L'ex Italsider di Taranto
Aspetti Ambientali e Sociali
di Sofia Sardo Alberico Gentili 2^C
Breve storia dell'Italsider e la sua trasformazione in Ilva
Aspetti Ambientali
Aspetti sociali
Curiosità
Storia dell'Italsider
L'ex Italsider di Taranto ha una storia complessa e controversa, con significativi impatti ambientali e sociali. L'Italsider di Taranto, la cui costruzione è iniziata nel 1960, è stato inaugurato il 10 aprile 1965, ed è stato uno dei più grandi stabilimenti siderurgici italiani. Negli anni '60 e '70, l'Italsider ha rappresentato un'importante fonte di occupazione per la città di Taranto e la regione Puglia, contribuendo significativamente allo sviluppo economico del Mezzogiorno italiano. Tuttavia, con la crisi del settore siderurgico negli anni '80, l'Italsider ha affrontato gravi difficoltà economiche e finanziarie. Nel 1988, l'Italsider è stata messa in liquidazione e successivamente ristrutturata sotto il nome di Ilva. Negli anni '90, il complesso siderurgico è stato privatizzato e acquisito dal gruppo Riva, che ha ripreso il nome storico di Ilva. Negli anni successivi, l'azienda ha intrapreso un'opera di dismissione degli impianti produttivi e riconversione delle aree precedentemente occupate. Fondata negli anni '60, l'Italsider di Taranto è cresciuta rapidamente, diventando un punto di riferimento per la produzione di acciaio. Tuttavia, con il passare degli anni, sono emersi gravi problemi legati all'inquinamento e alla salute pubblica
Date in sintesi
indietro
Problemi Ambientali
L'ILVA di Taranto ha causato gravi danni ambientali, tra cui l'inquinamento atmosferico e la contaminazione del suolo e dell'acqua. Le emissioni di sostanze nocive come diossine e metalli pesanti hanno avuto effetti devastanti sulla salute e sull'ambiente. Gli studi hanno evidenziato una "forte evidenza scientifica" di danni alla salute dovuti alle emissioni, con effetti su mortalità, patologie cardiovascolari e respiratorie, tumori maligni e leucemie, soprattutto nei bambini. Interventi sulla Diossina Nel 2008, la Regione Puglia ha introdotto una legge per limitare le emissioni di diossina. Nonostante le dichiarazioni ufficiali dell'Ilva di un miglioramento delle emissioni, dati Arpa hanno indicato una sottostima significativa delle emissioni reali. Le emissioni annuali di diossine sono passate da 800 grammi nel 1994 a 3,5 grammi nel 2011. Studi del Progetto Sentieri Gli studi del Progetto Sentieri hanno confermato l'impatto negativo delle attività industriali di Taranto sulla salute pubblica, evidenziando un aumento di tumori e altre malattie gravi nei residenti delle aree più vicine all'Ilva
Per saperne di più
Indietro
PERIZIA CHIMICA Nel 2010, è stato rilevato che l'impianto ha rilasciato: Polveri sottili (4.159.300 kg) Diossido di azoto (11.056.900 kg) Anidride solforosa (11.343.200 kg) Acido cloridrico (7.000 kg) Benzene (1.300 kg) Idrocarburi policiclici aromatici (338,5 kg) Benzo(a)pirene (52,5 g) Diossine e furani (14,9 g) Cromo III (280 kg) Queste emissioni hanno avuto gravi impatti sulla qualità dell'aria, del suolo e dell'acqua. PERIZIA EPIDEMIOLOGICA Le emissioni dell'Ilva hanno avuto gravi conseguenze sulla salute delle persone. Tra il 1995 e il 2002, si stima che l'inquinamento dell'impianto abbia causato: 11.550 morti, soprattutto per malattie cardiovascolari e respiratorie 26.999 ricoveri per malattie cardiache, respiratorie e cerebrovascolari Nei quartieri vicini all'impianto, Tamburi e Borgo, si sono registrati: 637 morti a causa delle alte concentrazioni di PM10 (polveri sottili) 4.536 ricoveri per malattie cardiache e respiratorie
Salute della Comunità
L'inquinamento causato dall'ILVA ha avuto un impatto significativo sulla salute dei residenti di Taranto. Sono stati registrati aumenti di casi di cancro, malattie respiratorie e altre patologie legate all'esposizione a sostanze tossiche. La comunità locale ha sofferto gravemente a causa di questi problemi.
Proteste e Movimenti
Negli anni, ci sono state numerose proteste e movimenti di base da parte della comunità e dei lavoratori per chiedere giustizia e misure di bonifica. Questi movimenti hanno avuto un ruolo cruciale nel sensibilizzare l'opinione pubblica e le autorità sull'emergenza ambientale e sanitaria.
Sforzi di Bonifica
Negli ultimi anni, sono stati intrapresi diversi sforzi di bonifica per ridurre l'impatto ambientale dell'ILVA. Questi includono interventi per la decontaminazione del suolo e dell'aria, nonché misure per migliorare la sicurezza e la salute dei lavoratori e dei residenti.
