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Dante e Petrarca, vita e opere
MARIAESTER BRACCI
Created on November 14, 2024
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Transcript
Vita
Politica
"Filosofia non è altro che amistanza a sapienza"
Nato nel 1265 a Firenze, morto nel 1321 a Ravenna
Dante Alighieri
- Amore come esperienza trascendente: L’amore per Beatrice diventa così un elemento che eleva Dante, spingendolo a cercare significati più profondi nella vita e nell’esistenza. - Idealizzazione della figura femminile: Beatrice rappresenta un ideale irraggiungibile. La sua figura è rappresentata come un angelo, simbolo di purezza e perfezione. - Linguaggio elevato e stile poetico: La scrittura di Dante si distingue per l’uso di un linguaggio raffinato e di immagini metaforiche.
Rappresentativa del movimento stilnovista, quest'opera narra l'amore ideale e platonico che Dante prova per Beatrice Di Folco Portinari, una figura che non solo incarna la bellezza, ma diventa anche un simbolo di virtù e una guida spirituale nella sua vita. 1292-1295
La vita nova
Ci sono due interpretazioni: interpretazione religiosa=l'amore che prova dante lo avvicina a Dio; interpretazione laica= romanzo d'amore cortese. In sintesi, "La Vita Nova" di Dante Alighieri è un'opera che unisce narrazione autobiografica e poesia lirica, offrendo un affresco complesso e profondo dell'amore stilnovista e del rapporto tra Dante e Beatrice. Questa opera ha avuto un impatto duraturo sulla letteratura e sul pensiero occidentale, elevando l'amore a una dimensione spirituale e universale, e affermando il potere della poesia come mezzo di esplorazione emotiva e spirituale.
-1293/1296-->sonetti della tenzone con Forese Donati-1296/1301-->le rime petrose - 1302-->rime dell'esilio (se vedi li occhi miei di pianger vaghi)
Gli anni tra la morte della donna amata e l'esilio del poeta sono, per dante, un periodo di intense sperimentazioni.
Le rime
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1) introduzione e struttura dell'opera 2) cosmologia e intelletto umano 3) la vera nobiltà 4) la felicità umana
Il suo obiettivo è quello di rendere accessibile la conoscenza a un pubblico più vasto, composto anche da coloro che non avevano ricevuto un’educazione formale in latino. In questa visione, l’opera si configura come un “banchetto di sapienza”
Il convivio
Basato sulla canzone “Le dolci rime d’amor ch’i’ solia”, è dedicato al tema della felicità umana. Dante spiega che l’uomo ha due fini: uno temporale, raggiungibile attraverso la virtù e l’azione nella vita politica e sociale, e uno eterno, che si ottiene attraverso la contemplazione e la conoscenza di Dio.
Trattato IV
Trattato III
commenta la canzone “Amor che ne la mente mi ragiona”, che introduce il tema della nobiltà. La condizione di nobiltà è una qualità dinamica che si acquisisce con l’esercizio delle virtù e il miglioramento personale.
Èun commento alla canzone “Voi che ’ntendendo il terzo ciel movete”, che tratta il tema dell’amore spirituale e del rapporto tra il cosmo e l’intelletto umano.
Trattato II
Dante espone la sua idea dell’opera come un “convivio” o banchetto di sapienza. La cultura, secondo Dante, non deve essere riservata a un’élite, ma deve essere accessibile anche a chi non ha ricevuto un’istruzione formale. Il primo trattato discute anche il tema dell’importanza della conoscenza.Dante, inoltre, presenta la struttura dell’opera: ognuno dei trattati doveva commentare una delle sue canzoni, illustrando i temi filosofici e morali attraverso una duplice interpretazione: letterale e allegorica.
Trattato I
- Cardinale: un cardine intono al quale ruotano le lingue locali
- Aulico:se gli italiani avessero una reggia unificata, sarebbe la lingua della corte stessa
- Curiale: deve rispettare le norme di eleganza e dignità delle corti
Rappresenta un'opera fondamentale per la riflessione sulla dignità del volgare come lingua letteraria. Composto in latino e destinato a un pubblico colto: l'intento di Dante è simile a quello delle antiche retoriche per il latino: fissare delle norme per un uso elevato del volgare, consacrandolo come lingua degna di trattare temi nobili e sublimi.
