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IL CESIO E IL SELENIO

MICHELE Presenta...

I non metalli

Il selenio

IL CESIO E IL SELENIO

I metalli

Il cesio

Il cesio

Il cesio, di numero atomico 55, è un metallo che fu scoperto nel 1860 da R. W. Bunsen e G. R. Kirchhoff. Reagisce in modo esplosivo con l'acqua formando idrogeno, si ossida velocemente a contatto con l'aria e in atmosfera di ossigeno si infiamma. In natura solo la pollucite lo contiene in quantità notevole. Si usa per la preparazione di tubi elettronici a vuoto, per la costruzione di cellule fotoelettroniche, per alcune ricerche biologiche e in alcuni medicinali.

I METALLI

I metalli sono gli elementi più a sinistra nella tavola periodica

Non formano l'ottetto elettronico

Hanno pochi elettroni di valenza

Tendono a formare legami con altri atomi

In particolare, tendono a cedere elettroni

Sono lucenti, di colore bianco-grigio-azzurro (ad eccezzione dell'oro e del rame)

Il cesio

Il cesio, di numero atomico 55, è un metallo che fu scoperto nel 1860 da R. W. Bunsen e G. R. Kirchhoff. Reagisce in modo esplosivo con l'acqua formando idrogeno, si ossida velocemente a contatto con l'aria e in atmosfera di ossigeno si infiamma. In natura solo la pollucite lo contiene in quantità notevole. Si usa per la preparazione di tubi elettronici a vuoto, per la costruzione di cellule fotoelettroniche, per alcune ricerche biologiche e in alcuni medicinali. E' impor- tante per le proprietà fotoemissive: esso converte la luce in flusso di elettroni. I vapori di cesio sono utilizzati in molti comuni magnetometri. E' stato usato in agricoltura, nella cura del cancro e nella sterilizzzazione di alimenti.

I NON METALLI

I non metalli sono gli elementi più a destra insieme ai gas inerti nella tavola periodica

Non formano l'ottetto elettronico

Hanno molti elettroni di valenza (da 4 a 7)

Tendono a formare legami con altri atomi

In particolare, non rilasciano facilmente elettroni

Hanno aspetto opaco ed esistono in tutti gli stati di aggregazione.

Il SELENIO

Il selenio, di numero atomico 34, fu scoperto nel 1817 dal chimico svedese Jons Berzelius. Il nome deriva dal greco "selene" che vuol dire "luna", richiamando la splendente massa metallica che si forma quando l'elemento fuso si raffredda rapidamente. Nel 1873 l’ingegnere britannico Willoughby Smith scoprì che il selenio agisce come una sorta di calamita luminosa, capace di catturare e trasmettere immagini se esposto alla luce. Il selenio si trova raramente nella sua forma nativa (cioè elementare), è un minerale raro, che di solito non forma cristalli, ma quando si trova in forma cristallina ha abito romboedrico o aciculare.Nel 2011 sono state prodotte circa 2.000 tonnellate di selenio in tutto il mondo, principalmente in Germania, Giappone, Belgio e Russia. La Cina è il principale consumatore di selenio. Il selenio è usato nell’industria metallurgica. Per via delle sue proprietà fotovoltaiche e fotoconduttive è largamente impiegato in elettronica, nelle fotocellule e nelle celle fotovoltaiche. Il selenio è impiegato per decolorare il vetro, poiché neutralizza il colore verde che viene provocato dalle impurità di ferro. Può anche essere usato per dare una colorazione rossa a vetri e smalti. Il selenio è usato per migliorare la resistenza all’abrasione della gomma vulcanizzata. È usato anche nell’industria della riproduzione per fotocopia. Le proprietà del selenio vengono utilizzate nel campo della fotografia.Dal punto di vista nutrizionale il selenio è contenuto in discreti quantitativi (generalmente sotto forma di selenio aminoacidi, ovvero selenio + aminoacido solforato) in alimenti di origine marina e nelle frattaglie e in quantità inferiori in alcuni cereali, mentre frutta e verdura si rivelano fonti piuttosto scarse. L’assorbimento avviene a livello dell'intestino tenue e dell'intestino crasso.