Aspetti sociali
Dal punto di vista sociale, l'Italsider ha avuto un ruolo cruciale nell'economia di Taranto, fornendo migliaia di posti di lavoro. Tuttavia, le condizioni di lavoro spesso difficili e i problemi di salute legati all'inquinamento hanno portato a tensioni tra i lavoratori, la comunità e le autorità. Durante il suo periodo di massima attività, l'impianto impiegava circa 12.000 lavoratori diretti e altri 8.000 lavoratori indiretti. Questo ha portato a un notevole sviluppo economico nella regione, ma ha anche creato una forte dipendenza economica dalla fabbrica.
I lavoratori dell'Italsider/Ilva hanno partecipato a numerose proteste e lotte sindacali per migliorare le condizioni di lavoro e proteggere l'ambiente. Queste lotte hanno incluso scioperi, manifestazioni e campagne di sensibilizzazione per attirare l'attenzione sia delle autorità locali che di quelle nazionali e internazionali. Le proteste hanno spesso portato a miglioramenti nelle condizioni di lavoro e a una maggiore consapevolezza delle questioni ambientali legate all'attività dell'impianto.
Curiosità
La notte di Natale del 1968 Paolo VI si recò a Taranto e celebrò la messa di mezzanotte nelle acciaierie dell'Italsider: fu la prima volta che la messa di Natale venne celebrata in
un impianto industriale (evento documentato da un breve filmato di Franco Morabito intitolato "L'acciaio di Natale". Con questo gesto il pontefice volle rilanciare l'amicizia tra Chiesa e mondo del lavoro in tempi difficili.
Guarda il video
sitografia
testi
grazie per avere visto il mio genially
9 luglio 1960: Viene posata la prima pietra dello stabilimento Italsider di Taranto.21 ottobre 1964:Entra in funzione il primo altoforno.
29 gennaio 1965:Entra in funzione il secondo altoforno.
10 aprile 1965: Il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat inaugura ufficialmente lo stabilimento.
Anni 1990-2000: Lo stabilimento diventa uno dei più grandi produttori di acciaio in Europa.
1995: Italsider viene rinominata Ilva.
2012:Inizia una serie di indagini e procedimenti giudiziari per problemi ambientali e sanitari.
2018: Il gruppo Arcelor Mittal prende il controllo dello stabilimento
EX ITALSLIDER
SARDO SOFIA
Created on November 17, 2024
Start designing with a free template
Discover more than 1500 professional designs like these:
View
Piñata Challenge
View
Teaching Challenge: Transform Your Classroom
View
Frayer Model
View
Math Calculations
View
Interactive QR Code Generator
View
Interactive Scoreboard
View
Interactive Bingo
Explore all templates
Transcript
L'ex Italsider di Taranto
Aspetti Ambientali e Sociali
di Sofia Sardo Alberico Gentili 2^C
Breve storia dell'Italsider e la sua trasformazione in Ilva
Aspetti Ambientali
Aspetti sociali
Curiosità
Storia dell'Italsider
L'ex Italsider di Taranto ha una storia complessa e controversa, con significativi impatti ambientali e sociali. L'Italsider di Taranto, la cui costruzione è iniziata nel 1960, è stato inaugurato il 10 aprile 1965, ed è stato uno dei più grandi stabilimenti siderurgici italiani. Negli anni '60 e '70, l'Italsider ha rappresentato un'importante fonte di occupazione per la città di Taranto e la regione Puglia, contribuendo significativamente allo sviluppo economico del Mezzogiorno italiano. Tuttavia, con la crisi del settore siderurgico negli anni '80, l'Italsider ha affrontato gravi difficoltà economiche e finanziarie. Nel 1988, l'Italsider è stata messa in liquidazione e successivamente ristrutturata sotto il nome di Ilva. Negli anni '90, il complesso siderurgico è stato privatizzato e acquisito dal gruppo Riva, che ha ripreso il nome storico di Ilva. Negli anni successivi, l'azienda ha intrapreso un'opera di dismissione degli impianti produttivi e riconversione delle aree precedentemente occupate. Fondata negli anni '60, l'Italsider di Taranto è cresciuta rapidamente, diventando un punto di riferimento per la produzione di acciaio. Tuttavia, con il passare degli anni, sono emersi gravi problemi legati all'inquinamento e alla salute pubblica
Date in sintesi
indietro
Problemi Ambientali
L'ILVA di Taranto ha causato gravi danni ambientali, tra cui l'inquinamento atmosferico e la contaminazione del suolo e dell'acqua. Le emissioni di sostanze nocive come diossine e metalli pesanti hanno avuto effetti devastanti sulla salute e sull'ambiente. Gli studi hanno evidenziato una "forte evidenza scientifica" di danni alla salute dovuti alle emissioni, con effetti su mortalità, patologie cardiovascolari e respiratorie, tumori maligni e leucemie, soprattutto nei bambini. Interventi sulla Diossina Nel 2008, la Regione Puglia ha introdotto una legge per limitare le emissioni di diossina. Nonostante le dichiarazioni ufficiali dell'Ilva di un miglioramento delle emissioni, dati Arpa hanno indicato una sottostima significativa delle emissioni reali. Le emissioni annuali di diossine sono passate da 800 grammi nel 1994 a 3,5 grammi nel 2011. Studi del Progetto Sentieri Gli studi del Progetto Sentieri hanno confermato l'impatto negativo delle attività industriali di Taranto sulla salute pubblica, evidenziando un aumento di tumori e altre malattie gravi nei residenti delle aree più vicine all'Ilva
