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Giulia Pambianco

Created on November 4, 2024

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Giulia Pambianco

Lo sviluppo cognitivo

lo sviluppo cognitivo riguarda la formazione e l'evoluzione dalla nascita all'età adulta, delle funzioni mentali relative alla capacità di pensare, di conoscere e di rappresentare la realtà .

Che cos'è lo sviluppo cognitivo ?

Gli autori dello sviluppo cognitivo

01. Piaget

02. Vygotskij

03. Bruner

04. Goleman

operazioni formali
operazioni concrete
pre-operatorio
senso motorio

Per piaget lo sviluppo cognitivo. È un continuo evolversi delle funzioni e degli schemi mentali per adattarsi all'ambiente circostante. L'essere umano costruisce attivamente la propria conoscenza, modificando funzioni cognitive per far fronte alle pressioni dell'ambiente. Questo processo, secondo piaget, è possibile grazie all'equilibrio tra l'assimilazione e l'accomodamento. Nel processo di assimilazione, il soggetto in magazzino elementi della realtà esterna nelle proprie strutture interne. Nel processo di accomodamento, modifica le proprie strutture interne per adattarle alle caratteristiche della realtà esterna.A differenza dei processi di assimilazione e di accomodamento. Le funzioni cognitive sono invece strutture variabili, perché si modificano con lo sviluppo organizzandosi in successione, seguendo vere e proprie fasi chiamate in stadi di sviluppo. Piaget ha individuato quattro principali stadi di sviluppo

01. Piaget

Per Vygotskij lo sviluppo cognitivo avviene attraverso l'interiorizzazione di mediatori simbolici della propria cultura durante le interazioni sociali. Per questo motivo il linguaggio è alla base dello sviluppo del pensiero e l'adulto svolge un ruolo chiave nello sviluppo cognitivo del bambino, guidandolo da ciò che sa fare da solo a ciò che non è ancora in grado di fare(zona di sviluppo prossimale)

02. Vygotskij

Jerome Bruner Cognitivista, rappresentante della psicologia culturale, fonda insieme a Vjgotskij una teoria dell'istituzione, ossia il rapporto che c'è tra processi mentali e apprendimento, intorno agli anni 50 60, Bruner studia come si sviluppano i processi di pensiero e scopre che, i bambini organizzano attivamente i contenuti dall'esperienza attraverso strutture mentali che si categorizzano in tre modi, esecutiva, iconica e simbolica. Esso ordino l'esperienza durante i primi sei anni di vita, Jerome Bruner dimostra come l'apprendimento preverbale, cioè nella prima infanzia, si basa sul coordinamento in relazione tra bambino e adulto, il bambino apprende grazie a un processo di costruzione sociale, conoscenza e competenza, ad esempio nel gioco del cucù, cui i bambini imparano ad alternarsi con l'adulto in un dialogo non verbale. I bambini sono competenti, quindi sul piano razionale. Per Bruner il curricolo deve essere a spirale, cioè deve utilizzare di volta in volta le forme della rappresentazione. Le categorie mentali sono le strutture della mente utili per riprodurre strategie e conoscere la realtà. Le strategie cognitive aiutano il bambino a comprendere il mondo reale. Inoltre, Bruner Fonda il pensiero narrativo, cioè uno dei metodi di pensiero, con quegli esseri umani organizzano e gestiscono la conoscenza, esso conferisce senso e significato alle proprie esperienze e consente di ripensare ad esse in un contesto socioculturale. L'influenza culturale si concretizza grazie alle relazioni sociali che il bambino stabilisce. Tutto ciò si realizza attraverso: modelling, cioè l'insegnante svolge il compito e l'alunno osserva. Coaching, cioè l'allievo viene sostituito dall'insegnante. Scaffolding c'è l'allievo viene sostenuto dall'adulto. Fading, cioè l'insegnante favorisce suggerimenti. Esso consegue che l'educazione non deve trasmettere conoscenze, ma facilitare l'esperienza. Inoltre, Bruner individua diversi stili di attaccamento;

03. Bruner
04. Goleman

Per Goleman l'emotività è data proprio da mente e cuore che nelle decisioni devono lavorare insieme e collaborare. Goleman stesso coniò il termine nel 1995 di intelligenza emotiva per indicare la capacità di conoscere e modulare i propri stati d'animo. Goleman ha individuato 5 caratteristiche base dell'intelligenza emotiva, consapevolezza di sé, cioè riconoscere le proprie emozioni dominio di sé, cioè controllare e orientare le proprie emozioni abilità sociale, cioè sapersi relazionare con gli altri motivazione, cioè persistere attivamente un comportamento diretto a uno scopo empatia, sapersi immedesimare negli altri L'educazione emotiva è fondamentale per una buona crescita del bambino; infatti, l’intelligenza emotiva per Goleman è la capacità di conoscere e modulare gli Stati d'animo ed emozioni affinché non costituiscano un ostacolo ma una guida per realizzare i propri obiettivi di vita.

