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Giuseppe Raiano; Moti

giupo665

Created on November 3, 2024

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Transcript

I moti studiati dalla cinematica

IL MOTO CIRCOLARE UNIFORME

Cinematica

Moto circolare uniforme

Quando parliamo di moto circolare uniforme, è fondamentale considerare velocità ed accellerazione non più come scalari, ma come vettori. Il moto circolare uniforme avviene quando un punto materiale si muove attorno ad una circonferenza (traiettoria). Inoltre esso si dice uniforme in quanto il modulo della velocità vettoriale istantanea è costante. Definiamo periodo la durata di un giro intero della traiettoria durante il moto rettilineo uniforme, mentre la frequenza è il numero di giri compiuti al secondo.

Il LANCIO VERTICALE VERSO L'ALTO

Cinematica

Lancio verticale verso l'alto

Il lancio verticale verso l'alto è un moto rettilineo uniformemente decellerato caratterizzato da 2 fattori. La velocità iniziale è positiva, in quanto il corpo si muove nel verso dell'asse. L'accellerazione di gravità è negativa: durante la salita, quando dovrebbe essere positiva, la velocità diminuisce; quest'ultima aumenta nella discesa, quando l'accellerazione è negativa. Quindi, considerando un caso ideale e la posizione iniziale nulla: v=v0-gt e s=v0t-1/2gt2. Inoltre, il moto compiuto durante la salita e la discesa è simmetrico: la discesa dura quanto la salita, quindi il tempo di volo è il doppio del tempo di salita; quando si raggiunge l'altezza massima, il moto si inverte e la velocità istantanea è nulla; la velocità di ritorno è l'opposto della velocità iniziale.

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Il LANCIO VERTICALE VERSO IL BASSO

Cinematica

Lancio verticale verso l'alto

Il lancio verticale verso il basso (o caduta libera) è un moto rettilineo uniformemente accellerato caratterizzato dato dalla forza gravitazionale: il corpo viene lasciato cadere nel vuoto. La caduta libera può essere studiata dalla sola dalla cinematica, considerando il fenomeno senza le forze esterne che lo causano. Se consideriamo la spinta iniziale nulla, allora noteremo come: la velocità è uguale all'accellerazione gravitazionale moltiplicata per il tempo; la distanza percorsa è uguale al prodotto tra la velocità e l'intervallo di tempo impiegato.

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Giuseppe Raiano 2G

GRAZIE PER LA VISIONE