De vulgari eloquentia
Libro I: Dante difende l'idea che l'impero è necessario per assicurare la pace nel mondo. Libro II:Dante sostiene che l'Impero Romano è stato scelto dalla provvidenza divina per governare il mondo. Per questo motivo, l'imperatore deve essere considerato il legittimo sovrano del mondo. Libro III:Dante sostiene che l'imperatore non deve essere subordinato al Papa, poiché entrambi i poteri (spirituale e temporale) derivano direttamente da Dio
Dante espone la sua visione sulla forma di governo ideale per garantire la pace e la giustizia nel mondo. Il testo si compone di tre libri, in cui argomenta la necessità di un'autorità imperiale universale.
De monarchia
Dante risponde a Giovanni del Virgilio, che aveva criticato Dante per aver scritto la Commedia in volgare invece che in latino. Dante difende la sua scelta del volgare, affermando la dignità di questa lingua per esprimere temi elevati e sostenendo che il volgare può essere uno strumento efficace per comunicare con un pubblico più ampio.
Nelle epistole di Dante emerge il suo sforzo di conciliare la sua missione poetica e profetica con il ruolo di pensatore politico e morale. Egli si vede come portatore di un messaggio universale, destinato a redimere l’umanità dai suoi errori e a riportarla a una condizione di armonia e giustizia.
Le epistole
Nasce da una visione cupa della realtà presente e dalla ansiosa speranza di un riscatto futuro. Dante ritiene di essere stato incaricato da Dio della missione di indicare all’umanità la via della rigenerazione e della salvezza, deve fare ciò viaggiando per i tre regni dell’oltretomba studiando il male nell’inferno, la via dell’espiazione e la purificazione nel purgatorio e in fine, nel paradiso deve arrivare alla visione diretta di Dio. Al suo ritorno sulla terra, dovrà raccontare le sue esperienze a tutti gli uomini attraverso la poesia. La scrittura della Commedia comincia circa nel 1307 e si pensa che nel 1319 l’inferno e il purgatorio erano già stati pubblicati, mentre il paradiso era ancora in via di produzione (per il paradiso ci ha messo più tempo per produrre una perfezione con un linguaggio sublime). Per produrre questa opera aveva adottato una visione precisa dei diversi regni in modo tale da poter descriverli come se fosse realmente lì, utilizzando varie opere Latine e volgari che erano ricche di descrizioni e aggettivi/attributo.
La divina commedia
All'interno dell’opera troviamo due filoni (prospettive) che ne costituiscono i fondamenti filosofici: 1. Il filone razionalistico —> (dettato da cose tangibili/concrete) secondo il quale Dante, nella sua opera, non vuole solamente spiegare concettualmente il mondo ma vuole trasformarlo in obbedienza alla missione profetica a lui destinata. Vuole togliere dallo stato di miseria i viventi e condurli allo stato di felicità. San Tommaso 2. Il filone mistico —> (allegorico, basato su cose astratte) simbolizza il percorso dell’umanità dal peccato alla redenzione, attraverso la fede, l’attenzione e l’amore. San Benedetto
Nel Convivio, Dante fa una distinzione fra due tipologie di allegoria (figura retorica, tramite la quale, si esprime un concetto astratto attraverso la realtà) che ritorneranno nella Divina Commedia: -Allegoria dei poeti —> il piano letterale viene definito come una “bella menzogna”, pura finzione sotto cui si nasconde la verità. -Allegoria dei teologi —> il piano letterale è vero, evento reale e storico che porta alla verità. Inoltre Dante riprende una tradizione medievale che distingue tre livelli di senso oltre a quello letterale. 1. L’ allegorico vero e proprio —> comprende verità generali della dottrina 2. Morale —> da cui si ricavano insegnamenti per la condotta dell’uomo 3. Anagogico —> allude al piano trascendente di Dio.
Il poema di Dante va letto come si leggono le sacre scritture, ciò che narra non è finzione ma verità storica ed è guidato da Virgilio (prima, nell’inferno e nel purgatorio), Beatrice (paradiso e Catone (per un pezzo pure da san Bernardo), stazio accompagna dante e Beatrice dall’inferno al purgatorio. Ognuno di essi hanno un significato ulteriore: Virgilio rappresenta la ragione umana e la sapienza antica, Beatrice rappresenta la teologia, l’amore puro e la fede cristiana, Catone rappresenta la libertà.
Inizialmente, dante attribuisce alla sua opera il nome di “Commedia” ossimoro (cosa quotidiana); ovvero appartenente al genere comico e ne fornisce delle spiegazioni: Per l’inizio doloroso, l’Inferno, ed il lieto fine, il paradiso Per lo stile letterario definito da egli stesso “dimesso e umile”, umile perché la maggior parte dell’opera è scritta in volgare, lingua che dante riteneva avesse la stessa importanza del Latino classico, o almeno dovesse essere utilizzato nella scrittura tanto quanto il Latino classico.
