stanno migliorando, ma l’adattabilità di Cosa Nostra rende la lotta contro di essa complessa e in continua evoluzione.

Cosa Nostra è coinvolta in una vasta serie di crimini, spesso legati ad attività economiche legali "controllate" dalla mafia. Esse sono: Estorsioni: La richiesta di denaro da parte di imprenditori e commercianti, minacciando danni a persone o proprietà. Traffico di droga: La mafia siciliana ha avuto un ruolo importante nel traffico internazionale di cocaina, eroina e altre sostanze stupefacenti. Riciclaggio di denaro: Le organizzazioni mafiose riciclano profitti illeciti attraverso attività economiche legali come ristoranti, alberghi, imprese di costruzione e agenzie immobiliari. Contrabbando: Specialmente in passato, la mafia si è distinta nel contrabbando di sigarette, alcol e armi. Usura: Prestito di denaro a tassi usurari con minacce e violenze verso chi non riesce a restituire.

Durante gli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale, le indagini contro la mafia Siciliana erano molto limitate e focalizzate su episodi di violenza isolati. A quei tempi, la mafia era ormai percepita come un'organizzazione criminale "normale" nelle zone rurali e la tolleranza da parte delle autorità locali rendeva le indagini difficili. Tuttavia, durante gli anni '70, le forze dell'ordine italiane iniziarono a focalizzarsi sulla mafia siciliana in modo più penetrante. Al contempo, la presenza della mafia si fece più evidente, tramite eventi come omicidi di poliziotti, politici ed imprenditori. In questo periodo di lotta, una tra le più importanti figure fu quella di Rocco Chinnici (procuratore capo di Palermo) che diede vita al pool antimafia nel 1980, cioè un gruppo di magistrati impegnati in indagini contro Cosa Nostra che facilitarono i lavori delle forze dell'ordine. Durante gli anni '80, le indagini contro Cosa Nostra si fecero ancora più sistematiche e coordinate, grazie anche a nuove tecniche investigative. Grazie alla collaborazione di alcuni pentiti, si cominciarono a raccogliere informazioni cruciali.

Per combattere la criminalità organizzata, l'Italia ha iniziato ad adottatare diverse leggi antimafia negli anni. Tra queste troviamo:Legge Rognoni-La Torre (1982): Introduce il reato di associazione mafiosa (art. 416-bis del Codice Penale) e consente il sequestro dei beni appartenenti ai mafiosi. Legge sull'ergastolo ostativo (1992): Stabilisce che i condannati per reati di mafia non possano ottenere benefici penitenziari come la liberazione anticipata, a meno che non collaborino con la giustizia. Legge antimafia del 1996: Introduce misure contro il riciclaggio di denaro e strumenti per il confisca dei beni. Misure di protezione per i testimoni di giustizia: Permettono a chi collabora con le indagini di essere protetto. Queste leggi non fermarono la mafia, ma permisero di far luce su molti dei sui crimini.

https://www.wikimafia.it/wiki/Maxiprocesso_di_Palermo https://www.interno.gov.it/it/temi/mafia https://it.wikipedia.org/wiki/Cosa_Nostra https://www.wikimafia.it/wiki/Cosa_Nostra https://www.avvenire.it/attualita/pagine/la-stagione-degli-attentati-mafia-non-solo-georgofili https://leg15.camera.it/_bicamerali/leg15/commbicantimafia/documentazionetematica/28/102/schedabase.asp

Sitografia

Per dimostrare l'esistenza e l'operato di Cosa Nostra, le prove furono di cruciale importanza per assicurare anche la vittoria della giustizia durante il Maxiprocesso. Possiamo riconoscere: Le testimonianze dei pentiti. Sono tra le prove pù decisive: esse furono utilizzate per identificare i membri di Cosa Nostra, le loro attività e le loro alleanze. Le intercettazioni telefoniche. La polizia, assieme ai pool antimafia, intercettò varie comunicazioni tra i membri mafiosi. Queste intercettazioni permisero di collegare la mafia a crimini come: estorsioni, contratti e affari illeciti, minacce e omicidi. Documenti e registrazioni video. Collegavano Cosa Nostra ad operazioni di riciclaggio di denaro e alla pianificazione di crimini. Indagini su scene del crimine. Esse fornirono delle prove materiali (prove balistiche, test del DNA etc). Operazioni sotto copertura. Gli agenti infiltrati nelle attività mafiose raccolsero prove dirette.