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lavoro geografia 2ae

Un pianeta diviso

Amina Saadulaev, Gioia Gordini, Diego calabrese, Giovanni Quadraroli, Tommaso Costantini
-stato,sovranità,monarchia,repubblica CAP.1

Stati e governi

Uno stato è un'organizzazione politica e amministrativa costituita da un territorio, un popolo e un governo. All'interno dei suoi confini lo stato esercita la propria sovranità. Uno stato ha tre poteri fondamentali: potere legislativo (crea le leggi) potere esecutivo (metterle in atto) potere giudiziario (farle rispettare) L'ordinamento di uno stato si può ricondurre in due tipologie: MONARCHIA E REPUBBLICA. In una MONARCHIA alla guida dello stato c’è il sovrano, la monarchia si può dividere in diversi tipi: MONARCHIA ASSOLUTA quando il sovrano assume in sè tutti i poteri. MONARCHIA COSTITUZIONALE quando i poteri del capo dello stato sono legali a una costituzione e il suo operato è limitato da un parlamento. Per esempio come in Spagna e Regno Unito In una repubblica al vertice c’è un presidente eletto da un popolo o da un parlamento. La repubblica è PRESIDENZIALE se il presidente è eletto dal popolo e ha poteri molto ampi; SEMIPRESIDENZIALE se il presidente è elettto da il popolo ed è affiancato da un primo ministro nominato dal presidente ed approvato dal parlamento; PARLAMENTARE quando il presidente è eletto dal parlamento ed ha una funzione più rappresentativa e nomina un primo ministro che guida il governo.

-dittature democrazie totalitaristi CAP.1

Stati e governi

In una monarchia costituzionale il ruolo di sovrano non è molto diverso da un presidente della repubblica, mentre esistono repubbliche dove il potere è detenuto in un partito unico con metodi dittatoriali, come in corea del nord dove molti diritti civili sono ignorati. Inoltre esistono casi particolari dove le leggi dello stato si conformano alle dottrine religiose,(teocrazia), per esempio in iran dove le autorità religiose hanno un potere politico determinante. In uno stato democratico i cittadini senza limitazioni partecipano alle decisioni politiche organizzandosi in partiti ed esprimendo il voto nelle elezioni ed i diritti civili sono garantiti. In un regime autoritario o assoluto invece non esistono partiti o meglio ne esiste un unico partito di governo. In un regime dittatoriale la libertà politica è del tutto negata. in un livello estremo di autoritarismo è il totalitarismo dove lo stato impone il controllo su tutte le azioni dei cittadini.

-definizione ONU, CAP2

Organizzazioni internazionali e ong

ONU: vuol dire organizzazione delle Nazioni Unite, è un organismo che riunisce più nazioni, che ha come compito primario di evitare nuovi conflitti e intervenire per porre fine alle guerre in atto. L’ONU è nato nel 1945, dopo la seconda guerra mondiale, inizialmente era formata da 45 membri, oggi invece è composto da 193 stati indipendenti. I compiti fondamentali dell’ONU sono quattro: offrire agli stati una sede adatta a risolvere le controversie, evitando il ricorso alle armi, far cessare i conflitti per mettere fine alle sofferenze della popolazione, promuovere lo sviluppo delle Nazioni e difendere i diritti dell’uomo. L’ONU è articolato: da un’Assemblea generale, che comprende i rappresentanti degli Stati membri. Il suo ruolo è di approvare dichiarazioni per il rispetto dei diritti umani. Un Consiglio di sicurezza composto da 15 membri: Stati Uniti, Russia, Cina, regno Unito e Francia. I cinque membri permanenti hanno diritto di votare il contrario. Gli altri membri sono eletti dall’Assemblea generale e restano in carica per due anni. Il Consiglio di sicurezza prende le decisioni operative, portano la pace in caso di conflitti grazie alla loro forza militare, “i Caschi Blu”. Un segretario generale che viene nominato dall’Assemblea su proposta del consiglio ed è il portavoce dell’ONU. L’ONU si avvale di agenzie, organizzazioni e organi sussidiari. La Corte internazionale di giustizia, con sede all’AIA, è un’ altro organo che si occupa di giudicare in merito di diritto internazionale. Le Nazioni Unite, per svolgere i loro compiti, si servono della collaborazione di una cinquantina fra organi sussidiari e agenzie specializzate. Tra i principali: FAO (Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura), il cui scopo è combattere la nel mondo. l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità), che opera per il raggiungimento da parte di tutte le popolazioni del più alto livello possibile di salute. L’UNESCO (Organizzazione per l’educazione, la scienza e la cultura), si adopera per la diffusione dell’istruzione. L’UNICEF (Fondo per l’infanzia), che sviluppa interventi a favore dell’infanzia. WTO (Organizzazione mondiale del commercio), ha come scopo quello di incentivare il commercio internazionale.