Possiamo riconoscere la molteplicità e vastità degli aspetti reali, dai più bassi ai più elevati, dal plurilinguismo utilizzato da Dante nell’opera. Utilizza diversi stili letterari per i tre mondi, per descriverli e innalzarli maggiormente: Nell’Inferno —> utilizza uno stile aspro con termini rari e crudamente dialettali. Spesso utilizza dei vocaboli plebei e volgari (es: parolacce) ed è ricco di rime difficili con suoni sgradevoli. Possiamo, a volte, trovare un linguaggio particolarmente elevato, solamente in quei canti in cui parla di Beatrice (perché nell’Inferno non la vede, la incontrerà nel Paradiso). Nel Purgatorio —> utilizza un linguaggio più elevato e nobile, ricompare il linguaggio plebeo e, allo stesso tempo, compaiono verso in lingua d’oc, ovvero una lingua elevata opposta alla lingua volgare. Come nell’inferno, quando nel Purgatorio parla della figura di Beatrice, il linguaggio utilizzato è il Latino classico. Nel Paradiso —> utilizza un linguaggio molto elevato, scrivendo per la maggior parte dei canti in Latino classico, con alcuni latinismi, provenzalismi e francesismi preziosi. Utilizza un linguaggio di eccezionale sublimità.
La commedia, oltre ad essere vasto sotto il punto di vista letterario, è anche molto ampio per quanto riguarda i generi: poema allegorico-didascalico, enciclopedia, profezia apocalittica, commedia, tragedia, epica, satira, lirica,… Ma l’unica struttura che regge tutti questi generi è la narrazione, infatti la Commedia è un’opera narrativa. La vicenda è narrata in prima persona dal protagonista dell’opera, Dante, ed è quindi fondamentale la distinzione fra Dante narratore e Dante personaggio/protagonista. La narrazione avviene molto tempo dopo il tempo in cui è ambientata la vicenda, dunque la conoscenza del Dante narratore è di gran lunga superiore di quella del dante personaggio. Questa superiorità emerge spesso, il Dante narratore molte volte “interrompe” la storia per aggiungere un commento, fare riflessioni, o molto semplicemente annunciare che cosa accadrà in seguito. Può succedere, però, che alcune parti della narrazione siano raccontate dal protagonista. In prima persona, come se lo stessimo vivendo assieme a lui, e non come se un narratore esterno ci stesse raccontando un’evento già accaduto, ciò crea un forte effetto di sospensione narrativa e intensità drammatica.
Ilfilone centrale della narrazione è appunto il viaggio di Dante, da cui però nascono altri filoni detti narrazioni di secondo grado —> tutti coloro che nel primo racconto sono personaggi, nel secondo racconto diventano narratori (di secondo grado perché il narratore principale e più importante rimane sempre Dante) (Paolo e Francesca V canto, “e caddi come corpo morte cade”, è la seconda volta che perde i sensi colpito dal dolore per il destino tragico dei due amanti). Utilizzano la tecnica narrativa dello scorcio e dell’ellissi, ovvero che non raccontano la vicenda dal loro punto di vista dall’inizio alla fine, ma si soffermano su una scena di particolare importanza per la tensione drammatica.
La struttura dell’opera è una struttura strettamente geometrica che si concentra sulla simbologia dei numeri. I numeri principali del poema sono il 3 e il 10, il primo rappresenta la trinità e il secondo (che sarebbe il numero 3 moltiplicato per se stesso + 1) rappresenta la totalità, la completezza, la perfezione (come i pitagorici). Le cantiche sono 3, come i regni dell’aldilà, che sono appunto l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. Ogni cantica è divisa in 33 canti, con l’aggiunta di un canto all’inizio dell’Inferno che funge da proemio, così che la totalità dei canti sia uguale a 100.
Vita
Tematiche
"Vana è la gloria di chi cerca la fama, solo nel luccicare delle parole"
Nato nel 1304 ad Arezzo, morto nel 1374 a Padova
Francesco petrarca
E' un dialogo tra Petrarca e San Agostino che dice che la filosofia vera è la ricerca della verità nell' interiorità dell'uomo). Si suddivide in tre libri, uno dove rimproveraPetrarca, di essere molto debole, nel secondo esamina i peccati capitali e si sofferma sull'accidia, nell'ultimo Petrarca si auto convince che l'amore verso Laura è spirituale ma il filosofo nega ciò, dicendo che questo amore lo allontanava dalla moralità.
