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Maestra Ilaria

Natale 2024

Scuola dell'infanzia di medole

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Dicembre

Sistemò infine una stella dorata sulla punta. Era decisamente pesante, ma Silvestro ne andava così fiero che non si piegò neanche un pochino. "Fantastico!" disse infine il padre. "E' proprio giusto per te" sorrise la madre. "E' ilpiù bell' albero di Natale che io abbia mai visto!" esclamò il ragazzo.

Giunse l' inverno e la neve cadde fitta.Silvestro nel frattempo era cresciuto, ma solo un pochino. Se ne stava sul suo prato a scuotersi la neve dai rami per non scomparire completamente sotto il bianco mantello

Quello stesso pomeriggio, il ragazzo e i suoi genitori tornarono da Silvestro con una grande scatola. Ne tirarono fuori delle palline rosse e blu e le appesero ai suoi rami.

Silvestro era felice. Era diventato un albero di Natale.Ora non aveva più importanza che fosse piccolino, perchè un albero di Natale è sempre il massimo!

Un giorno si avvicinarono a lui un uomo e un ragazzo."Questo qui?Ma è troppo piccolo!" disse l'uomo. "No è proprio quello che fa per me" insistè il ragazzo. L'uomo si grattò la testa. Infine disse:" Forse hai ragione, è molto grazioso. Ma sarebbe un peccato tagliarlo. Cosa ne dici di decorarlo qui? Potrebbe essere ogni anno il tuo albero di Natale." "Oh sì!" esclamò il ragazzo. "Cresceremo tutti e due, così sarà sempre della misura giusta per me."

"E' proprio quello che cercavo!"si disse soddisfatto e, prima ancora che Silvestro se ne rendesse conto, il riccio si infilò tra i suoi ramie si ripulì per bene gli aculei. Silvestro tremava dalla collera. "Pazienza, pazienza!" pensò scrollando i rami. "Un giorno farò vedere a tutti di cosa sono capace!" Ma come, ancora non lo sapeva.

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E il bambino e l'abete rimasero amici per tutta la vita.

Silvestro ce la mise tutta per non farne cadere neanche una.Sul piccolo abete non c'era spazio per tutte le decorazioni, così il ragazzo sistemò qualche pallina anche ai piedi di Silvestro, sulla neve.

Un giorno, saltellando per i prati, due lepri arrivarono al margine del bosco."Ehi, guarda un po'!" esclamò una delle due indicando Silvestro. "Quel piccolino laggiù è proprio l' ideale, per fare esercizio di salto in alto!"

In Autunno, il vento fece cadere le foglie dagli alberi e nell'aria si sentiva profumo di neve.Solo gli abeti conservarono il loro bel mantello di aghi verdi, e naturalmente anche Silvestro. Le lepri scorrazzavano per i campi, e Silvestro le guardava incuriosito.

Silvestro era un abete. O per meglio dire un abetino, perchè era ancora molto piccolo. Nessun uccellino costruiva nidi fra i suoi teneri rami, nessuna pigna decorava ancora le sue punte. A Silvestro non piaceva affatto essere così piccolo. Gli sembrava che nessuno lo prendesse veramente sul serio. "Un giorno farò vedere a tutti di cosa sono capace!" si diceva di tanto in tanto. Ma come, ancora non lo sapeva.

il Piccolo Albero di Natale, clicca qui

Un' altra volta giunse un riccio. Era di cattivo umore perchè aveva rovistato tra i rifiuti e gli si era infilata negli aculei robaccia di ogni tipo: scorze di patate, croste di pane, e addirittura una buccia di salame.All' improvviso vide il piccolo abete.

E presa la rincorsa...hop! -le lepri saltarono al di sopra di Silvestro.Il piccolo abete diventò ancora più verde dalla rabbia. Ma per quanto ce la mettesse tutta, con la sua punta non riusciva neppure a fare il solletico alla pancia delle lepri. "Un giorno farò vedere a tutti di cosa sono capace!" Ma come, ancora non lo sapeva.