L'ENERGIA NUCLEARE è VERAMENTE LA RISPOSTA?
IN EUROPA L'ENERGIA PRODOTTA DAL NUCLEARE è MISERO RISPETTO AL RINNOVABILE E AI COMBISTIBILI FOSSILI, RISPETTIVAMENTE 30% E 60%
10%
La fissione nucleare è una reazione tra elementi pesanti, come gli isotopi dell'uranio, che sono altamente radioattivi e instabili. Nelle centrali nucleari, questa reazione libera energia dividendo i nuclei di uranio in nuclei più leggeri, sprigionando una grande quantità di calore. Questo calore riscalda il reattore e viene successivamente convertito in energia elettrica, in modo simile a quanto avviene nelle centrali termoelettriche. La fissione nucleare ha molti vantaggi: durante il suo funzionamento non emette gas serra e l’uranio ha una densità energetica molto elevata, superiore a quella dei combustibili fossili. Tuttavia, i pochi contro presenti comportano rischi elevati, come gli incidenti di Chernobyl e Fukushima testimoniano
pro:
I PRO E I CONTRO DEL NUCLEARE
Energia green
Diversamente dai combustibili fossili, la fissione nucleare non produce né CO2 né altri inquinanti atmosferici per produrre elettricità. Ovviamente , il processo di estrazione e raffinazione dell’uranio ha un suo impatto ambientale , si stima infatti che le miniere di uranio sono responsabili del 55% , circa, degli inquinamento da gas radioattivi , ma è nulla in confronto a l'inquinamento causato dai combustibili fossili , quest' ultimi infatti producono ogni anno 35 miliardi di tonnellate anidride carbonica( 86% di tutte le emissioni antropiche) . Possiamo quindi considerare il nucleare una fonte energetica green e di conseguenza ininfluente al cambiamento climatico.
Minor occupazione di terreno
Il nucleare occupa anche una porzione di terreno inferiore ad altri fonti energetiche . Secondo il dipartimento dell'Energia Americano un impianto per la produzione di energia nucleare occupa un’area almeno 360 volte inferiore a un impianto eolico e almeno 75 volte inferiore a uno solare. Se vogliamo vederla in un’altro modo, una centrale nucleare può sostituire 431 turbine eoliche da 2.3 MW o 3125 pannelli solari da 320 watt.
Quantità di energia prodotta
Gli impianti nucleari sono in grado di produrre grandi quantità di energia e questo è tutto merito dell’uranio: 1 kg di uranio infatti fornisce la stessa energia di 60 tonnellate di gas naturale, 80 di petrolio o 120 di carbone. Significa che il contenuto energetico di quattro camion-cisterna pieni fino all'orlo è contenuto in una quantità di uranio delle dimensioni di un mandarino. E questi numeri potrebbero ancora salire con l'introduzione dei reattori di quarta generazione, nei quali non si sfrutta solo l'uranio 235 (che rappresenta lo 0,7% del totale), ma anche l'uranio 238, attraverso la trasmutazione in plutonio 239: in questo modo 1 kg di uranio arriverebbe a contenere la stessa energia di 3000 tonnellate di carbone.
Fonte energetica continua ( indipendente da condizioni naturali)
A differenza di molti fonti energetiche green , il nucleare può essere considerato una fonte energetica affidabile e non intermittente. Le centrali nucleari infatti possono lavorare al massimo della potenza in maniera continuativa. Ciò permette di non dipendere da condizioni naturali variabili, come nel caso di solare ed eolico.
Fonte energetica continua (Senza strutture di trasporto)
FGli impianti alimentati a risorse fossili necessitano di infrastrutture apposite per il trasporto e che devono essere fatte affluire quotidianamente verso i luoghi di generazione. Cosa che non accade per le centrali nucleari , dal momento che possono funzionare a pieno regime quasi ininterrottamente, quest' ultime possono fornire infatti energia in maniera continua e affidabile,
Un altro vantaggio nell’utilizzo dell’uranio è che la sua estrazione viene effettuata in aree del mondo politicamente stabili come Canada e Australia, a differenza dei combustibili fossili che spesso provengono da Paesi con complesse situazioni interne come Russia, Algeria o Libia. L’approvvigionamento di uranio, quindi, ridurrebbe non solo la nostra dipendenza da combustibili fossili ma anche da tutti quei Paesi che ne posseggono grandi giacimenti e che ne traggono ricavi economici che spendono per materiale bellico.