-definizione NATO e ONG, CAP.2

Organizzazioni internazionali e ong

La NATO (North Atlantic Treaty Organization) è un'alleanza militare intergovernativa costituita da 30 paesi membri, che si trovano principalmente in Europa e Nord America. La NATO è stata fondata il 4 aprile 1949, con l'obiettivo di garantire la sicurezza collettiva attraverso la difesa reciproca tra i suoi membri in caso di attacco, come stabilito dall'Articolo 5 del Trattato di Washington. Questo articolo afferma che un attacco a uno dei membri è considerato un attacco a tutti. La NATO ha anche come scopo la promozione della stabilità e della pace nel mondo attraverso la cooperazione politica e militare tra i suoi membri, e attraverso operazioni di gestione delle crisi, inclusi interventi umanitari, di mantenimento della pace e di disarmo. L’ONG (Organizzazioni non governative),non dipendono della istituzioni ufficiali di uno Stato. Il numero esatto delle ONG si aggira intorno ai 10 milioni di associazioni. Una ONG, essendo una organizzazione non governativa, si basa su contributi volontari e donazioni. L’organizzazione ricopre diversi compiti: diritti umani, tutela dell’ambiente, mantenimento della pace e la tolleranza religiosa.

-cosa vuol dire livello di democraticità in uno stato? CAP.3

Diritti umani e libertà negate

Nei paesi con un livello di democraticità elevata si registrano maggiori libertà, come ad esempio la libertà di pensiero, di espressione e di aggregazione. Esprimere il proprio pensiero è un diritto dei cittadini, riconosciuto anche dai governi. Ci sono ancora paesi in cui non sono concesse a pieno le libertà, e la censura di questi stati impedisce ogni forma di opposizione Le nazioni sono divise in quattro categorie: "Democrazie complete", "Democrazie imperfette", "Regimi Ibridi" e "Regimi autoritari".

La pena di morte esiste praticamente da sempre. La più antica raccolta di leggi che conosciamo, il codice di Hammurabi (1700 a. C.),prevedeva il supplizio capitale per numerosi reati: omicidio, spionaggio, furto, sacrilegio e altri. In seguito, la pena di morte fu largamente applicata nel mondo greco-romano e nel Medioevo.In 58 paesi è applicata la pena di morte, che va contro ciò che afferma la Dichiarazione universale dei diritti umani nell. art 3 che recita:“Tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, di religione, opinioni politiche e condizioni personali e sociali.” Tra i paesi che la prevedono, 35 non la applicano da più di 10 anni e 8 la applicano solo in casi eccezionali. Non è noto quante persone subiscano la pena capitale ogni anno. Amnesty International ha calcolato che nel 2021 siano state eseguite almeno 579 condanne a morte, ma il dato è parziale, poichè le autorità di Pechino non rendono pubblici i dati sulle esecuzioni, che secondo Amnesty, rientrano “nell’ordine delle migliaia” ogni anno. Infatti la China rimane il Paese con il maggior numero di esecuzioni. Dopo la Cina, i Paesi con il maggior numero di esecuzioni sono Iran, Egitto e Arabia Saudita.,

-La pena di morte e le torture nel mondo CAP.3

Diritti umani e libertà negate

I diritti umani sono dei diritti riconosciuti a ciascun individuo,è un concetto riconosciuto pienamente solo dopo la seconda guerra mondiale,con la ratifica della dichiarazione universale dei diritti umani.L’idea che tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti è oggi nominalmente accolta dalla maggior parte dei paesi democratici.In molti paesi però vengono negati i fondamentali diritti alla libertà personale,a quella di pensiero e di espressione, alla cittadinanza, a un giusto processo, alla sicurezza, all’istruzione, alla salute, al lavoro, alle scelte religiose o di orientamento sessuale

-che cosa sono i diritti umani CAP.3

Diritti umani e libertà negate

La libertà di parola è considerata, nel mondo moderno, un concetto basilare nelle democrazie liberali. Il diritto alla libertà di parola non è tuttavia da considerarsi illimitato: i governi possono decidere di limitare particolari forme di espressione, come per esempio l'incitamento all'odio razziale, nazionale o religioso, oppure l'appello alla violenza contro un individuo o una comunità, che anche nel diritto italiano costituiscono reato. Secondo il diritto internazionale, le limitazioni alla libertà di parola devono rispettare tre condizioni: devono essere specificate dalla legge, devono perseguire uno scopo riconosciuto come legittimo ed essere necessari al raggiungimento di quello scopo. Il diritto alla libertà di espressione è stato riconosciuto come diritto umano nella dichiarazione ufficiale dei diritti umani e nella Legge internazionale sui diritti umani delle Nazioni Unite. Molti paesi hanno una legge costituzionale che protegge la libertà di parola

-libertà di espressione nel mondo CAP.3

Diritti umani e libertà negate

In base all’organizzazione freedom house la libertà di espressione è effettiva in soli 69 paesi.