Secretum
La vita
Questo clima di tensione e conflitto influenzò profondamente Dante, sia nella sua vita personale che nella sua opera letteraria. Nel 1290 sposa Gemma Donati con cui avrà 3 figli:
- Pietro
- Iacopo
- Antonia
Elemento essenziale per comprendere fino in fondo la politica di Petrarca è la sua componente umanistica: essa affonda le radici nel suo amore per la cultura classica e gli autori dell'antichità, che considera un modello ancora valido nell'epoca in cui scrive. La passione di Petrarca per i testi antichi si manifesta nel suo interesse per la ricerca degli antichi manoscritti che circolavano nella sua epoca. La sua biblioteca privata di volumi e manoscritti era la più ricca d'Europa. Un altro dei temi principali della produzione di Petrarca è la descrizione del proprio tormento interiore, la sua incapacità di risolvere il contrasto profondo tra vita spirituale e passioni terrene. Le fughe e i ritiri in Valchiusa servivano oltre che per dedicarsi totalmente alla scrittura anche per tenere lontano le tentazioni del mondo. Nonostante egli si sforzasse continuamente di modificare in maniera radicale i propri valori etici e i propri comportamenti pratici, non riusciva a prendere le distanze dall'amore. Per Petrarca l'amore è sentimento carico di risvolti emotivamente esaltanti, ma anche di effetti distruttivi. Lo sconvolgimento morale e il senso di Peccato che questo sentimento suscita in chi lo prova, possono causare turbamento e dolore.
Le tematiche principali della poetica
1. PRIMO INCONTRO: Dante vede Beatrice per la prima volta all'età di nove anni. Questo incontro, descritto con toni quasi mistici, segna l'inizio di un amore che cambierà radicalmente la sua vita. La bellezza di Beatrice colpisce profondamente Dante, avviando un processo di idealizzazione che caratterizzerà la sua poesia.2. SECONDO INCONTRO: (scena del gabbo) Anni dopo, durante una festa, Dante ha un breve scambio di saluti con Beatrice. Questo momento, seppur fugace, amplifica i suoi sentimenti e lo porta a riflessioni più profonde sull’amore e sulla sua significanza. 3. INTERAZIONE NELLA GIOVINEZZA: Quando Dante è ormai un giovane uomo, scopre che Beatrice si è sposata. Questa notizia lo colpisce profondamente, ma invece di scoraggiarlo, intensifica la sua venerazione per lei. Anche se la loro relazione non prevede contatti diretti, la presenza di Beatrice continua a ispirare Dante a scrivere poesie che riflettono la sua idealizzazione. 4. LA MORTE DI BEATRICE: La morte prematura di Beatrice, avvenuta quando Dante ha circa 25 anni, rappresenta un momento cruciale nella sua vita. La perdita di questo amore ideale lo spinge a una profonda introspezione e diventa una forza trainante nella sua opera poetica. Il ricordo di Beatrice lo guida nel suo cammino spirituale, portandolo a riflessioni sul senso della vita e dell’amore.
La vita
Francesco Petrarca nasce ad Arezzo nel 1304. Il padre è un notaio Fiorentino, guelfo bianco, condannato (come già accaduto a Dante) all'esilio e alla confisca dei beni. Nel 1312, la famiglia si trasferisce ad Avignone, una città della Provenza Da quando i papi avevano trasferito nella città francese la loro sede, erano arrivati molti Fiorentini esiliati in cerca di opportunità di lavoro presso la corte papale, proprio qui anche il padre di Petrarca trova un incarico. Petrarca intraprende gli studi giuridici prima in Francia e poi a Bologna, sebbene i suoi interessi fossero stati già rivolti verso la letteratura e la poesia. Quando nel 1326 muore il padre, Petrarca torna ad Avignone per aiutare la famiglia. Il 1327 rappresenta una tappa fondamentale della vita e nella produzione poetica dell'autore: il 6 aprile 1327, Venerdì Santo, nella chiesa di Santa Chiara, Petrarca incontra Laura la donna che celebrerà nelle sue poesie, e se ne innamorerà a prima vista, lei però, non ricambierà mai il sentimento del poeta (era sposata). Nel 1330 decide di intraprendere la carriera ecclesiastica, godendo di una rendita economica e di una discreta libertà che gli permettono di dedicarsi allo studio e la scrittura; In questi anni Petrarca si sposta in varie parti d'Europa per consultare e studiare gli antichi manoscritti conservati nelle biblioteche ecclesiastiche. Al desiderio di viaggiare si contrappone la ricerca della pace e della tranquillità. Nel corso della sua vita, Petrarca amava ritrovarsi spesso in Valchiusa, una piccola località di campagna vicino Avignone, in una sorta di rifugio, adatto allo studio e alla scrittura. Petrarca sentiva un prepotente e bisogno di gloria, di riconoscimenti e di onori, questo desiderio venne appagato dall'incoronazione poetica (con la corona di alloro) a Roma, in Campidoglio, nel 1341. Nel 1343, il fratello Gherardo prende i voti e diventa Monaco, Francesco ne invidia la vocazione religiosa, autentica e sincera, a confronto delle oscillazioni della propria fede, che impediscono di proseguire con determinazione la vita religiosa. Petrarca è sempre stato diviso tra il desiderio di una sana vita spirituale e le passioni terrene, questo contrasto si tradusse in un tormentato processo interiore, senza nessuno sbocco risolutivo. nel 1347, disgustato dalla corruzione della Curia avignonese, Petrarca ritorna in Italia, stabilendosi ad Arquà, vicino Padova dove morirà nel 1374.
