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Woman, life, freedom

Maria Vittoria Siliquini

Created on November 13, 2024

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Transcript

Le rivolte in Iran si svolgono principalmente: 1. Teheran: La capitale è uno dei principali centri di protesta, con manifestazioni frequenti nelle strade e nelle piazze. 2. Mashhad: Una città cruciale per le proteste, che ha visto numerose manifestazioni contro il regime. 3. Zahedan: Nel sud del paese, dove le forze di sicurezza hanno sparato e ucciso diversi manifestanti. 4. Saqqez: La città natale di Mahsa Amini, dove sono iniziate le proteste dopo la sua morte. 5. Altre città: Le proteste si sono diffuse in oltre 161 città e 31 province del paese, coinvolgendo una vasta parte della popolazione.

  • Articolo 2 – Diritti inviolabili dell'uomo
  • Articolo 3 – Uguaglianza e non discriminazione
  • Articolo 13 – Libertà personale
  • Articolo 19 – Libertà di religione
  • Articolo 21 – Libertà di espressione

Le lotte delle donne contro il velo obbligatorio trovano una forte corrispondenza con alcuni principi fondamentali della Costituzione italiana, che tutela i diritti individuali e collettivi, garantisce la libertà personale e promuove l'uguaglianza di genere. In questo contesto, i più rilevanti sono:

Quali diritti e doveri rivendicano?

"Donna, vita, libertà!" (in curdo Jin, Jîyan, Azadî‎, ژن، ژیان، ئازادی‎) è un diffuso slogan politico curdo, usato dai movimenti indipendentista curdo e del confederalismo democratico. Tale slogan divenne un grido di richiamo durante le proteste seguite alla morte di Mahsa Amini.

L’anticonformismo di Galileo e le proteste delle donne contro il velo obbligatorio condividono lo stesso spirito: la sfida al potere dominante per affermare diritti universali e libertà individuali. In entrambi i casi, si tratta di un atto di resistenza che va oltre il contesto specifico, divenendo simbolo di una lotta più ampia per il progresso, la giustizia sociale e l'uguaglianza.

E cosa c'entra Galilei?

Le proteste delle donne contro il velo obbligatorio possono essere ricondotte allo spirito anticonformista di Galileo Galilei in diversi modi, considerando che entrambe le situazioni rappresentano un atto di sfida a sistemi oppressivi e dogmatici, in nome della libertà, della verità e dell'autonomia individuale.

1. Rifiuto dei dogmi imposti2. Ricerca di autonomia e libertà 3. Sfida al conformismo sociale4. Lotta per una verità universale 5. Simbolo di coraggio e resistenza

3. Richiesta di parità di genere Protestare contro il velo significa anche denunciare restrizioni che limitano la loro partecipazione pubblica, l'accesso all'istruzione, al lavoro e alla vita sociale. 4. Rivendicazione della libertà personale Molte donne considerano il diritto di scegliere come vestirsi una questione di libertà individuale.

Velo della ribellione

Le rivolte delle donne contro il velo rappresentano movimenti di protesta che vanno ben oltre la semplice opposizione a un capo d'abbigliamento. Questi movimenti incarnano una più ampia lotta per l'autodeterminazione, i diritti umani, l'uguaglianza di genere e la libertà personale. Il significato di queste rivolte varia in base al contesto sociopolitico e culturale, ma alcuni temi ricorrenti includono:

1. Protesta contro l'imposizioneQueste proteste non sono necessariamente contro il velo in sé, ma contro l'obbligo di indossarlo. M olte donne rivendicano il diritto di scegliere liberamente se portarlo o meno.2. Simbolo di resistenza politica Il velo è spesso un simbolo di politiche oppressive in regimi autoritari o teocratici.

Ahoo Daryaei

Narges Mohammadi

segno di protesta, rappresentando una forza umanistica e liberale che sfida il regime ocratico, e pagando un alto prezzo con maltrattamenti, carcere e tortura.

Quando nasce?

La rivoluzione iraniana “Donna, Vita, Libertà”, divampata dopo la morte di Mahsa Amini, è mossa dalla forza delle donne che combattono contro il dominio dell’Islam politico e oscurantista sulla loro vita. La ribellione ha radici profonde, iniziando con l'autoimolazione della dottoressa Homa Darabi nel 1993, e culminando con la morte di Mahsa Amini nel 2022. Le donne iraniane hanno sempre manifestato contro la segregazione di genere e l'obbligo dell'hijab, tagliandosi i capelli e bruciando i veli in

Esso è diventato un richiamo ai diritti e alla libertà che il popolo iraniano sta chiedendo a gran voce da diversi anni ed è anche volto a lanciare un messaggio chiaro contro lo standard di femminilità imposto dal regime.

Dopo questo tragico evento, le donne sono scese nelle strade protestando in vari modi, tra questi il taglio dei capelli, Infatti in Iran esso rispecchia una vecchia cerimonia locale, praticata principalmente durante eventi tristi o caratterizzati da rabbia e sconforto.

Masha Amini

Il 13 settembre, mentre si recava con i genitori a Teheran, Mahsa è stata fermata a un posto di blocco dalla polizia, le “Guidance Patrol“, all’ingresso dell’autostrada, perché non indossava l’hijab in maniera conforme ai dettami della legge coranica, la Sharia, lasciando intravedere una ciocca di capelli. Dopo il fermo la ragazza avrebbe ricevuto una serie di percosse per le quali è stata trasportata in ospedale, dove è deceduta il 16 settembre, in seguito a due giorni di coma in ospedale.

“Donna, Vita, Libertà“

Si pensa che questo sia lo slogan che accomuna la vita di tutte le donne in giro per il mondo, ma a quanto pare non è così, infatti le barriere culturali e religiose imposte in alcuni paesi limitano la loro libertà. L’Iran, in particolare, è emblematico di una tradizione di restrizioni e imposizioni che riguardano l’abbigliamento, le relazioni sociali e l’accesso all’istruzione e al lavoro. In questo contesto, le donne iraniane sono diventate simbolo di resistenza e coraggio, ispirando movimenti di solidarietà internazionale.