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_APPARATO_RESPIRATORIO.pptx
vittoria repice
Created on November 16, 2024
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Transcript
L’apparato respiratorio
Fasi della respirazione
L’apparato respiratorio è formato dalle VIE AEREE e dai POLMONI. Ha il compito di portare l’ossigeno dall’ambiente esterno al sangue che lo porterà a tutte le cellule del corpo e viceversa. Questo fenomeno di scambi gassosi avviene in 4 momenti distinti:
- La ventilazione polmonare (o respirazione interna): i gas vengono trasportati dall’ambiente esterno agli alveoli e viceversa.
- La diffusione: i gas passano dagli alveoli ai capillari polmonari e viceversa;
- Il trasporto dei gas: i gas vengono trasportati alle cellule e dalle cellule attraverso il sangue;
- La respirazione cellulare (o interna): l’ossigeno viene utilizzato dalle cellule che a loro volta producono CO2.
© D Scuola SpA – Milano
Le vie aeree
© D Scuola SpA – Milano
Le vie aeree
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I polmoni
Sono collocati nella cassa toracica, hanno una consistenza spugnosa. Sono rivestiti da una membrana, la pleura interna (foglietto viscerale) e pleura esterna (foglietto parietale) e del liquido pleurico che aiuta lo scorrimento delle due membrane.
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La meccanica respiratoria
Inspirazione
- Diaframma
- Intercostali esterni
- Inspiratori accessori
L’attività dei muscoli respiratori adegua la ventilazione ai bisogni dell’organismo: la quantità di anidride carbonica eliminata è pari a quella prodotta dai tessuti e la quantità di ossigeno introdotta è pari a quella consumata.
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La respirazione automatica e volontaria
La respirazione è l’unica funzione fisiologica controllata dal sistema nervoso autonomo a essere sia volontaria (cosciente) sia automatica (inconscia). È possibile modificare volontariamente la respirazione sia in ampiezza sia in frequenza. Si può interrompere la ventilazione mantenendo i polmoni:
- pieni (apnea inspiratoria: per qualche minuto);
- vuoti (apnea espiratoria: per pochi secondi).
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La respirazione esterna
Lo scambio dei gas fra polmoni e sangue (respirazione esterna) e fra sangue e cellule (respirazione interna) è consentito dalla differente pressione che i gas hanno all’interno dei diversi ambienti. Nella respirazione esterna, l’anidride carbonica contenuta nel sangue venoso passa all’alveolo, mentre l’ossigeno che è nell’alveolo si lega all’emoglobina del sangue, che diventa arterioso.
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La respirazione interna
Nella respirazione interna, invece, l’ossigeno, che nella cellula si trova in concentrazione più bassa che nel sangue, si diffonde dal sangue alla cellula. Nel citoplasma delle cellule vi sono i mitocondri, che utilizzano l’ossigeno per completare la demolizione delle sostanze energetiche e produrre ATP. L’anidride carbonica cellulare, risultante da queste reazioni, muovendosi in direzione opposta, passerà nel sangue per essere trasportata ai polmoni ed essere eliminata.
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I parametri della respirazione
- Ogni atto respiratorio = 500 cc d’aria
- Atti respiratori al minuto = 12-15
- Volume corrente x Frequenza respiratoria = 6-7 l/min
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Volumi e capacità polmonari
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Valutazione della funzione polmonare
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Ventilazione durante l’esercizio
La ventilazione polmonare, che a riposo è circa 6/7 l/min, sotto sforzo arriva fino a 130 l/min nelle donne e 180 l/min negli uomini! Nel caso di un esercizio condotto con impegno molto elevato, la ventilazione aumenta fino all’insorgere della fatica. Una volta finito l’esercizio, la ventilazione ritorna ai valori di riposo, con una rapida caduta iniziale, cui segue una lenta diminuzione. Con l’allenamento crescono sia il volume corrente sia la frequenza respiratoria, oltre che l’elasticità dei polmoni e della cassa toracica. Migliora inoltre l’efficienza ventilatoria: in uno sforzo prolungato i muscoli respiratori, incrementano la loro capacità aerobica, richiederanno meno ossigeno e questo potrà essere impiegato da altri muscoli in azione.
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Il secondo fiato
Facendo attività di resistenza per vari minuti, è facile provare un senso di disagio, fatica, di mancanza di fiato, che scompare durante l’esercizio in un tempo variabile tra 2 e 15 minuti: si tratta del secondo fiato. Non si sa ancora bene perché avvenga, ma con l’allenamento ci si abitua a sopportare meglio questa sensazione e a farla passare prima. Tra le cause si ipotizza: affaticamento dei muscoli respiratori, lentezza negli aggiustamenti ventilatori, fattori psicologici, insufficiente riscaldamento. INSPIRAZIONE FORZATA: massimo volume d’aria che è possibile inspirare ulteriormente dopo una inspirazione a riposo; ESPIRAZIONE FORZATA: massimo volume d’aria che è possibile espirare ulteriormente dopo una espirazione a riposo;
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Schema riassuntivo
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