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Con Te! Discepoli - Tappa 3 - Diocesi di Milano

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Transcript

(Lc 9,28-36)

(con audiolettura in modalità automatica)

Gesù diventa lucedavanti ai suoi discepoli

Con Te! Discepoli - Tappa 3

Era un caldo pomeriggio di primavera, in Galilea. Gesù camminava per i sentieri e tra i campi del Nord, nella pianura che si stende ai piedi del monte Tabor.

Dietro di lui, Pietro, Giacomo e Giovanni cercavano di stargli dietro. Un po’ a fatica, a dirla tutta, perché Gesù aveva sempre un buon passo …

Su, forza! Non manca molto, ne sono certo! Non perdetevi d'animo!

All'improvviso, Pietro, ansimante, cominciò a lamentarsi e chiese di fermarsi un attimo, e con lui anche Giacomo, mentre Giovanni, fiducioso nel Maestro ed entusiasta dell'avventura in cui era stato coinvolto, cercava di incoraggiarli.

Ad un tratto, a Giovanni sembrò di sentire uno scampanellio e, felice, cominciò a raccontare di quando la mamma gli narrava che gli angeli e i santi ti vengono vicino e ti portano la Parola di Dio, senti come il suono di un campanellino d’argento vicino all’orecchio … Gli altri due sembravano infastiditi da queste parole e invitarono Giovanni a stare in silenzio.

Assorto nei suoi pensieri, Giovanni camminava e continuava a domandarsi come mai il Maestro li stava conducendo in cima e soprattutto perché aveva scelto solo loro tre lasciando gli altri discepoli in città. Solitamente, quando questo accadeva, era perché stava per succedere qualcosa di veramente importante e così iniziò a discutere con Pietro e Giacomo.

Insieme si ricordarono dei miracoli che Gesù aveva fatto davanti a loro ma anche le parole che il Maestro aveva pronunciato la settimana precedente, quando aveva detto che, una volta giunti a Gerusalemme i capi, i sommi sacerdoti e gli altri lo avrebbero preso a sberle, gli avrebbero sputato addosso e lo avrebbero ucciso; ma che il terzo giorno sarebbe uscito fuori dalla morte pieno di vita.

La salita al monte Tabor non durò più di un’ora, i tre discepoli sentivano più il peso di quelle strane parole, che non il peso della fatica del cammino ma in cuor loro sapevano che dovevano stare accanto al loro Maestro.

Intanto, si domandavano perché il Maestro aveva detto quelle cose sul suo futuro, sulla sofferenza che gli stava venendo incontro, sul disprezzo dei capi del loro popolo a Gerusalemme. E che cosa andava a fare sulla cima disabitata del monte. Forse lassù si sarebbe sentito più vicino al Cielo e a Dio!!

All’improvviso, si accorsero che Gesù si era fermato in ginocchio, sui sassi, in preghiera.

Era già sera quando arrivarono sulla cima e mentre Gesù pregava, i tre discepoli contemplarono la bellezza del tramonto. Giovanni si mise a pregare lodando il Signore del cielo e della terra per i colori, il silenzio, la luce …

Apparve infatti una strana luce che inondò Gesù durante la preghiera. I discepoli, meravigliati, cominciarono a domandarsi che cosa stesse succedendo: era la preghiera che lo accendeva così? E i suoi vestiti sembrava che avessero preso fuoco ma non bruciavano proprio come il roveto ardente di Mosè.

Un rombo in lontananza, ridestò Giacomo dai suoi pensieri. Sembrava che stesse arrivando un temporale ma tutt’intorno era sereno. Giacomo incredulo chiese a Giovanni e a Pietro se anche loro avessero sentito il tuono ma gli risposero che avevano sentito una voce calda e profonda provenire dalla terra e non un tuono.

Poi uno scampanellio attirò la loro attenzione verso Gesù che improvvisamente non era più solo ma stava parlando con due uomini misteriosi immersi in una nube incandescente di luce.

Scoppiò un temporale … un temporale di sola luce, senza pioggia e poi, all’improvviso, tutto sparì.

Mentre camminavano dietro a Gesù, iniziarono a parlare di ciò che avevano visto e sentito.

Quella sera, avvenne qualcosa che i tre discepoli non avrebbero mai più dimenticato. Giunta ormai la notte, Gesù riprese il sentiero per la valle e i tre discepoli lo seguirono.

Pietro sosteneva di aver sentito una voce e non un tuono. La voce era la voce del Cielo, di Dio che parlava con il maestro e diceva “Tu sei il mio figlio amato. Sono fiero di te”. Giacomo invece oltre ad avere sentito i tuoni forti non si era accorto che in quella luce ci fossero centinaia di colori e che la rendevano viva come l’amore.

Giovanni infine sosteneva di aver sentito la musica mentre Gesù parlava con Mosè ed Elia, i due uomini misteriosi, e che Gesù conversando con loro spiegava come sarebbe uscito da questa vita e sarebbe entrato nell’altra vita aprendo un passaggio attraverso il Grande mare della morte per arrivare nel Grande Giardino.

Alla fine, ognuno di loro aveva vissuto in maniera diversa ciò che era accaduto sul monte Tabor ma dentro di sé aveva il cuore che scoppiava di gioia. Si sentivano ancora più fortunati e grati: il loro Maestro ancora una volta aveva mostrato loro la potenza buona che portava dentro di sé. Chi era quindi il Maestro?

Era questa la domanda che, anche quella volta, era venuta su dal cuore di Pietro, Giacomo e Giovanni. Una domanda fatta di meraviglia, fierezza e desiderio di camminare dietro di lui … Non sapevano che cosa sarebbe accaduto a Gerusalemme, ma quello che era accaduto quella sera li spingeva a seguire il loro Maestro …

Se desideri scaricare il file con il testo narrativo,clicca qui sotto

Testo narrativo riscritto da Ileana Bruccoleri (da una drammatizzazione contenuta nel materiale online della Diocesi di Milano - Con Te! Discepoli) Voce narrante : Ileana BruccoleriIllustrazioni : Con Te! Discepoli - Itl libri - Diocesi di Milano e Prof. ssa Barbara Seganfreddo Montaggio a cura di Consuelo M. Brach del Prever