CAP.3

Dove ce e dove manca

Guerre dimenticate e "muri"

-guerre dimenticate CAP.4

Le guerre dimenticate sono conflitti armati che, pur avendo avuto un impatto significativo nelle aree in cui si sono verificati, sono stati trascurati o poco discussi a livello internazionale, mediatico e storico. Questi conflitti tendono a ricevere poca attenzione dai media globali, anche se hanno causato enormi sofferenze, perdite umane e disastri politici o sociali nelle regioni coinvolte.Le guerre dimenticate sono spesso conflitti che avvengono in aree geopoliticamente meno rilevanti o in paesi che non hanno un impatto diretto sugli interessi delle potenze mondiali.

-guerre dimenticate CAP.4

Guerre dimenticate e i "muri"

Alcuni esempi di guerre dimenticate includono: Le guerre in Africa: Molti conflitti in Africa, come la guerra civile in Somalia, il genocidio in Ruanda o la guerra civile in Sudan, hanno ricevuto poca attenzione internazionale nonostante le gravi conseguenze per le popolazioni coinvolte. La guerra in Bosnia e Herzegovina (1992-1995): Sebbene sia stata un conflitto significativo in Europa, molte delle sue atrocità sono state a lungo ignorate o dimenticate al di fuori della regione. Il conflitto in Yemen: Nonostante la sua gravità, la guerra in Yemen ha ricevuto poca attenzione rispetto ad altri conflitti, nonostante la devastazione e la crisi umanitaria che ha causato. In generale, le guerre dimenticate spesso si verificano in contesti complessi, legati a fattori etnici, religiosi, politici o economici, che non sono facilmente comprensibili o di interesse immediato per i paesi stranieri.

Nel 2024, le maggiori aree di tensione nel mondo includono: Ucraina: La guerra tra Russia e Ucraina continua a causare gravi sofferenze, con implicazioni internazionali e conflitti militari in corso. Taiwan: Le tensioni tra Cina e Taiwan restano elevate, con la Cina che minaccia di invadere Taiwan, mentre gli Stati Uniti e altre potenze appoggiano l'isola. Medio Oriente (Siria, Yemen, Iran): In Siria e Yemen, i conflitti continuano, e l'Iran rimane una potenza destabilizzante nella regione, con crescenti tensioni con l'Occidente. Mare del Sud della Cina: La Cina continua a reclamare territori disputati in questa regione, creando conflitti con paesi vicini come Filippine, Vietnam e Malaysia. Corea del Nord: La Corea del Nord persiste nel suo programma nucleare e nei lanci di missili, aumentando la preoccupazione internazionale. Africa (Sahel, Etiopia): La violenza legata a gruppi jihadisti nel Sahel e il conflitto nel Tigrè in Etiopia continuano a destabilizzare la regione. Venezuela: La crisi politica ed economica in Venezuela ha generato una grave crisi umanitaria e migrazioni verso i paesi vicini. Queste aree sono caratterizzate da conflitti armati, rivalità geopolitiche e gravi crisi umanitarie.

-aree di maggiori tensioni nel mondo CAP.4

Le guerre dimenticate e "muri"

