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L'opera

La scultura di San Giorgio di Donatello è una delle opere più celebri dell'artista e rappresenta un punto di svolta nella scultura rinascimentale. Realizzata tra il 1415 e il 1417, la scultura è una statua in marmo di San Giorgio, uno dei santi più venerati della tradizione cristiana, che era anche il protettore della città di Firenze.La scultura rappresenta San Giorgio in piedi, con una postura solenne e vigorosa. Il santo è ritratto come un giovane guerriero, armato di corazza e con un aspetto fiero. La sua figura è slanciata e l'anatomia è resa con una precisione. È un perfetto esempio della ricerca di proporzioni ideali e equilibrio tipica del Rinascimento.

Particolare del volto

Un aspetto particolarmente interessante di questa statua è la spiccata individualità del volto di San Giorgio, che appare pensieroso, quasi introspettivo. Questo allontanamento dalla rappresentazione classica e frontale dei santi è una novità, in quanto l’artista tenta di rendere il santo come un individuo umano, non solo come un simbolo religioso.

La statua fu commissionata dalla Corporazione dei Corazzai e Spadai di Firenze per essere collocata nella Loggia dei Lanzi, un'importante piazza della città, come parte della decorazione di un gruppo di statue religiose destinate a rappresentare le virtù cavalleresche e cristiane. Nel 1891 si decise di trasferire l'opera al Museo Nazionale del Bargello a seguito di un atto di vandalismo.

Donatello, vero nome Donato di Niccolò di Betto Bardi è stato uno scultore, pittore e architetto italiano. Artista dalla lunghissima carriera, fu uno dei tre padri del Rinascimento fiorentino, assieme a Filippo Brunelleschi e Masaccio, oltre che uno dei più celebri scultori di tutti i tempi. Diede un contributo fondamentale al rinnovo dei metodi della scultura, facendo accantonare definitivamente le esperienze del tardo gotico e superò i modelli dell'arte romana classica. Inventò la tecnica dello "stiacciato", basato su minime variazioni millimetriche degli spessori, che non impedisce la creazione di uno spazio illusorio, e padroneggiò molte tecniche e materiali. Particolare fu la sua capacità di infondere umanità e introspezione psicologica alle opere, spesso con accenti drammatici o di energia e vitalità trattenute ma perfettamente visibili.

Donatello

Particolare del corpo

Donatello impiega una tecnica innovativa per l'epoca, in particolare per la rappresentazione del corpo. La statua di San Giorgio presenta una forte sensibilità naturalistica, un concetto che non era ancora stato pienamente esplorato nei secoli precedenti. Il corpo di San Giorgio è modellato in modo da suggerire movimento e tridimensionalità, con un'attenzione particolare ai dettagli anatomici e alla plasticità delle superfici. La figura del santo non è più rigida e idealizzata, ma diventa dinamica e realistica.

Nella base della statua è presente un bassorilievo che mostra la scena del "San Giorgio che uccide il drago", uno dei momenti più iconici della leggenda del santo. In questo rilievo, Donatello inserisce un'altra innovazione, utilizzando il rilievo stiacciato, che dona una sensazione di profondità spaziale e drammaticità, pur mantenendo la superficie estremamente piatta.

La cornice

la cornice non era solo un elemento estetico ma assumeva una funzione simbolica. In molte opere d'arte di questo periodo, la cornice serve a creare un "frame" che accentua la centralità dell'opera, isolando il soggetto dal contesto circostante e facendolo risaltare. La cornice di San Giorgio, serviva dunque a dare importanza e solennità al santo.

L'artista

Donatello, vero nome Donato di Niccolò di Betto Bardi, è stato uno scultore, pittore e architetto italiano.Artista dalla lunghissima carriera, fu uno dei più celebri scultori di tutti i tempi. Diede un contributo fondamentale al rinnovo dei metodi della scultura. Inventò la tecnica dello "stiacciato", basato su minime variazioni millimetriche degli spessori, che favorisce la creazione di uno spazio illusorio, e padroneggiò le più disparate tecniche e materiali. Particolare fu la sua capacità di infondere umanità ed emozione alle opere, spesso con accenti drammatici o di energia.