Per saperne di più
Indietro
PERIZIA CHIMICA Nel 2010, è stato rilevato che l'impianto ha rilasciato: Polveri sottili (4.159.300 kg) Diossido di azoto (11.056.900 kg) Anidride solforosa (11.343.200 kg) Acido cloridrico (7.000 kg) Benzene (1.300 kg) Idrocarburi policiclici aromatici (338,5 kg) Benzo(a)pirene (52,5 g) Diossine e furani (14,9 g) Cromo III (280 kg) Queste emissioni hanno avuto gravi impatti sulla qualità dell'aria, del suolo e dell'acqua. PERIZIA EPIDEMIOLOGICA Le emissioni dell'Ilva hanno avuto gravi conseguenze sulla salute delle persone. Tra il 1995 e il 2002, si stima che l'inquinamento dell'impianto abbia causato: 11.550 morti, soprattutto per malattie cardiovascolari e respiratorie 26.999 ricoveri per malattie cardiache, respiratorie e cerebrovascolari Nei quartieri vicini all'impianto, Tamburi e Borgo, si sono registrati: 637 morti a causa delle alte concentrazioni di PM10 (polveri sottili) 4.536 ricoveri per malattie cardiache e respiratorie
Salute della Comunità
L'inquinamento causato dall'ILVA ha avuto un impatto significativo sulla salute dei residenti di Taranto. Sono stati registrati aumenti di casi di cancro, malattie respiratorie e altre patologie legate all'esposizione a sostanze tossiche. La comunità locale ha sofferto gravemente a causa di questi problemi.
Proteste e Movimenti
Negli anni, ci sono state numerose proteste e movimenti di base da parte della comunità e dei lavoratori per chiedere giustizia e misure di bonifica. Questi movimenti hanno avuto un ruolo cruciale nel sensibilizzare l'opinione pubblica e le autorità sull'emergenza ambientale e sanitaria.
Sforzi di Bonifica
Negli ultimi anni, sono stati intrapresi diversi sforzi di bonifica per ridurre l'impatto ambientale dell'ILVA. Questi includono interventi per la decontaminazione del suolo e dell'aria, nonché misure per migliorare la sicurezza e la salute dei lavoratori e dei residenti.
Aspetti sociali
Dal punto di vista sociale, l'Italsider ha avuto un ruolo cruciale nell'economia di Taranto, fornendo migliaia di posti di lavoro. Tuttavia, le condizioni di lavoro spesso difficili e i problemi di salute legati all'inquinamento hanno portato a tensioni tra i lavoratori, la comunità e le autorità. Durante il suo periodo di massima attività, l'impianto impiegava circa 12.000 lavoratori diretti e altri 8.000 lavoratori indiretti. Questo ha portato a un notevole sviluppo economico nella regione, ma ha anche creato una forte dipendenza economica dalla fabbrica. I lavoratori dell'Italsider/Ilva hanno partecipato a numerose proteste e lotte sindacali per migliorare le condizioni di lavoro e proteggere l'ambiente. Queste lotte hanno incluso scioperi, manifestazioni e campagne di sensibilizzazione per attirare l'attenzione sia delle autorità locali che di quelle nazionali e internazionali. Le proteste hanno spesso portato a miglioramenti nelle condizioni di lavoro e a una maggiore consapevolezza delle questioni ambientali legate all'attività dell'impianto.
Curiosità
La notte di Natale del 1968 Paolo VI si recò a Taranto e celebrò la messa di mezzanotte nelle acciaierie dell'Italsider: fu la prima volta che la messa di Natale venne celebrata in un impianto industriale (evento documentato da un breve filmato di Franco Morabito intitolato "L'acciaio di Natale". Con questo gesto il pontefice volle rilanciare l'amicizia tra Chiesa e mondo del lavoro in tempi difficili.
Guarda il video
sitografia
testi
grazie per avere visto il mio genially
9 luglio 1960: Viene posata la prima pietra dello stabilimento Italsider di Taranto.21 ottobre 1964:Entra in funzione il primo altoforno. 29 gennaio 1965:Entra in funzione il secondo altoforno. 10 aprile 1965: Il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat inaugura ufficialmente lo stabilimento. Anni 1990-2000: Lo stabilimento diventa uno dei più grandi produttori di acciaio in Europa. 1995: Italsider viene rinominata Ilva. 2012:Inizia una serie di indagini e procedimenti giudiziari per problemi ambientali e sanitari. 2018: Il gruppo Arcelor Mittal prende il controllo dello stabilimento