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VITA E POETICA

CESARE PAVESE

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Primi anni della sua vita

  • Cesare Pavese nasce il 9 settembre 1908 a Santo Stefano Belbo, in Piemonte.
  • Cresce tra le colline delle Langhe, un ambiente che influenzerà molti dei suoi scritti.
  • La precoce perdita del padre segna profondamente la sua infanzia.
  • Sviluppa un forte interesse per la scrittura e il pensiero intellettuale, che lo accompagnerà per tutta la vita.

Il successo letterario e il suicidio (1945-1950)

La guerra e la crisi esistenziale (Seconda Guerra Mondiale)

Gli anni della svolta letteraria (Fine Anni '30 - Inizio anni '40)

Il conflitto con il fascismo e il confino a Brancaleone Calabro (1935-1936)

Formazione e scoperta letteraria (Anni '30)

Linea del tempo

  • Natura
  • Identità
  • Alienazione
  • Morte
  • Infanzia
  • Mito
  • Terra d'origine
  • Solitudine

La poetica di Cesare Pavese ruota attorno a temi come la solitudine, il rapporto con la terra d'origine e la ricerca di un'identità perduta. Il suo sguardo si rivolge spesso all'infanzia e al mondo contadino, visti come un paradiso perduto. La morte è un'altra presenza costante nelle sue opere, spesso intrecciata al tema del ritorno alle origini. La sua scrittura, caratterizzata da un linguaggio semplice e diretto, si fa portavoce di un'intera generazione alla ricerca di un senso in un mondo segnato dalle guerre e dalle ideologie.

Poetica

Vede il mare ancor buio e la macchia di fuocoa cui l'uomo, per fare qualcosa, si scalda; vede, e cade dal sonno tra le fosche montagne dov'è un letto di neve. La lentezza dell'ora è spietata, per chi non aspetta più nulla. Val la pena che il sole si levi dal mare e la lunga giornata cominci? Domani tornerà l'alba tiepida con la diafana luce e sarà come ieri e mai nulla accadrà. L'uomo solo vorrebbe soltanto dormire. Quando l'ultima stella si spegne nel cielo, l'uomo adagio prepara la pipa e l'accende.

Lo steddazzu

L'uomo solo si leva che il mare è ancor buio e le stelle vacillano. Un tepore di fiato sale su dalla riva, dov'è il letto del mare, e addolcisce il respiro. Quest'è l'ora in cui nulla può accadere. Perfino la pipa tra i denti pende spenta. Notturno è il sommesso sciacquio. L'uomo solo ha già acceso un gran fuoco di rami e lo guarda arrossare il terreno. Anche il mare tra non molto sarà come il fuoco, avvampante. Non c'è cosa più amara che l'alba di un giorno in cui nulla accadrà. Non c'è cosa più amara che l'inutilità. Pende stanca nel cielo una stella verdognola, sorpresa dall'alba.

Poesia

Temi principaliSolitudine e alienazione: Il protagonista è profondamente solo, e la scena che lo circonda riflette questo isolamento. Non ci sono altri esseri umani, solo il mare e il fuoco che si accende temporaneamente. Ripetitività e inutilità: L’idea di un giorno che si ripete uguale al precedente accentua il sentimento di inutilità che pervade la poesia. Pavese sembra suggerire che, senza scopo o cambiamento, la vita si riduce a una serie di gesti meccanici privi di valore. Natura come specchio dell’interiorità: La natura, il mare, e il cielo buio diventano uno specchio dell’anima dell’uomo, bloccata in una sorta di immobilità che rispecchia il suo tormento interiore.

Lo steddazzu

Poesia

ANALISI
Lo steddazzu

L'uomo solo si leva che il mare è ancor buio e le stelle vacillano. Un tepore di fiato sale su dalla riva, dov'è il letto del mare, e addolcisce il respiro. Quest'è l'ora in cui nulla può accadere. Perfino la pipa tra i denti pende spenta. Notturno è il sommesso sciacquio. L'uomo solo ha già acceso un gran fuoco di rami e lo guarda arrossare il terreno. Anche il mare tra non molto sarà come il fuoco, avvampante. Non c'è cosa più amara che l'alba di un giorno in cui nulla accadrà. Non c'è cosa più amara che l'inutilità. Pende stanca nel cielo una stella verdognola, sorpresa dall'alba.