- 1266 i ghibellini vengono sconfitti
- Divisione tra guelfi bianchi e neri
- 30 anni entra nella vita politica di Firenze
- 1300 diventa priore
- 1301 Carlo di Valois va a Firenze incaricato da papa Bonifacio VIII
- 1302 Esilio di dante
- 1321 muore a Ravenna
La vita politica
La vita politica a Firenze nel periodo in cui visse Dante (XIII-XIV secolo) era estremamente complessa e caratterizzata da lotte tra diverse fazioni che avevano interessi opposti. La città era una delle più dinamiche e potenti d’Italia, governata da una struttura repubblicana, ma continuamente scossa da conflitti interni tra famiglie nobiliari e interessi economici. Due principali fazioni dominavano la scena politica fiorentina e gran parte dell’Italia centrale: per gran parte del 13 secolo, fu controllata dai Guelfi, ma le lotte con i Ghibellini furono feroci.
Nel primo libro, Dante analizza i diversi dialetti della penisola italiana, ma conclude che nessuno di essi possiede le caratteristiche necessarie per essere considerato un volgare illustre. Il volgare illustre è, quindi, una lingua che appartiene a tutte le città italiane, ma non si identifica con nessuna in particolare.Nel secondo libro, Dante si sofferma sugli argomenti che richiedono lo stile più alto, tali argomenti sono le armi, l’amore e la virtù. In questo modo, Dante amplia notevolmente i temi che possono essere trattati in volgare, includendo non solo quelli amorosi, come aveva affermato nella *Vita nova*, ma anche argomenti epico-guerreschi e morali.
"La Vita Nova" è divisa in due grandi categorie che riflettono la dualità tra narrazione e poesia: -Prosa: La parte in prosa racconta la vita di Dante e il suo legame con Beatrice in un modo autobiografico. Attraverso una narrazione dettagliata, Dante esplora eventi significativi e i propri stati d'animo, offrendo il contesto per comprendere le poesie. Qui, Dante riflette su come l'amore per Beatrice lo trasformi, portandolo a una maggiore consapevolezza di sé e della realtà. -Poesia: Le poesie presenti nell'opera esprimono liricamente i sentimenti di Dante. Ogni componimento rappresenta una fase della sua esperienza amorosa, caratterizzata da un linguaggio ricercato e immagini poetiche che catturano l'intensità del sentimento. Le poesie servono non solo a celebrare Beatrice, ma anche a esplorare temi universali come la perdita, il dolore e la ricerca della spiritualità.
La commedia si colloca nel genere del poema allegorico-didascalico; allegorico per il suo significato letterario e in parte per la sua religiosità, didascalico per gli insegnamenti. Lo schema del viaggio ricorda il romanzo cavalleresco del ciclo bretone, Dante prende ispirazione dalla Bibbia e dall’Apocalisse di Giovani per il tono profetico del suo messaggio e i primi canti dell’inferno rimandano alla discesa agli inferi di Enea, nonostante tutto ciò la Commedia è un’opera di assoluta originalità, sia come descrizioni, che come stile, che come linguaggio. Poema che rispecchia i tre regni dell’oltre tomba per i cristiani. L’opera è scritta in terzine dantesche, composta da strofe di tre versi, endecasillabi con schema di rime ABA-BCB-CDC alternata.