senso motorio: da 0 a 2 anni Gli schemi mentali tipici di questo stadio sono riconducibili all'intelligenza motoria; infatti, il bambino si sviluppa e si adatta all'ambiente. Attraverso gli schemi di azione. All'interno dello stadio senza motore Piaget identifica sei sottostadi: sottostadio dell'esercizio dei riflessi, da 0 a 1 mese, il neonato approccio all'ambiente tramite riflessi. reazioni circolari primarie, da 1 a 4 mesi, il bambino collega tra loro i riflessi, creando un'abitudine. Queste azioni ripetitive sono chiamate reazioni circolari primarie. Se un oggetto o una persona non è presente, per il bambino non esiste questo momento è definito egocentrismo radicale. Reazioni circolari secondarie, da 4 a 8 mesi, Il bambino prova curiosità per l'ambiente circostante e applica schemi di azione acquisite e li ripete. Questi sono chiamati reazioni circolari secondarie. Applicazione degli schemi a situazioni nuove, da 8 a 12 mesi, Il bambino comincia ad applicare schemi di azioni a situazioni nuove per raggiungere degli scopi. Reazioni circolari terziarie, da 12 a 18 mesi, il bambino ha modifica i suoi schemi di azione. Le reazioni modificabili e orientate alla scoperta dell'ambiente esterno, vengono definite reazioni circolari terziarie. Rappresentazione dell'oggetto permanente, da 18 a 24 mesi, il bambino interiorizza le azioni che acquisito, comincia ad avere una rappresentazione mentale, capisce che gli oggetti rimangono nel vuoto dove si trovano, anche se non li vede, acquisisce quindi la permanenza dell'oggetto.

Stadio pre operatorio, va dai 2 ai 7 anni, si cominciano ad usare un linguaggio e quindi a fare ricorso a schemi verbali. In questa fase è importante il gioco simbolico, ovvero l'utilizzo di un oggetto per svolgere funzioni immaginarie. In questa fase si realizza l'imitazione differita, cioè il bambino riproduce un evento o una situazione che ha visto in precedenza. Per il bambino la realtà viene concepita secondo quello che piace, definisce egocentrismo intellettuale, cioè il bambino non pensa che le altre persone possano vivere in realtà diverse dalla sua. E la sua realtà corrisponde alla realtà oggettiva e non esistono punti di vista. Infine, nello Stato preoperatorio, il pensiero del bambino è ancora intuitivo e i suoi schemi mentali sono rigidi e irreversibili.

Stadio delle operazioni concrete ,va dai 7 ai 12 anni. Le operazioni diventano coordinate e reversibili, sebbene restino ad un livello di ragionamento concreto, quindi non astratto. Piaget parla dunque di operazioni concrete. Il bambino ha acquisito la consapevolezza della reversibilità delle azioni, acquisito la nozione della conservazione, essa svolgere compiti di seriazione e di classificazione.

Stadio operazioni formali , dai 12 anni in poi il pensiero diventa astratto e di tipo ipotetico e deduttivo grazie al quale i ragazzi sono in grado di compiere ragionamenti logici e giungere a conclusioni. Anche su situazioni astratte o immaginate, è questo il periodo in cui si cominciano a padroneggiare le operazioni formali, grazie a cui i ragazzi proiettano su sé stessi un futuro, immaginando scenari ideali ed esprimono la loro personalità. In questa fase l'adolescente è caratterizzato da un egocentrismo metafisico.

Attaccamento sicuro quando si interagisce positivamente. Il bambino si percepisce come una figura degna di amore e di affetto, il mondo è un posto accogliente in cui esprimere i propri sentimenti.

Attaccamento insicuro evitante, quando si manifestano freddi e distaccati nei confronti del bambino, esso si sente una figura non degna e pensa che il mondo sia un posto inospitale e freddo

Insicuro ambivalente, in presenza della madre, si aggrappa ma allo stesso tempo la respinge. Quando la madre non c'è esprime dolore e quando la madre ritorna stenta ad avvicinarsi, arrabbiato, la madre è incapace di sintonizzarsi con gli stati affettivi del bambino ed esso non crede di meritare stima. Tutto gli sembra imprevedibile.

attaccamento disorganizzato, è collegato ad una forma di disgregazione emotiva, cioè i bambini sono confusi e mettono in atto comportamenti strani come dondolandosi o rimanere immobili, si sviluppa con genitori aggressivi che, mentre accudiscono il bambino, reagiscono con rabbia e paura, il bambino sviluppa una percezione della realtà disadattata e disgregata.