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Chalkboard Presentation

Kaur Amritjot

Created on November 17, 2024

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Transcript

Presentatione

art 41 terzo comma

definizione

L’articolo 41 della Costituzione Italiana regola la libertà di iniziativa economica privata. Nel suo terzo comma, si afferma: “La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.”

Questa parte stabilisce che l’attività economica, sia pubblica sia privata, non può essere lasciata senza regolamentazione. La legge deve garantire che essa venga orientata verso obiettivi di utilità collettiva, per evitare effetti dannosi o ingiusti per la società.

prima parte del terzo comma

"La legge determina i programmi e i controlli opportuni..."

Questa frase evidenzia il ruolo della legge nel regolare l’attività economica, sia pubblica che privata. 1. La legge regola l’economia: - Il Parlamento, attraverso le leggi, stabilisce le regole per le attività economiche. - La legge garantisce che queste regole rispettino i principi della Costituzione. - Serve per evitare che l’economia crei problemi per la società, come disuguaglianze o danni ambientali.

2. Cosa sono i programmi:

- I programmi sono piani che guidano lo sviluppo economico verso obiettivi utili per tutti. - Possono includere: - Piani per sostenere settori importanti, come la sanità o l’energia. - Aiuti per imprese in difficoltà. - Politiche per innovazione e tutela dell’ambiente.

3. Cosa sono i controlli:

- I controlli servono a verificare che le regole vengano rispettate. - Possono riguardare: - La trasparenza, per evitare corruzione o evasione fiscale. - La concorrenza leale, impedendo monopoli o abusi. - La sicurezza dei lavoratori, dei consumatori e dell’ambiente.

4. Programmi e i controlli “opportuni”:

- La parola “opportuni” indica che i programmi e i controlli devono essere proporzionati e utili. - Non devono essere troppo rigidi o inutili, ma mirati a migliorare l’economia e la società. Perché è importante: Questa frase sottolinea che la libertà economica (prevista dal primo comma) deve essere bilanciata con regole giuste. La legge, quindi, assicura che l’economia aiuti il bene comune, evitando danni alla collettività.

seconda parte del terzo comma

punto chiave

Nel contesto delle imprese sociali, i fini sociali sono spesso prioritari rispetto al profitto, e le attività vengono progettate per generare un impatto positivo sulla comunità. Inoltre, i fini sociali possono essere parte integrante della missione di molte organizzazioni non profit, che mirano a risolvere problemi sociali specifici. questa parte dell’articolo impone che la libertà economica sia regolamentata dalla legge in modo da evitare che venga esercitata in modo dannoso per la società, la sicurezza e i diritti fondamentali delle persone.

terza parte del terzo comma

punto chiave

"L'iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da danneggiare la sicurezza, la libertà, la dignità umana." Quindi, la terza parte del terzo comma dell'articolo 41 si concentra su un principio fondamentale per l'ordinamento giuridico ed economico italiano: la limitazione della libertà economica privata quando essa entra in conflitto con principi di rilevanza sociale e diritti umani. In altre parole, l'iniziativa economica privata non è illimitata e deve rispettare la funzione sociale dell'impresa.

Interpretazione e significato:

Danno alla sicurezza, libertà e dignità umana: È vietato che un'impresa, nel perseguire il proprio scopo, lederebbe la sicurezza dei cittadini, violasse diritti fondamentali o minacciasse la dignità umana. Questi limiti sono previsti per proteggere i diritti inviolabili degli individui contro potenziali abusi da parte di imprese private.

iniziativa economicA

L’articolo 41 della Costituzione Italiana riguarda la libertà di iniziativa economica. Dice che:

1. Chiunque può svolgere attività economiche (aprire un’impresa, fare un’attività commerciale) purché questa sia libera.

2. Tuttavia, questa libertà ha dei limiti: l’attività economica non può andare contro l’interesse pubblico, la sicurezza, la dignità umana e l’ambiente

3. Lo Stato ha il compito di controllare e indirizzare l’attività economica affinché serva al bene della società.

FINI SOCIALI

i fini sociali

I "fini sociali" si riferiscono agli obiettivi o scopi che un'organizzazione, un'impresa o un ente si propone di raggiungere per contribuire al benessere della società.

Questi fini possono includere la promozione di valori come l'uguaglianza, la giustizia sociale, la sostenibilità ambientale, il supporto a comunità svantaggiate e la creazione di opportunità di lavoro.