Estrazione da aree stabili
CONTRO
il rischio di verificarsi di una catastrofe
molte scorie radioattive difficili da smaltire in modo sicuro.
grado di sicurezza estremo
sono necessari grandi fondi per costruireli
gli stati per costruire questi imponenti impianti devono mobilitare ingenti somme di denaro necessarie sia alla costruzione del nuovo impianto; gli impianti presentano elevati costi di manutenzione che arrivano a sfiorare i costi di costruzione. Ad oggi la maggior parte delle centrali oggi funzionati si trova alla fine del proprio ciclo di vita e necessita un aggiornamento delle norme di sicurezza per garantire un corretto funzionamento
Il grado di sicurezza nelle centrali nucleari è estremo per scongiurare il rischio di una catastrofe; queste misure devono garantire il completo contenimento delle radiazioni emesse dal radiatore.
producono enormi quantità di energia ma producono anche molte scorie radioattive difficili da smaltire in modo sicuro. I "rifiuti" utilizzati rimarranno dannosi per la salute per migliaia di anni perché occorrerà attendere il tempo necessario affinché gli elementi risultanti dalla fissione decadano ovvero perdano la loro radioattività ; oltretutto il combustibile nucleare e le scorie sono pericolosi anche perché li si può utilizzare per costruire ordigni atomici, e quindi vanno tenuti alla larga da mani indiscrete.
se pur tendente allo 0 il rischio di verificarsi di una catastrofe non è da escludere ed esplicativi sono gli esempi del 1986 a Černobyl'i e del 2011 a Fukushima che dimostrano la potenza distruttiva di questi impianti se si presentano dei malfunzionamenti del sistema di raffreddamento legato a quello di sicurezza generale in relazione anche a dei fattori ambientali come accadde in Giappone.
La situazione che riguarda l'energia nucleare in Italia è in continuo cambiamento , sebbene gli abitanti Italiani abbiano più volte ribadito la loro contrarietà , attraverso i referendum ( uno nel '87 e l'altro nel 2011) l'Italia torna a pensare a questo tipo di approvvigionamento energetico anche a causa dell'aumento dei costi sull'energia a seguito del conflitto ( russo-ucraino).Il ministro dell'ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato l'obiettivo di varare un nuovo disegno di legge che regoli l’utilizzo delle nuove tecnologie nel settore entro il 2025. Il governo ha nominato un team di esperti per studiare il quadro legislativo ed è in corso un’indagine sulla questione presso la Commissione Ambiente e la Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera.
La situazione però cambia quando si parla di nucleare di ultima generazione , il 51% degli italiani , voterebbe “Sì”( dati ricavati dalla società SWG specializzata in sondaggi) ad un eventuale referendum per la costruzione di centrali di 4ª generazione ( anche detti ultima generazione) . di cui , Il 24% dichiara «Voterei sicuramente a favore». Per quanto riguarda la questione del NIMBY (ovvero la tendenza a rifiutare le centrali se costruite vicino alla propria abitazione) il sondaggio mostra che i reattori SMR ( small modular reactors ) sono più accettati dei grandi impianti (rispettivamente 44% contro 39% per un reattore a meno di 20 km dall'abitazione). Va ricordato comunque che al momento non esistono SMR di 4ª generazione disponibili sul mercato.
Nella Quarta generazione di reattori nucleari si sta cercando rendere questa energia più flessibile e adattabile a esigenze diverse per la produzione di energia. Sono tutti basati sull'utilizzo di nuovi reattori che agiscono con delle temperature molto più alte rispetto alle generazioni passate, raffreddati non più ad acqua ma con metalli liquidi ( principalmente sodio e piombo). Tra le caratteristiche principali c'è il riciclaggio delle scorie nucleari che porterebbe alla chiusura del ciclo di vita del combustibile che non sarà più l'uranio ma il torio che garantisce una gestione semplificata. Un piccolo ramo di questa Quarta generazione sono i reattori modulari che sfruttano le principali caratteristiche della quarta generazione ma contendo le di molto le dimensioni permettendo di essere sfruttate per la propulsione navale, principalmente militare.
Un' altra prospettiva del futuro è rappresentata dalla fusione nucleare, una tecnica alternativa alla fissione basata sulla reazione che avviene nelle stelle, sfruttando la fusione di 2 isotopi dell'idrogeno, il deuterio e il trizio si genera un nucleo più pesante di elio ma dalla reazione risulta anche una grande quantità di energia. Rispetto alla fissione, la fusione produce molte meno scorie radioattive ed è molto più sicura scongiurando il rischio di catastrofi ma si presentano alcune complicanze come ad esempio la necessità di temperature di circa 150'000°C per far si che la fusione avvenga sulla Terra rendendo necessario un "contenitore" immateriale come un campo magnetico estremamente uniforme per contenere tutti gli atomi di idrogeno ed aumentare la probabilità degli urti efficaci
grazie per i vostri 10 minuti d'attenzione
lavoro di Breccia, Lanari e Polenta,