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presentazione

UMBRIA

POPOLAZIONE

Economia

Caratteristiche fisiche

Umbria geograficamente

Indice

L'Umbria è una regione italiana che confina con Toscana, Lazio e Marche. Definita spesso come cuore verde del paese, la regione è famosa per le sue città medievali in collina, le fitte foreste e la cucina locale, in particolare vini e tartufi. La città collinare di Perugia, che è anche il capoluogo della regione, offre il medievale Palazzo dei Priori che ospita il museo d'arte Galleria Nazionale dell'Umbria. Corso Vannucci è un viale pedonale e il centro della vita cittadina.

UMBRIA GEOGRAFICAMENTE

Il territorio è prevalentemente montuoso (53%) e collinare (41%), mentre le aree pianeggianti sono per lo più rappresentate da fondi di bacini intermontani o di valli fluviali. L’assetto morfostrutturale della regione risulta dagli eventi tettonici essenzialmente succedutisi negli ultimi 15 milioni di anni. Le pieghe, dislocate da sovrascorrimenti e faglie, presentano nell’insieme una geometria arcuata e una convessità in direzione orientale. Si individuano sei dorsali subparallele, costituite principalmente da rocce calcaree; la più orientale, quella dei Monti Sibillini, raggiunge i 2476 m nel Monte Vettore (la cui cima è in territorio marchigiano). La struttura distensiva più rilevante è rappresentata dall’area un tempo occupata dal Bacino Tiberino (valle del Tevere-Valle Umbra). B

Caratteristiche fisiche

ECONOMIA

L’economia umbra ha subito negli ultimi 60 anni notevoli trasformazioni, evidenziate innanzitutto dalla ripartizione della popolazione attiva per settori di attività: al 1951 l’agricoltura, fino ad allora asse portante della struttura economica regionale, ne occupava il 56%, valore sceso ad appena il 3,5% nel 2008; nell’industria si è passati, per contro, dal 25% al 33,6%. È stato comunque il settore terziario ad assorbire la quota maggiore di unità lavorative (dal 19% al 62,9%). Nonostante le moderne forme di ristrutturazione (ricomposizione fondiaria, sviluppo dell’associazionismo e del cooperativismo, con conseguenti incrementi nella meccanizzazione e nella produttività), l’agricoltura è andata perdendo peso e la sua redditività permane bassa per una molteplicità di cause di ordine ambientale e strutturale: prevalenza di aree montuose, scarse possibilità di irrigazione, condizioni climatiche, frammentazione aziendale, presenza di ampie superfici a bosco o incolte. Dagli anni 1960 il settore è stato investito da un processo evolutivo segnato, oltre che dalla citata riduzione del numero degli addetti, da numerosi altri eventi: diminuzione del numero delle aziende; crollo dell’istituto mezzadrile; abbandono della coltura promiscua della vite e avanzata delle colture industriali (girasole, di cui l’U. è la prima regione produttrice, e tabacco), con conseguenti profondi mutamenti del paesaggio agrario; realizzazione di laghetti artificiali nelle aree collinari a scopo di irrigazione. Le più diffuse restano le colture cerealicole (frumento: 4,8 milioni di q nel 2008). Notevole importanza rivestono anche le colture legnose agrarie, principalmente rappresentate dalla vite e dall’olivo.

Una specifica sezione del lavoro è dedicata all’analisi della struttura per età della popolazione con un dettaglio sub regionale (province, zone sociali e comuni) così da evidenziare le differenze territoriali. Nel dettaglio, i residenti in Umbria al 1° gennaio 2024 sono 854.378 unità (si tratta di un dato ancora provvisorio; il valore definitivo sarà presumibilmente disponibile a fine anno); continua, dunque, il decremento della popolazione che, rispetto all’anno precedente, perde 2.029 residenti (-0,2% in termini percentuali). Tale contrazione è del tutto attribuibile alla dinamica naturale. Nonostante la contrazione del tasso di mortalità (che dal 13,5‰ del 2022 scende al 12,5‰ nel 2023, interrompendo il trend di crescita costante iniziato nel 2018), le poche nascite, si rileva una ulteriore riduzione del tasso di natalità (da 5,7‰ del 2022 a 5,6‰ del 2023), generano un saldo naturale di -5.971 unità. Il saldo migratorio totale continua ad essere positivo (+3.942 unità) grazie al saldo migratorio con l’estero (+4.214 residenti) che sopperisce largamente la negatività di quello interno (-272 unità). La contrazione della popolazione riguarda le fasce d’età più giovani (-2,9% la riduzione della popolazione umbra tra 0 e 14 anni; -0,1% quella della classe d’età 15-64 anni) mentre aumentano gli ultrasessantacinquenni (+0,6%). Conseguentemente si assiste ad un incremento dell’indice di vecchiaia che, al 1° gennaio 2024, conta ben 238 anziani ogni 100 giovani.

POPOLAZIONE