Epistolae ad Lucilium, 1, 1-2

EPISTOLAE AD LUCILIUM, 1, 1-2

(1) Ita fac, mi Lucili: vindica te tibi, et tempus quod adhuc aut auferebatur aut subripiebatur aut excidebat collige et serva. Persuade tibi hoc sic esse ut scribo: quaedam tempora eripiuntur nobis, quaedam subducuntur, quaedam effluunt. Turpissima tamen est iactura quae per neglegentiam fit. Et si volueris attendere, magna pars vitae elabitur male agentibus, maxima nihil agentibus, tota vita aliud agentibus.

TRADUZIONE

EPISTOLAE AD LUCILIUM, 1, 1-2

(2) Quem mihi dabis qui aliquod pretium tempori ponat, qui diem aestimet, qui intellegat se cotidie mori? In hoc enim fallimur, quod mortem prospicimus: magna pars eius iam praeterit; quidquid aetatis retro est mors tenet. Fac ergo, mi Lucili, quod facere te scribis, omnes horas complectere; sic fiet ut minus ex crastino pendeas, si hodierno manum inieceris. Dum differtur vita transcurrit.

TRADUZIONE

(2) Chi mi indicherai che dia un giusto valore al tempo, che valuti con esattezza il giorno, che si renda conto di morire ogni giorno? In questo infatti ci inganniamo, che vediamo la morte davanti a noi: ma gran parte di essa è dietro di noi; quel tempo che sta dietro (di noi) lo possiede la morte. Dunque fai, Lucilio mio, quello che mi scrivi di star facendo, abbraccia ogni ora; così avverrà che tu sarai meno dipendente dal domani, se metterai le mani sull’oggi (se ti impadronirai dell’oggi). Mentre si rinvia, la vita scorre.

(1) Fai così, Lucilio mio: rivendica per te il possesso di te stesso, e il tempo che finora o ti era tolto, o ti era rubato, o andava perso, raccoglilo e conservalo. Convinciti che le cose sono così come ti dico: una parte del tempo ci viene portata via, una parte ci viene sottratta, e una parte scorre via. Ma vergognosa è la perdita che avviene a causa della noncuranza. E se vorrai fare bene attenzione, gran parte della vita sfugge a noi mentre compiamo il male, la maggior parte mentre non facciamo nulla, tutta mentre facciamo altro.