Fichte
Ambra Lorenzi
Created on November 19, 2024
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Transcript
Johann Gottlieb Fichte
INTRODUZIONE
Fichte:Indice
1. La Vita
2. Pensiero
3. Conclusione
4. Ringraziamenti
Fichte, infatti, espresse opinioni politiche liberali e patriottiche, e nel 1799 venne esiliato da Jena. Si trasferì quindi a Dresda e, successivamente, a Berlino, dove continuò la sua attività filosofica, cercando di elaborare un sistema che potesse conciliare libertà individuale e ordine sociale. Fichte morì il 27 gennaio 1814 a Berlino, a causa di una malattia, ma la sua influenza sulla filosofia tedesca, e più in generale sul pensiero occidentale, rimase profonda. Il suo lavoro fu un ponte tra la filosofia di Kant e quella di Hegel, e le sue idee influenzarono profondamente la tradizione idealista e anche il movimento romantico tedesco.
Johann Gottlieb Fichte è stato uno dei più importanti filosofi tedeschi del periodo della filosofia idealista e una figura centrale nel pensiero post-kantiano. Fichte è noto per il suo sviluppo e la radicalizzazione delle idee di Immanuel Kant, ma anche per la sua visione originale sulla natura della soggettività, della libertà e della moralità. Fichte nacque il 19 maggio 1762 a Rammenau, una piccola località della Sassonia, in una famiglia di origini umili. Dopo aver studiato alla scuola di Pforta, proseguì gli studi all'Università di Jena, dove si dedicò principalmente alla teologia e alla filosofia. Nel 1794, Fichte ottenne un incarico di professore all'Università di Jena, dove divenne uno dei principali esponenti della scuola idealista tedesca. La sua carriera universitaria fu interrotta bruscamente a causa di un conflitto con il governo prussiano.
Il "Sistema della filosofia" (1794-1795): Nella sua opera più celebre, 'Sistema della filosofia', Fichte cerca di spiegare come l'Io possa, tramite la sua attività, costruire tutta la realtà. La sua filosofia parte dalla constatazione che, per poter pensare o agire, l'Io deve essere in grado di affermare sé stesso. Da questo principio, Fichte sviluppa una concezione della realtà come costruzione dinamica dell'Io, un processo che è sempre in movimento, in continua tensione e autodefinizione. La libertà: La libertà è un altro tema fondamentale nella filosofia di Fichte. Fichte riteneva che la libertà fosse l'espressione più alta dell'Io, e che essa non potesse essere concepita come pura indeterminazione, ma come determinazione autonoma. La libertà dell'Io si esprime nel modo in cui esso agisce, riconoscendo i suoi limiti e le leggi morali. La libertà, per Fichte, non è solo un concetto negativo, come libertà da costrizioni esterne, ma è anche una libertà positiva, che implica la realizzazione di un compito morale ed etico.
'Il "Io" come principio fondamentale: La filosofia di Fichte è centrata sulla nozione di 'io' o 'soggetto', che per lui rappresenta il principio fondamentale della realtà. In modo simile a Kant, Fichte riconosceva che non possiamo conoscere la realtà 'in sé', ma solo quella che si presenta alla nostra coscienza. Tuttavia, a differenza di Kant, che concepiva la soggettività come il risultato di una struttura cognitiva predefinita, Fichte sostiene che la realtà stessa dipende interamente dall'azione del soggetto. Per Fichte, l' 'Io' non è un'entità statica o passiva, ma un'attività dinamica. In altre parole, l'Io non è solo un oggetto di conoscenza, ma è l'attività che genera la conoscenza stessa. 'Il principio dell'autoaffermazione': Fichte sviluppa l'idea che l'Io si definisce e si realizza solo attraverso un continuo atto di 'autoaffermazione'. L'Io deve affermare se stesso, e questa autoaffermazione implica anche il riconoscimento dell'altro, che diventa il limite per il soggetto. L'incontro con l'altro, con il mondo, è necessario per l'autodefinizione dell'Io. Fichte vede questa interazione come un processo dialettico in cui l'Io e il non-Io si pongono reciprocamente come condizioni l'uno dell'altro.
La filosofia pratica e l'etica:Fichte sviluppò anche una filosofia morale e pratica, basata sull'idea che la morale deriva dalla legge universale che ogni individuo deve scoprire dentro di sé. Per Fichte, l'etica non è solo un insieme di norme esteriori, ma una realizzazione concreta della libertà e dell'autosufficienza dell'Io. La sua etica pone al centro il dovere morale, che deve essere compiuto in base alla legge morale universale, un concetto che sarebbe poi stato sviluppato da Hegel e altri pensatori idealisti. Religione e politica: Sebbene Fichte non fosse un teologo nel senso tradizionale, nelle sue ultime opere, come la 'Disciplina della vita universitaria' (1798) e la 'Filosofia della storia' , egli affrontò temi di natura politica e religiosa. Fichte cercò di conciliare la fede in Dio con l'idea dell'autonomia dell'Io, affermando che Dio non fosse un essere esterno e trascendente, ma una figura che trova espressione nella realizzazione morale dell'individuo. Fichte si occupò anche di politica, promuovendo ideali di libertà, autonomia nazionale e unificazione tedesca.
Fichte ha avuto un'influenza enorme sulla filosofia tedesca. Le sue idee hanno gettato le basi per lo sviluppo successivo della filosofia hegeliana e hanno avuto un impatto significativo anche sulla filosofia politica e sulla teoria della libertà. Fichte è stato una delle figure che ha dato forma al pensiero idealista tedesco, assieme a Kant, Schelling e Hegel. Il suo pensiero, che si concentra sull'attività del soggetto, la libertà e la moralità, è stato anche un punto di riferimento per il romanticismo tedesco, in particolare nella concezione dell'individuo e della nazione come entità in continua auto-realizzazione. La sua critica all'oggettività e il suo concetto di "Io" hanno avuto influenze anche sulla filosofia contemporanea, in particolare su correnti come l'esistenzialismo e il pragmatismo. Fichte è una figura chiave nel passaggio dal pensiero critico kantiano all'idealismo tedesco. La sua concezione del soggetto come attività auto-creante, la sua visione della libertà come autolimitazione e la sua influenza sulla politica e la religione lo rendono un pensatore estremamente rilevante nel panorama filosofico occidentale.
Ambra LorenziJustina Ryzhakova Daniela Iannotti Andrea Fabiano Nicole Falbo
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