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MARRONE DI CASTEL DEL RIO

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MARRONE DI CASTEL DEL RIO

Ottenuta dal castagneto "castanea sativa Mill", rappresentata da tre biotipi: "Marrone domestico", "Marrone nostrano", "Marrone di S.Michele".

Il Catel del Rio caretterizza i seguenti comuni in provincia di Bologna: Castel del Rio, Fontanelice, Casal Fiumanese, Borgo Tossignano

Se destinato al consumo

Le caratteristiche del frutto cambiano allo scopo del suo uso.

Se utilizzato come ingrediente

  • Condizioni ambientali tradizionali di quella zona
  • Sesti di impianto, forme di allevamento e sisetmi di potatura devono essere quelli in uso generalizzato, densità per ettaro 75-125 piante
  • Idonei solo i castagneti di giacitura ed orientamento adatti e situati ad una altitudine 200-800 m s.l.m
  • Vietati fertilizzanti e faramaci
  • Produzione unitaria massima consentita 25 frutti per ettaro
  • Commercializzazione effettuata secondo i metodi tradizionali ed è vietato l'uso di prodotti chimici

Sull'etichetta citati le dimesioni, la dicitura igp, nome, ragione sociale, indirizzo del confezionamento e marchio EU.

Se destinate al consumo max 10 kg ben sigillati. Se destinato all'utilizzo come ingrediente non ci sono limiti di peso.

Nel confezionamento ed etichettatura è vitata l'aggiunta di qualsiasi menzione o qualificazione aggiuntiva, solo l'indicazione geografica protetta "Marrone di Castel del Rio".

Il frutto è un achenio, ovvero dotato di un pericarpo. La forma ellissoidale e una pezzatura medio-grande. La buccia si distacca facilmente dal frutto e ha un colore bruno rossiccio con delle striature marcate più scure. La polpa è bianca e fine; ed con un gusto più dolce, intenso e profumato rispetto alle comuni castagne. con superficie esterna quasi completamente priva di solcature.

Per capire bene la storia dei marroni bisogna andare fino al 400, a Castel del Rio divenuto famoso per il suo mercato. Che dal 600 in poi ha preso sempre più fama con vari scritti e editti, così in parallelo anche le castagne. Che con l'avvenimento di infrastrutture per facilitare il commercio spopolarono non solo in tutta italia ma anche all'estero.

Zona e Comune di produzione: vigneti di proprietà in zona Colli Bolognesi Zola Predosa Ponte Ronca Metodo di vendemmia: manuale in casse da 25 Kg (primo passaggio), meccanizzato (secondo passaggio) Periodo di raccolta: seconda metà di settembre Vinificazione: metodo Charmat corto (2/3 mesi) a temperatura controllata 15/18°C, macerazione e fermentazione a temperatura controllata di 24°C per 7 gg fermentazione malolattica e presa di spuma Vitigno: Barbera Sistema di impianto: controspalliera a 4500 piante/ha esposto est/ovest UVA Produzione per ettaro: 7 ton Bottiglia: Bordolese Formato: bottiglia 75 cl Sistema di chiusura: con immissione di azoto a sistema isobarico utilizzando sughero naturale agglomerato Gradazione: 12,5% Vol Temperatura di servizio: 8°C in estate/16°C in inverno Pressione in Bar: 2,2 Estratto secco: 26,3 gr/l Solforosa totale: 90 mg/l Zuccheri totali: 4 gr/l Bottiglie prodotte: 2060

Come abbinamento ho pensato al bello e tipico "castagnaccio" che può essere abbinato con una dolce cremetta di panna o zabaione o al salato con i salumi; e il vino barbera frizzante doc, dei colli bolognesi.