Want to create interactive content? It’s easy in Genially!

Over 30 million people create interactive content in Genially

Check out what others have designed:

Transcript

Componimenti poetici

La ballata

La canzone

Il madrigale

Il sonetto

INDICE

Next page

Il sonetto nasce in Italia nel XIII secolo, probabilmente in Sicilia alla corte di Federico II, che ospitava una vivace attività culturale e letteraria. La scuola poetica siciliana, un gruppo di poeti e intellettuali vicini all’imperatore, è accreditata per aver elaborato questa struttura poetica. Il primo autore noto a utilizzare il sonetto fu Giacomo da Lentini, poeta della scuola siciliana e inventore di diverse forme metriche. Il sonetto da lui sviluppato era composto da 14 versi endecasillabi, divisi in due quartine e due terzine, che divennero presto la struttura standard della poesia lirica. Successivamente, il sonetto si diffuse nelle altre regioni italiane, in particolare a Firenze, dove poeti come Guido Cavalcanti e soprattutto Dante Alighieri e Francesco Petrarca ne raffinarono la struttura e il contenuto. Petrarca in particolare ne fece uno strumento espressivo fondamentale nella sua raccolta "Canzoniere", contribuendo a stabilire il modello di sonetto che avrebbe influenzato profondamente la poesia rinascimentale.

Origini del sonetto

Back

Il sonetto è una forma poetica breve che presenta una struttura abbastanza rigida. Tradizionalmente è formato da quattordici versi endecasillabi, ripartiti in due quartine e in due terzine. Le due quartine possono presentare diverse combinazioni di rime, prevalentemente incrociata (ABBA ABBA) o alternata (ABAB ABAB). Nelle terzine, la forma originaria prevedeva rime alternate (CDC DCD), ma è possibile trovare altri schemi, come la rima ripetuta (CDE CDE) o la rima invertita (CDE EDC).

struttura sonetto

Next page

Nel corso dei secoli, il termine "canzone" ha largamente ampliato il suo significato, finendo oggi con l’indicare prevalentemente un brano musicale. Nella metrica italiana quando parliamo di canzone ci riferiamo a uno dei tipi di componimento più elevati della nostra storia poetica, accanto al sonetto. Rispetto a quest’ultimo, però, si tratta, di una forma poetica di estensione decisamente più ampia: è formata da un numero variabile di strofe (solitamente dalle cinque alle sette), ognuna costituita da versi endecasillabi e settenari.

La canzone: la più celebre delle forme poetiche.

Back

La metrica della canzone segue generalmente uno schema libero ma regolare all’interno delle stanze. La disposizione delle rime può variare, ma è tipico che nella fronte le due parti o “piedi” abbiano uno schema di rime simmetrico (ad esempio ABAB), mentre nella sirma si può avere maggiore libertà, per esempio CDCDE oppure CDEEDC.

Metrica

  • Stanze (strofe): La canzone è formata da più stanze, generalmente da tre a sette, che hanno una struttura simile tra loro.
  • Versi: Ogni stanza è composta da un numero variabile di versi (di solito endecasillabi, cioè di 11 sillabe, ma a volte si trovano anche settenari, di 7 sillabe).
  • Suddivisione interna:
La fronte è la parte iniziale della stanza ed è composta solitamente da due parti uguali, chiamate piedi.La sirma segue la fronte ed è la parte conclusiva della stanza. Può essere suddivisa a sua volta in due parti chiamate volte.
  • Ritornello: Alcune canzoni includono un congedo o commiato, una breve strofa conclusiva che può avere funzione riassuntiva o di addio, ma non è sempre presente.

Struttura della Canzone

Next page

Francesco Petrarca

Il madrigale appartiene, assieme al sonetto, alla categoria delle forme poetiche brevi; a differenza del sonetto, però, il madrigale presenta una struttura metrica più libera, meno vincolante. Si tratta di un componimento poetico di origine italiana, di argomento perlopiù campestre.Inizialmente la struttura metrica del madrigale prevedeva due o tre terzine di endecasillabi, variamente rimati, seguite da uno o due distici a rima baciata. È questa la forma che, ad esempio, decise di adottare (1304-1374), autore di alcuni dei più antichi madrigali a noi pervenuti.

Il madrigale: una delle forme poetiche brevi

Back

Il madrigale è composto di due o tre strofe di tre versi ciascuna, sempre di endecasillabi. Generalmente è chiuso da una o due coppie diversi quasi sempre a rima baciata. Il madrigale è una forma metrica di stile alto, di argomento amoroso, nasce nel 1300 e viene accolto da Petrarca nel Canzoniere. Nei secoli subisce profonde trasformazioni e lo schema diviene più libero, ammettendo l’alternanza di endecasillabi e settenari. Successivamente gli autori non tratterranno più solo l’argomento amoroso ma vari argomenti.

struttura

Next page

La ballata

Tra le forme della poesia di estensione più ampia che, nel corso dei secoli, si sono imposte nella tradizione poetica italiana c’è sicuramente la ballata. Si tratta di un componimento poetico di origine provenzale (da cui riprende anche il nome, in provenzale balada) le cui prime testimonianze in Italia – e in particolar modo in Toscana, a Bologna e nel centro della penisola – risalgono al XIII secolo. Chiamata anche canzone a ballo, in origine la ballata era strettamente legata alla danza e quindi accompagnata dalla musica. Uno stretto rapporto che, nel corso dei secoli, è andato perdendosi.

Watch

la struttura

La ballata nasce come genere di poesia popolare. Pur concedendosi una certa libertà sui contenuti che tratta, possiamo dire che questo tipo di componimento è prevalentemente di tema amoroso, ma anche ludico e giocoso, strizzando di tanto in tanto l’occhio alla licenziosità.

i temi

Se, in origine, la ballata non prevedeva una struttura metrica fissa, fu con gli stilnovisti che essa assunse una forma ben più definita. In linea generale, si può dire che la ballata è un componimento formato solitamente da versi endecasillabi, spesso misti a settenari. Al suo interno è suddivisa in un numero variabile di strofe, chiamate anche stanze; ciascuna di esse è preceduta da uno stesso ritornello, chiamato anche ripresa, solitamente di due o quattro versi. Il ritornello si ripete uguale a sé stesso tra una stanza e l’altra, scandendo il ritmo della ballata.

Antonia Maria Garofalo

thanks!