Modulo didattico arte
Francesco Di Giacomo
Created on November 13, 2024
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Transcript
Domenico il Ghirlandaio: l’Ultima cena, l’Adorazione dei pastori
Domenico il Ghirlandaio: l’Ultima cena, l’Adorazione dei pastori
CONTESTO STORICO
Ci troviamo nel pieno del Rinascimento, un periodo di rinascita culturale e artistica che si sviluppò tra il XIV e il XVI secolo, con Firenze come epicentro. Questo movimento si basava su un rinnovato interesse per l’antichità classica e sulla fiducia nelle capacità umane, promuovendo il valore dell’individuo e della ragione. Firenze, grazie alla prosperità economica e politica, divenne il centro artistico d'Italia, attirando artisti, letterati e pensatori da tutta Europa. Tra i protagonisti di questo fermento culturale, i Medici ebbero un ruolo di spicco come mecenati, in particolare Lorenzo il Magnifico, che sostenne artisti come Domenico Ghirlandaio. Domenico Ghirlandaio nacque a Firenze nel 1448 (o forse nel 1449) in una famiglia di artigiani. Suo padre, Tommaso Bigordi, era un orafo rinomato che creava gioielli decorativi, chiamati “ghirlande,” accessori di moda che diedero alla famiglia il soprannome di 'Ghirlandaio'. Inizialmente Domenico lavorò nella bottega paterna, ma la sua passione per l’arte lo portò a dedicarsi alla pittura. Studiò le tecniche dei grandi maestri dell’epoca e aprì una propria bottega a Firenze, distinguendosi per la sua abilità nel realismo, l’attenzione ai dettagli e la capacità di raffigurare con precisione la vita quotidiana dell’epoca. Il suo talento e la protezione dei Medici gli assicurarono importanti commissioni pubbliche e private, consacrandolo come uno dei più importanti pittori del Rinascimento fiorentino
L'Ultima Cena" di Ghirlandaio
L'Ultima Cena, affrescata nel refettorio del Convento di San Marco a Firenze intorno al 1480, è una delle opere più emblematiche di Domenico Ghirlandaio. Questa scena sacra rappresenta il momento in cui Gesù condivide il pasto con i suoi apostoli prima della Passione. Ghirlandaio costruisce la scena secondo una struttura compositiva bilanciata: Gesù è collocato centralmente, mentre gli apostoli sono distribuiti in modo da creare un ritmo armonico, evidenziato dalla loro varietà di posture ed espressioni.
L’artista fa un uso magistrale della prospettiva, creando una profondità che attira l’occhio dello spettatore verso il volto di Cristo, tranquillo e pensieroso. Gli apostoli sono caratterizzati da gesti naturali e atteggiamenti realistici che suggeriscono le loro personalità individuali: Pietro è risoluto, Giovanni meditativo, e Giuda, il traditore, è isolato in maniera discreta ma visibile, posto al lato del tavolo. Il dettaglio è un altro punto di forza di quest’opera. Ghirlandaio raffigura con precisione le stoviglie, i panneggi e perfino il cibo sulla tavola, che conferiscono alla scena una forte dimensione quotidiana. La luce soffusa che illumina i volti e il paesaggio visibile dalla finestra sullo sfondo creano un’atmosfera serena, enfatizzando la serenità spirituale dell’incontro. Questo equilibrio tra sacro e profano è una delle caratteristiche distintive dello stile di Ghirlandaio.
L’Adorazione dei Pastori, realizzata tra il 1483 e il 1485 per la cappella della famiglia Sassetti nella chiesa di Santa Trinita a Firenze, è un’opera in cui Ghirlandaio rappresenta la scena della Natività con una maestria artistica che fonde sacralità e realismo. In questo dipinto, Ghirlandaio colloca Maria, Giuseppe e il Bambino al centro della composizione, con pastori e angeli in adorazione. La scena è inserita in un’architettura classica, che richiama gli edifici romani in rovina, simbolo della transizione tra l’antico e il nuovo mondo cristiano. Questo sfondo conferisce profondità e stabilità alla composizione e rappresenta il passaggio dal paganesimo al cristianesimo. Il paesaggio sullo sfondo è ricco di dettagli naturali, come alberi e colline, che creano una connessione tra la scena divina e la realtà terrena. Ghirlandaio dimostra grande abilità nella resa dei dettagli: i tessuti, i gesti e i volti dei pastori sono trattati con cura minuziosa, enfatizzando la dimensione umana della scena. La luce gioca un ruolo fondamentale, scivolando sui volti e accentuando la sacralità del momento, ma al tempo stesso avvolgendo i personaggi in un’atmosfera calda e accogliente. Anche qui, Ghirlandaio celebra la bellezza della vita quotidiana, portando la scena sacra vicino agli spettatori dell’epoca e rendendo tangibile il divino.
L'Adorazione dei Pastori" di Ghirlandaio
Contributo di Ghirlandaio all'Arte Rinascimentale
Tomenico Ghirlandaio rappresenta una figura chiave del Rinascimento fiorentino, noto per la sua abilità di fondere la rappresentazione realistica della vita quotidiana con temi sacri. L'attenzione al dettaglio, la prospettiva e la luce nei suoi dipinti hanno influenzato profondamente la pittura rinascimentale, soprattutto per la sua capacità di immortalare non solo le figure religiose, ma anche i personaggi comuni. Ghirlandaio trasmetteva una sensibilità umana e realistica, che preparò il terreno per artisti successivi, tra cui Michelangelo, suo apprendista. Le sue opere non erano solo rappresentazioni sacre, ma anche testimonianze della società e dei costumi fiorentini del XV secolo, facendo di lui non solo un pittore religioso ma anche un cronista del suo tempo. L’eredità di Ghirlandaio risiede nella sua capacità di rendere il divino tangibile, unendo l’arte sacra e la quotidianità in modo armonioso e innovativo. Il suo stile realistico e il suo approccio attento ai dettagli hanno lasciato un'impronta duratura nell'arte rinascimentale