Poesia

L'uomo è descritto in uno stato di solitudine

L'uomo solo si leva che il mare è ancor buio e le stelle vacillano. Un tepore di fiato sale su dalla riva, dov'è il letto del mare, e addolcisce il respiro. Quest'è l'ora in cui nulla può accadere. Perfino la pipa tra i denti pende spenta. Notturno è il sommesso sciacquio. L'uomo solo ha già acceso un gran fuoco di rami e lo guarda arrossare il terreno. Anche il mare tra non molto sarà come il fuoco, avvampante. Non c'è cosa più amara che l'alba di un giorno in cui nulla accadrà. Non c'è cosa più amara che l'inutilità. Pende stanca nel cielo una stella verdognola, sorpresa dall'alba.

ANALISI
Lo steddazzu

Poesia

L'uomo è descritto in uno stato di solitudine

L'uomo solo si leva che il mare è ancor buio e le stelle vacillano. Un tepore di fiato sale su dalla riva, dov'è il letto del mare, e addolcisce il respiro. Quest'è l'ora in cui nulla può accadere. Perfino la pipa tra i denti pende spenta. Notturno è il sommesso sciacquio. L'uomo solo ha già acceso un gran fuoco di rami e lo guarda arrossare il terreno. Anche il mare tra non molto sarà come il fuoco, avvampante. Non c'è cosa più amara che l'alba di un giorno in cui nulla accadrà. Non c'è cosa più amara che l'inutilità. Pende stanca nel cielo una stella verdognola, sorpresa dall'alba.

L’oscurità e il silenzio della scena suggeriscono una sospensione del tempo

ANALISI
Lo steddazzu

Poesia

Questo un’assenza di vitalità e di attività, come se tutto fosse fermo e sospeso nell’attesa

L'uomo è descritto in uno stato di solitudine

L'uomo solo si leva che il mare è ancor buio e le stelle vacillano. Un tepore di fiato sale su dalla riva, dov'è il letto del mare, e addolcisce il respiro. Quest'è l'ora in cui nulla può accadere. Perfino la pipa tra i denti pende spenta. Notturno è il sommesso sciacquio. L'uomo solo ha già acceso un gran fuoco di rami e lo guarda arrossare il terreno. Anche il mare tra non molto sarà come il fuoco, avvampante. Non c'è cosa più amara che l'alba di un giorno in cui nulla accadrà. Non c'è cosa più amara che l'inutilità. Pende stanca nel cielo una stella verdognola, sorpresa dall'alba.

L’oscurità e il silenzio della scena suggeriscono una sospensione del tempo

ANALISI
Lo steddazzu

Poesia

(del mare) Crea un sottofondo monotono, accentuando il senso di isolamento

Questo un’assenza di vitalità e di attività, come se tutto fosse fermo e sospeso nell’attesa

L'uomo è descritto in uno stato di solitudine

L'uomo solo si leva che il mare è ancor buio e le stelle vacillano. Un tepore di fiato sale su dalla riva, dov'è il letto del mare, e addolcisce il respiro. Quest'è l'ora in cui nulla può accadere. Perfino la pipa tra i denti pende spenta. Notturno è il sommesso sciacquio. L'uomo solo ha già acceso un gran fuoco di rami e lo guarda arrossare il terreno. Anche il mare tra non molto sarà come il fuoco, avvampante. Non c'è cosa più amara che l'alba di un giorno in cui nulla accadrà. Non c'è cosa più amara che l'inutilità. Pende stanca nel cielo una stella verdognola, sorpresa dall'alba.

L’oscurità e il silenzio della scena suggeriscono una sospensione del tempo

ANALISI
Lo steddazzu

Poesia

Il gesto di accendere un fuoco simboleggia l’unico atto volontario dell’uomo, un tentativo di portare un po’ di calore e luce nel buio. Pavese sottolinea come anche il mare, col sorgere del sole, diventerà “avvampante”, richiamando l’idea di un’energia in attesa, che però non trova uno sbocco significativo.

L'uomo solo si leva che il mare è ancor buio e le stelle vacillano. Un tepore di fiato sale su dalla riva, dov'è il letto del mare, e addolcisce il respiro. Quest'è l'ora in cui nulla può accadere. Perfino la pipa tra i denti pende spenta. Notturno è il sommesso sciacquio. L'uomo solo ha già acceso un gran fuoco di rami e lo guarda arrossare il terreno. Anche il mare tra non molto sarà come il fuoco, avvampante. Non c'è cosa più amara che l'alba di un giorno in cui nulla accadrà. Non c'è cosa più amara che l'inutilità. Pende stanca nel cielo una stella verdognola, sorpresa dall'alba.

ANALISI
Lo steddazzu

Poesia

L’alba, simbolo di un nuovo inizio, non porta nulla di nuovo o di diverso

Il gesto di accendere un fuoco simboleggia l’unico atto volontario dell’uomo, un tentativo di portare un po’ di calore e luce nel buio. Pavese sottolinea come anche il mare, col sorgere del sole, diventerà “avvampante”, richiamando l’idea di un’energia in attesa, che però non trova uno sbocco significativo.