Nel contesto delle imprese sociali, i fini sociali sono spesso prioritari rispetto al profitto, e le attività vengono progettate per generare un impatto positivo sulla comunità. Inoltre, i fini sociali possono essere parte integrante della missione di molte organizzazioni non profit, che mirano a risolvere problemi sociali specifici.

criticita'

Scontro con la libertà economica

troppo potere allo stato

Fini sociali" poco chiari

Rischio di politiche dirigiste

Difficoltà di attuazione pratica

Confusione tra pubblico e privato

criticita'

In sintesi, il terzo comma cerca di bilanciare libertà economica e interesse sociale, ma lascia troppi spazi di incertezza, creando il rischio di interventi poco chiari o troppo invasivi.

LINEE GUIDA

Elaborazione delle politiche:

Le linee guida vengono spesso elaborate da ministeri competenti, in collaborazione con esperti, enti locali e altri stakeholder. Il governo, attraverso i ministeri, definisce gli obiettivi strategici, ad esempio in ambito sociale, sanitario, educativo o ambientale. Consultazione e coordinamento: Il processo di definizione delle linee guida può includere una fase di consultazione con le Regioni, gli enti locali, le organizzazioni sindacal0 i e le associazioni professionali. Questi soggetti possono esprimere pareri e suggerimenti che influenzano la versione finale delle linee guida.

decreti leggi e legislativi

Legislazione e decreti: Le linee guida generali vengono spesso formalizzate tramite leggi, decreti legislativi o regolamenti, che forniscono indicazioni operative. Questi atti normativi possono essere approvati dal Parlamento o dal Governo (ad esempio, mediante decreti ministeriali) e stabiliscono regole e criteri specifici da seguire. Aggiornamento e monitoraggio: Le linee guida possono essere soggette a revisioni periodiche per adeguarsi ai cambiamenti sociali, economici e tecnologici. Inoltre, enti di monitoraggio (come la Corte dei Conti, l'Autorità Nazionale Anticorruzione, ecc.) possono vigilare sull'implementazione e sull'efficacia delle politiche stabilite. In sintesi, le linee guida generali dello Stato italiano sono il frutto di un processo legislativo e tecnico che include la pianificazione governativa, la consultazione e il monitoraggio, per orientare l'azione pubblica in vari settori di interesse collettivo.

Grazie per l'attenzione

Lo Stato italiano stabilisce le linee guida generali attraverso un processo che coinvolge diversi livelli di governo e istituzioni, in particolare a livello nazionale. Queste linee guida sono indirizzi generali che orientano l'azione pubblica, la pianificazione e le politiche in vari settori, come la sanità, l'istruzione, l'economia, e altro.

Problema: La norma demanda alla legge la determinazione dei programmi e controlli opportuni, ma ciò richiede una legislazione estremamente precisa e flessibile. Conseguenze: Il rischio è che la norma resti inattuata o sia attuata in modo disomogeneo, a seconda delle priorità politiche del momento. La mancanza di leggi organiche potrebbe portare a disparità di trattamento tra settori economici o territori.

Lo Stato italiano stabilisce le linee guida generali attraverso un processo che coinvolge diversi livelli di governo e istituzioni, in particolare a livello nazionale. Queste linee guida sono indirizzi generali che orientano l'azione pubblica, la pianificazione e le politiche in vari settori, come la sanità, l'istruzione, l'economia, e altro.

Lo Stato italiano stabilisce le linee guida generali attraverso un processo che coinvolge diversi livelli di governo e istituzioni, in particolare a livello nazionale. Queste linee guida sono indirizzi generali che orientano l'azione pubblica, la pianificazione e le politiche in vari settori, come la sanità, l'istruzione, l'economia, e altro.

Lo Stato italiano stabilisce le linee guida generali attraverso un processo che coinvolge diversi livelli di governo e istituzioni, in particolare a livello nazionale. Queste linee guida sono indirizzi generali che orientano l'azione pubblica, la pianificazione e le politiche in vari settori, come la sanità, l'istruzione, l'economia, e altro.

Lo Stato italiano stabilisce le linee guida generali attraverso un processo che coinvolge diversi livelli di governo e istituzioni, in particolare a livello nazionale. Queste linee guida sono indirizzi generali che orientano l'azione pubblica, la pianificazione e le politiche in vari settori, come la sanità, l'istruzione, l'economia, e altro.