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Breakout Storia
marchitellibianca
Created on November 18, 2024
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Transcript
soldato al fronte
I soldati della prima guerra mondiale
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Cos'è il fronte?
La Prima Guerra Mondiale segnò una svolta rispetto alle precedenti: invece di presentare brevi attacchi, come previsto da Guglielmo II con il piano Schlieffen, si traformò in una guerra logorante, combattuta nelle trincee.Gli scontri, dunque, avvenivano direttamente al fronte, la linea di contatto tra due eserciti opposti, separati dalla cosiddetta "terra di nessuno". La guerra passerà da una guerra lampo (blitzkrieg) a una guerra di posizione, così chiamata perchè i soldati avanzavano per difendere la propria posizione.
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Austria e Italia combatterono essenzialmente in montagna, resistendo in territori aspri e scoscesi che arrivavano fin quasi ai 3000 metri di altitudine. Dopo aver firmato il Patto di Londra, il 26 aprile 1915, l'Italia mirava a conquistare le terre irredente del Trentino e della Venezia Giulia. Questo desiderio di espansione,tuttavia, fu alimentato dalle visioni nazionaliste, che promuovevano la guerra come l'unica opportunità per completare l'unificazione della nazione. Per molti in Italia, la guerra era vista come una "guerra giusta", una guerra di riscatto per la Patria, che avrebbe permesso di ridisegnare i confini in favore dell'Italia. Al contrario, la realtà sul campo di battaglia fu estremamente dura, con gravi perdite e una guerra di posizione, che segnò l'Italia con una serie di battaglie sanguinose, tra cui la famosa battaglia di Caporetto.
il fronte italiano
"Noi siamo pronti!"
L'Impero Austroungarico, invece, entrò in guerra principalmente per motivi di difesa e di mantenimento del proprio impero multietnico. L'Austria-Ungheria era preoccupata per la crescente instabilità nei Balcani e per l'influenza della Serbia, che promuoveva movimenti separatisti tra i popoli slavi sotto il controllo austriaco. Dopo l'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando da parte di un nazionalista serbo nel giugno 1914, la guerra divenne una necessità per difendere la propria sovranità e per reprimere le ambizioni indipendentiste nei Balcani. Il conflitto,dunque, divenne un pretesto per garantire una maggiore stabilità interna, che era minacciata dalle tensioni etniche e politiche, mirando all'unificazione dell'impero. L'Austria-Ungheria si trovò coinvolta in un conflitto su più fronti, con il fronte orientale contro la Russia e quello meridionale contro l'Italia e la Serbia. Sebbene l'Impero si considerasse parte dell'Alleanza Centrale (assieme alla Germania), non tutti i suoi alleati avevano obiettivi comuni, e la guerra si rivelò disastrosa, con enormi perdite e difficoltà di coordinamento tra i vari eserciti.
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il fronte austriaco
Forte Belvedere Werk Gschwent di Lavarone fa parte delle 80 fortezze militari costruite in Trentino dall’esercito austro-ungarico tra il 1860 ed il 1914, con lo scopo di proteggere quella zona da possibili attacchi avversari in tempo di guerra. Il Forte sorge su uno sperone di roccia calcarea (a quota 1177 m) che sporge a strapiombo sulla Val d’Astico che, all’epoca, sanciva il confine di stato fra Regno d’Italia e Austria-Ungheria. Essendo una fortezza su un Altopiano, era concepito per resistere in assoluta autonomia a bombardamenti che potevano durare anche diversi giorni e, per tale ragione, disponeva di ampi depositi, una propria rete idrica, una centrale elettrica, una centrale telefonica, alloggiamenti e un pronto soccorso.
visita al forte belvedere
La vita dei soldati nel forte non era affatto semplice: 200 soldati austriaci vissero rinchiusi all'interno di essa e, fra i bombardamenti e la rigida vita militare, ritrovare quotidianamente l'amore per la propria patria diventava sempre più difficile. Ai soldati era impedito di uscire dalla caserma e, soprattutto, ogni tentativo di probabile fuga dal combttimento veniva severamente punito. Tutti i soldati che tentavano il suicidio, dopo essere caduti in uno stato di depressione, venivano fucilati in quanto "disertori della patria". Le razioni di cibo,inoltre, erano molto limitate, e i soldati si nutrivano esclusivamente di zuppa e pane, la cui farina era talvolta unita alla segatura. Nonostante la fortezza presentasse una propria cisterna, i soldati dovevano bere poca acqua,idratandosi soprattutto con l'alcol, in grado di ridurne la consapevolezza.
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vita dei soldati nel forte
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la trinceA AUSTRIACA DELLA FORRA DEL LUPO
LE LETTURE
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Un lavoro di: Bianca Marchitelli 3B
GRAZIE PER L'ATTENZIONE
I TRE FRONTI
Durante la Prima Guerra Mondiale ci furono 3 principali fronti di combattimento:
- Fronte occidentale: si estendeva dal canale della Manica fino ai confini della Svizzera;
- Fronte orientale: si distingueva dagli altri fronti perchè le battaglie si svolgevano in ampie aree di territorio, tra cui le attuali Polonia e Ucraina. Esso correva dalla costa del Mar Baltico fino alla Galizia, l'attuale Ungheria;
- Fronte italiano: si trovava lungo il confine tra l'Italia e l'Austro-Ungheria, in particolar modo sulle montagne delle Alpi e lungo il fiume Isonzo. Le principali battaglie si svolsero nelle zone montagnose, con tentativi dell'Italia di avanzare contro l'Austria-Ungheria senza avere grande successo.
Le cartoline satiriche della Prima Guerra Mondiale
Durante la prima guerra mondiale, la franchigia militare distribuì gratuitamente cartoline ai soldati e alle loro famiglie e, oltre a ricevere a notizie e prove di vita, le famiglie prendono conoscenza della vita al fronte e del quotidiano dei soldati. Esse, tuttavia, sono anche attrezzi di propaganda: attraverso le cartoline satiriche si diffondono caricature disegnate, a anche volte molto violente, del nemico. All'inizio della guerra, queste carte riflettono l'euforia e l'ottimismo secondo il quale la guerra avrà vita breve. Si trovano anche le carte “di immaginazione-patriottico, che mettono in scena uomini, donne o bambini. Oltre a permettere la corrispondenza e la diffusione di immagini patriottiche, la cartolina è dunque anche un mezzo per documentare e ricordare la guerra e il conflitto.
La trincea della Forra è un lungo percorso (4,6 km) che da Serrada sale fin sulla sommità del Dosso delle Somme, altura che si trova a 1670 m e sulla quale si trovano i resti del Forte, noto anche come «Werk Serrada». Prende questo nome dal suono che produceva il vento attraversando le pareti di roccia della trincea, simile all'ululato di un lupo.