L'uomo solo si leva che il mare è ancor buio e le stelle vacillano. Un tepore di fiato sale su dalla riva, dov'è il letto del mare, e addolcisce il respiro. Quest'è l'ora in cui nulla può accadere. Perfino la pipa tra i denti pende spenta. Notturno è il sommesso sciacquio. L'uomo solo ha già acceso un gran fuoco di rami e lo guarda arrossare il terreno. Anche il mare tra non molto sarà come il fuoco, avvampante. Non c'è cosa più amara che l'alba di un giorno in cui nulla accadrà. Non c'è cosa più amara che l'inutilità. Pende stanca nel cielo una stella verdognola, sorpresa dall'alba.

ANALISI
Lo steddazzu

Poesia

Vede il mare ancor buio e la macchia di fuocoa cui l'uomo, per fare qualcosa, si scalda; vede, e cade dal sonno tra le fosche montagne dov'è un letto di neve. La lentezza dell'ora è spietata, per chi non aspetta più nulla. Val la pena che il sole si levi dal mare e la lunga giornata cominci? Domani tornerà l'alba tiepida con la diafana luce e sarà come ieri e mai nulla accadrà. L'uomo solo vorrebbe soltanto dormire. Quando l'ultima stella si spegne nel cielo, l'uomo adagio prepara la pipa e l'accende.

ANALISI
Lo steddazzu

Poesia

Vede il mare ancor buio e la macchia di fuocoa cui l'uomo, per fare qualcosa, si scalda; vede, e cade dal sonno tra le fosche montagne dov'è un letto di neve. La lentezza dell'ora è spietata, per chi non aspetta più nulla. Val la pena che il sole si levi dal mare e la lunga giornata cominci? Domani tornerà l'alba tiepida con la diafana luce e sarà come ieri e mai nulla accadrà. L'uomo solo vorrebbe soltanto dormire. Quando l'ultima stella si spegne nel cielo, l'uomo adagio prepara la pipa e l'accende.

La “macchia di fuoco” è l’unico elemento di calore, ma è un calore provvisorio e privo di significato, accesso solo “per fare qualcosa"

ANALISI
Lo steddazzu

Poesia

La descrizione delle “fosche montagne” e del “letto di neve” aggiunge un tono ancora più freddo e spoglio alla scena, rappresentando metaforicamente il senso di morte interiore dell'autore

Vede il mare ancor buio e la macchia di fuocoa cui l'uomo, per fare qualcosa, si scalda; vede, e cade dal sonno tra le fosche montagne dov'è un letto di neve. La lentezza dell'ora è spietata, per chi non aspetta più nulla. Val la pena che il sole si levi dal mare e la lunga giornata cominci? Domani tornerà l'alba tiepida con la diafana luce e sarà come ieri e mai nulla accadrà. L'uomo solo vorrebbe soltanto dormire. Quando l'ultima stella si spegne nel cielo, l'uomo adagio prepara la pipa e l'accende.

La “macchia di fuoco” è l’unico elemento di calore, ma è un calore provvisorio e privo di significato, accesso solo “per fare qualcosa"

ANALISI
Lo steddazzu

Poesia

La “diafana luce” è pallida e inefficace, lontana da qualunque vitalità

Vede il mare ancor buio e la macchia di fuocoa cui l'uomo, per fare qualcosa, si scalda; vede, e cade dal sonno tra le fosche montagne dov'è un letto di neve. La lentezza dell'ora è spietata, per chi non aspetta più nulla. Val la pena che il sole si levi dal mare e la lunga giornata cominci? Domani tornerà l'alba tiepida con la diafana luce e sarà come ieri e mai nulla accadrà. L'uomo solo vorrebbe soltanto dormire. Quando l'ultima stella si spegne nel cielo, l'uomo adagio prepara la pipa e l'accende.

ANALISI
Lo steddazzu

Poesia

Vede il mare ancor buio e la macchia di fuocoa cui l'uomo, per fare qualcosa, si scalda; vede, e cade dal sonno tra le fosche montagne dov'è un letto di neve. La lentezza dell'ora è spietata, per chi non aspetta più nulla. Val la pena che il sole si levi dal mare e la lunga giornata cominci? Domani tornerà l'alba tiepida con la diafana luce e sarà come ieri e mai nulla accadrà. L'uomo solo vorrebbe soltanto dormire. Quando l'ultima stella si spegne nel cielo, l'uomo adagio prepara la pipa e l'accende.

La “diafana luce” è pallida e inefficace, lontana da qualunque vitalità

Il giorno in arrivo appare già come una copia identica di quello passato, e l’idea di un domani “come ieri” trasmette un’immagine ciclica e soffocante della vita.

