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MARRONE DI CASTEL DEL RIO

Annalisa Bartolini

Created on November 7, 2024

MARRONE DI CASTEL DEL RIO

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MARRONE DI CASTEL DEL RIO

Ottenuta dal castagneto "castanea sativa Mill", rappresentata da tre biotipi: "Marrone domestico", "Marrone nostrano", "Marrone di S.Michele".

Il Catel del Rio caretterizza i seguenti comuni in provincia di Bologna: Castel del Rio, Fontanelice, Casal Fiumanese, Borgo Tossignano

Le caratteristiche del frutto cambiano allo scopo del suo uso.

Se utilizzato come ingrediente

Se destinato al consumo

  • Condizioni ambientali tradizionali di quella zona
  • Sesti di impianto, forme di allevamento e sisetmi di potatura devono essere quelli in uso generalizzato, densità per ettaro 75-125 piante
  • Idonei solo i castagneti di giacitura ed orientamento adatti e situati ad una altitudine 200-800 m s.l.m
  • Vietati fertilizzanti e faramaci
  • Produzione unitaria massima consentita 25 frutti per ettaro
  • Commercializzazione effettuata secondo i metodi tradizionali ed è vietato l'uso di prodotti chimici

Nel confezionamento ed etichettatura è vitata l'aggiunta di qualsiasi menzione o qualificazione aggiuntiva, solo l'indicazione geografica protetta "Marrone di Castel del Rio".

Se destinate al consumo max 10 kg ben sigillati. Se destinato all'utilizzo come ingrediente non ci sono limiti di peso.

Sull'etichetta citati le dimesioni, la dicitura igp, nome, ragione sociale, indirizzo del confezionamento e marchio EU.

Il frutto è un achenio, ovvero dotato di un pericarpo. La forma ellissoidale e una pezzatura medio-grande. La buccia si distacca facilmente dal frutto e ha un colore bruno rossiccio con delle striature marcate più scure. La polpa è bianca e fine; ed con un gusto più dolce, intenso e profumato rispetto alle comuni castagne. con superficie esterna quasi completamente priva di solcature.

Per capire bene la storia dei marroni bisogna andare fino al 400, a Castel del Rio divenuto famoso per il suo mercato. Che dal 600 in poi ha preso sempre più fama con vari scritti e editti, così in parallelo anche le castagne. Che con l'avvenimento di infrastrutture per facilitare il commercio spopolarono non solo in tutta italia ma anche all'estero.

Come abbinamento ho pensato al bello e tipico "castagnaccio" che può essere abbinato con una dolce cremetta di panna o zabaione o al salato con i salumi; e il vino barbera frizzante doc, dei colli bolognesi.

Zona e Comune di produzione: vigneti di proprietà in zona Colli Bolognesi Zola Predosa Ponte Ronca Metodo di vendemmia: manuale in casse da 25 Kg (primo passaggio), meccanizzato (secondo passaggio) Periodo di raccolta: seconda metà di settembre Vinificazione: metodo Charmat corto (2/3 mesi) a temperatura controllata 15/18°C, macerazione e fermentazione a temperatura controllata di 24°C per 7 gg fermentazione malolattica e presa di spuma Vitigno: Barbera Sistema di impianto: controspalliera a 4500 piante/ha esposto est/ovest UVA Produzione per ettaro: 7 ton Bottiglia: Bordolese Formato: bottiglia 75 cl Sistema di chiusura: con immissione di azoto a sistema isobarico utilizzando sughero naturale agglomerato Gradazione: 12,5% Vol Temperatura di servizio: 8°C in estate/16°C in inverno Pressione in Bar: 2,2 Estratto secco: 26,3 gr/l Solforosa totale: 90 mg/l Zuccheri totali: 4 gr/l Bottiglie prodotte: 2060