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Israele Palestina

Israele e Palestina sono una delle maggiori aree di tensione nel mondo anche nel 2024. Il conflitto tra israeliani e palestinesi è una disputa di lunga data, con radici storiche, politiche, religiose ed etniche. Le principali fonti di tensione includono: Status di Gerusalemme: La città di Gerusalemme è sacra sia per gli ebrei che per i musulmani, e la sua divisione o la sovranità su di essa è un punto cruciale del conflitto. Territori occupati: Israele ha continuato ad espandere gli insediamenti nei territori palestinesi occupati (Cisgiordania e Gerusalemme Est), cosa che i palestinesi considerano una violazione dei loro diritti e un ostacolo per la creazione di uno stato palestinese. Blocco di Gaza: Gaza, sotto il controllo di Hamas, è soggetta a un blocco israeliano che ha portato a gravi difficoltà economiche e umanitarie per la popolazione palestinese. Violenza e conflitti periodici: Ci sono stati periodici scambi di attacchi tra Israele e gruppi palestinesi (come Hamas e la Jihad Islamica) che hanno portato a guerre brevi ma devastanti. Il conflitto israelo-palestinese resta una delle crisi più persistenti e complesse, con pochi progressi verso una pace duratura. Le tensioni tra le due parti, alimentate da differenze politiche, religiose e territoriali, continuano ad avere un impatto su tutta la regione e anche a livello internazionale. Le tensioni tra Israele e Palestina derivano da una lunga disputa territoriale, con entrambe le parti che rivendicano la stessa terra. Il conflitto è in gran parte alimentato dalla creazione di Israele nel 1948, che ha portato alla fuga di molti palestinesi dalle loro terre. La questione di Gerusalemme, considerata sacra da entrambe le religioni, è un altro punto di conflitto. Inoltre, la continuazione degli insediamenti israeliani nei territori occupati, come la Cisgiordania, e la divisione interna tra i palestinesi (Fatah e Hamas) rendono ancora più difficile trovare una soluzione. L'influenza di potenze internazionali e le periodiche violenze accentuano ulteriormente la crisi.

-i nuovi muri, dove e perchè? CAP.4

Le guerre dimenticate e "muri"

I nuovi muri nel mondo sono barriere fisiche costruite per motivi di sicurezza, immigrazione e conflitti territoriali. Ecco i principali: Stati Uniti-Messico: Muro per fermare l'immigrazione illegale e il traffico di droga. Israele-Palestina: Barriera di separazione per motivi di sicurezza, ma criticata dai palestinesi come occupazione. Grecia-Turchia: Muri al confine per bloccare l'ingresso di migranti e rifugiati. Corea del Nord-Corea del Sud: Zona demilitarizzata che separa i due paesi, divisi politicamente. India-Pakistan: Linea di controllo nel Kashmir, oggetto di contesa tra i due paesi. Ungheria-Serbia/Croazia: Muri costruiti per fermare l'afflusso di migranti durante la crisi migratoria. I motivi principali dietro questi muri sono la protezione dei confini, il controllo dell'immigrazione e la separazione di gruppi in conflitto.

Il muro di Tijuana

APPROFONDIMENTO

Il muro di Tijuana è una parte della barriera che separa gli Stati Uniti dal Messico progettata per prevenire l'immigrazione irregolare e il traffico di merci illegali. Questa barriera fisica si estende lungo il confine tra le due nazioni e attraversa aree urbane come Tijuana(in Messico) e San Diego(Stati Uniti), così come zone rurali e desertiche.

Carattereristiche principali: 1. Ubicazione: Tijuana è una delle città messicane piu vicine al confine con gli stati uniti. Il muro inizia sulle spiagge del pacifico e si estende verso l'entro terra. 2 Struttura: il muro e costituito da barriere di metallo, acciaio, e cemento, spesso rinforzate con tecnologie di sorverglianza come droni, telecamere e sensori. 3. Lunghezza:sebbene il muro non sia continuo lungo l'intero confine tra Stati Uniti e Messico( che misura circa 3145 km), alcuni segmenti, tra cui queli di Tijuana sono tra i piu imponenti. 4: Funzione: il muro ha l'obiettivo dichiarato di controllare i flussi migratori e prevenire il traffico di droga ma è anche diventato un simbolo controverso delle politiche sull'immigrazione.

APPROFONDIMENTO

Il muro di tijuana

APPROFONDIMENTO

Il muro di Tijuana

CONTESTO STORICO SOCIALE: il muro di Tijuana è stato costruito in piu fasi. a sua prima parte risale agli anni 90, quando venne eretto sotto la presidenza di bill clinton( politico 42esimo presidenze d'america). Nel tempo, è stato rafforzato e ampliato, sopratutto durante la presidenza di Donald Trump, che ha promosso una politica di tolleranza zero sull'immigrazione irregolare. Tijuana, d'altra parte, è una città viva e vibrante, nota per la sua cultura, turismo e ruolo di crocevia per chi tenta di raggiungere gli Stati Uniti. la presenza del muro ha avuto un impatto significavo sulla vita dei migranti e delle comunità locali, creando divisioni fisiche e sociali. ASPETTI SIMBOLICI E ARTISTICI: il muro di Tijuana è anche uno spazio di espressione artistica. Su di esso si trovano Murales, scritte e installazioni realizzate da artisti che vogliono esprimere protesta o solidarietà verso immigranti,ad esempio alcune sezioni del muro sono state dipinte con messaggi che invitano a riflettere sui diritti umani e sulle disuguaglianze.

GRAZIE PER L'ATTENZIONE

informazioni da

-libro-wikipedia -video riassuntivi youtube - alcuni link che invierò per email(non me li carica nel power point)