ANALISI
Lo steddazzu

Poesia

La chiusa della poesia è segnata dal desiderio di “soltanto dormire” come se il sonno fosse l’unica via di fuga da un’esistenza vissuta senza scopo

Vede il mare ancor buio e la macchia di fuocoa cui l'uomo, per fare qualcosa, si scalda; vede, e cade dal sonno tra le fosche montagne dov'è un letto di neve. La lentezza dell'ora è spietata, per chi non aspetta più nulla. Val la pena che il sole si levi dal mare e la lunga giornata cominci? Domani tornerà l'alba tiepida con la diafana luce e sarà come ieri e mai nulla accadrà. L'uomo solo vorrebbe soltanto dormire. Quando l'ultima stella si spegne nel cielo, l'uomo adagio prepara la pipa e l'accende.

ANALISI
Lo steddazzu

Poesia

In questo contesto, la pipa diventa un simbolo della quotidianità vuota che l’uomo porta avanti in modo automatico.

Un gesto che richiama un’azione abitudinaria e priva di entusiasmo

La chiusa della poesia è segnata dal desiderio di “soltanto dormire” come se il sonno fosse l’unica via di fuga da un’esistenza vissuta senza scopo

Vede il mare ancor buio e la macchia di fuocoa cui l'uomo, per fare qualcosa, si scalda; vede, e cade dal sonno tra le fosche montagne dov'è un letto di neve. La lentezza dell'ora è spietata, per chi non aspetta più nulla. Val la pena che il sole si levi dal mare e la lunga giornata cominci? Domani tornerà l'alba tiepida con la diafana luce e sarà come ieri e mai nulla accadrà. L'uomo solo vorrebbe soltanto dormire. Quando l'ultima stella si spegne nel cielo, l'uomo adagio prepara la pipa e l'accende.

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Lo steddazzu

Poesia

Il successo letterario e il suicidio

(1945-1950)

La fine della guerra segna una nuova fase nella vita di Pavese. Il successo letterario lo consacra come uno degli scrittori più importanti della sua generazione. Con opere come "La bella estate", vincitrice del prestigioso Premio Strega, raggiunge l'apice della sua fama. Tuttavia, il riconoscimento pubblico non riesce a colmare il vuoto interiore che lo tormenta. Perseguitato da un profondo senso di solitudine e disillusione, si toglie la vita il 27 agosto 1950.

(1935-1936)
Il Conflitto con il Fascismo e il Confino a Brancaleone Calabro

A causa del suo coinvolgimento con ambienti antifascisti, Pavese viene arrestato e condannato al confino a Brancaleone Calabro, in Calabria. Questa esperienza di isolamento lo segna profondamente e rappresenta una svolta, ed è qui, nel 1935, scrive la sua poesia "Lo steddazzu" dalla raccolta "Lavorare stanca".

Formazione e scoperta Letteraria

(Anni '30)

Durante i suoi studi universitari a Torino, Pavese sviluppa una profonda passione per la letteratura americana, traducendo autori come Melville e Hemingway. Questa fase è cruciale per la costruzione della sua identità intellettuale e segna l’inizio di una produzione letteraria influenzata dal pensiero e dallo stile narrativo straniero, che arricchirà anche la letteratura italiana.

Con 'Paesi tuoi' e le opere successive, Pavese si afferma come una voce originale e inconfondibile nel panorama letterario italiano. La sua scrittura, caratterizzata da una prosa essenziale e incisiva, Lo scrittore piemontese esplora le profondità dell'animo umano, svelando le fragilità e le contraddizioni che lo abitano.

Gli Anni della Svolta Letteraria

(Fine Anni '30 - Inizio Anni '40)
Seconda Guerra Mondiale
La Guerra e la Crisi Esistenziale

La Seconda Guerra Mondiale segna una profonda cesura nella vita di Cesare Pavese. Il conflitto, con la sua violenza e la sua assurdità, getta lo scrittore in una crisi esistenziale senza precedenti. L'angoscia, la solitudine e il senso di smarrimento lo pervadono, alimentando un'incessante riflessione sulla morte e sul significato dell'esistenza. Il diario diventa il suo rifugio, cercando risposte invano in un mondo sconvolto dalla guerra.

Le colline delle Langhe

Le colline delle Langhe, situate in Piemonte tra le province di Cuneo e Asti, sono famose per i loro paesaggi pittoreschi fatti di vigneti, borghi antichi e castelli medievali. Questo territorio, patrimonio dell'UNESCO, è noto per la produzione di vini pregiati, oltre che per le nocciole e i tartufi. Le Langhe hanno ispirato numerosi scrittori e artisti, tra cui Cesare Pavese.