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Storia

Giulia Seidita

Created on November 15, 2024

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LA MANIFATTURA

nel 300

Giulia Seidita, Viola Gullotta, Maddalena Oldani, Lara Cantoni

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Organizzazione del lavoro e della produzione

Le città divennero i principali centri di produzione manifatturiera, con botteghe artigiane che iniziarono a organizzarsi in corporazioni, che stabilivano i prezzi dei beni, formavano apprendisti e regolavano l'accesso alla professione impedendo la concorrenza eccessiva, o gilde, che riunivano artigiani di uno stesso mestiere, regolavano la produzione e garantivano la qualità dei prodotti. Questo sistema gerarchico consentiva una trasmissione strutturata del sapere e garantiva la continuità delle tecniche di produzione.

Specializzazione e diversificazione artigianale

Le città avevano botteghe dedicate a mestieri specifici come fabbri, falegnami, tessitori, conciatori e orafi. Settori come la produzione tessile, che già nel Medioevo era un'industria chiave, acquisirono grande importanza, con un’attenzione particolare alla lana e alla seta. Ad esempio, nelle città dell'Italia centrale e settentrionale, i tessuti di lana e seta erano rinomati in tutta Europa. La produzione del vetro a Venezia, in particolare nell'isola di Murano, si sviluppò notevolmente in questo periodo, e divenne famosa in tutta Europa per le tecniche innovative.

Produzione del vetro a Venezia (Murano)

Produzione tessile

Innovazioni tecniche e sviluppo tecnologico

Mulino ad acqua per migliorare e accelerare alcuni processi produttivi. Stampa a blocchi per decorare tessuti in legno intagliato e altre tecniche di decorazione e tintura, ulteriore diversificazione dei prodotti tessili.Meccanizzazione limitata, processi produttivi erano ancora manuali.

Commercio ed economia urbana

Fortemente legata al commercio urbano, soprattutto in città. I prodotti manifatturieri venivano esportati in varie parti d’Europa e anche oltre, in Asia e Africa.Molti artigiani si specializzavano in beni richiesti dai mercati internazionali, come i tessuti di alta qualità, le armi, i gioielli, e altri manufatti di lusso.

Tumulto dei Ciompi a Firenze

Nel 1293 vennero approvati gli Ordinamenti di Giustizia, allo scopo di escludere gli aristocratici dal Priorato delle Arti. Vennero poi riammessi nel 1295 a seguito di un accordo con le Arti Maggiori. Con la crisi demografica del Trecento si ha un'eccedenza nella produzione manufatturiera, che fu necessario ridurre: molti lavoratori vennero licenziati e il salario peggiorò.

Tumulto dei Ciompi a Firenze

Nel 1378 scoppiò una rivolta in cui i Ciompi chiedevano:

  • aumento degli stipendi
  • migliori garanzie di lavoro
  • parità di diritti per tutti i fiorentini
  • corporazione dei lavoratori nel settore tessile
  • abolizione delle gabelle sui prodotti cerealicoli
  • riduzione dei prezzi dei generi di prima necessità
Vennero create tre nuove Arti e si acconsentì alla partecipazione delle Arti minori alle riunioni del Priorato.