PRESENTAZIONE SU POMPEI
Sofia Borsotto
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POMPEI
PRESENTAZIONE DI BORSOTTO SOFIA
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- Monumenti ed edifici principali: 15. Il foro 16. I templi principali 17. Case e ville: Domus e Villa dei Misteri 18. I teatri e l'anfiteatro 19. Le terme - QUIZ TIME!
INDICE:
- Introduzione a Pompei - Storia di Pompei: 1. Fondazione e sviluppo della società 2. L'eruzione del Vesuvio e la distruzione di Pompei 3. Riscoperta e scavi archeologici - La vita quotidiana a Pompei: 4. Società e cultura 5. La vita quotidiana e la cultura 6. Religione e credenze 7. Commercio ed economia - L'arte a Pompei: 8. Pittura parietale e stili pompeiani 9. Mosaici 10. Scultura e rilievi 11. Architettura urbanistica - I temi dell'Arte Pompeiana: 12. Iconografia mitologica 13. Rappresentazioni della natura e del paesaggio 14. Scene di vita quotidiana I
Pompei è una delle città antiche più affascinanti e meglio conservate al mondo, grazie all'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., che ne ha preservato le testimonianze. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce una varietà di opere d'arte e strutture che rivelano dettagli preziosi sulla vita e la cultura della città romana. Pompei è un sito straordinario per l'arte romana, con i suoi affreschi, mosaici e sculture che ci offrono molte informazioni sulla società e sulle espressioni artistiche di quasi duemila anni fa.
INTRODUZIONE A POMPEI
Pompei, città antica situata in Campania, vicino al Golfo di Napoli, fu fondata probabilmente nel VII-VI secolo a.C. Sebbene le sue origini precise siano ancora incerte, la maggior parte degli studiosi ritiene che la città sia stata fondata dagli Osci, un popolo italico della zona. Successivamente, Pompei fu influenzata da diverse civiltà che la dominarono, tra cui gli Etruschi e i Greci, prima di essere conquistata dai Romani.
1. Fondazione e sviluppo della società
STORIA DI POMPEI:
Per tutta la notte e la mattinata successiva, la cenere e i lapilli continuarono a ricadere su Pompei, accumulandosi sulle case e rendendo l’aria irrespirabile. Molti abitanti cercarono di scappare, ma altri rimasero sperando che la tempesta di cenere si placasse. Intanto, gli edifici iniziavano a cedere sotto il peso dei depositi vulcanici.
La fase esplosiva dell'eruzione iniziò il 24 ottobre nel pomeriggio, quando una colonna di gas, ceneri e pietre pomice fu espulsa dal vulcano e si alzò per diversi chilometri sopra la montagna. Questo fenomeno creò un "pino vulcanico", una colonna alta e larga visibile a grande distanza. A raccontare in dettaglio l'evento fu Plinio il Giovane, un giovane testimone oculare che scrisse due lettere a Tacito, descrivendo l'eruzione che sarebbe stata poi definita "pliniana" in suo onore.
L'eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei avvenne nell'anno 79 d.C., precisamente il 24 e il 25 ottobre, sebbene la datazione tradizionale indicasse il 24 agosto. Questo evento catastrofico seppellì non solo Pompei, ma anche altre città vicine come Ercolano, Oplontis e Stabia, conservandole sotto una coltre di cenere, lapilli e fango per quasi duemila anni.
2. L'eruzione del Vesuvio e la distruzione di Pompei
Quando l'eruzione terminò, Pompei era sepolta sotto circa 6 metri di materiali vulcanici. Questa copertura di cenere e lapilli creò un ambiente anaerobico, che impedì la decomposizione degli edifici, degli oggetti e persino dei corpi degli abitanti. Nei secoli successivi, il luogo fu dimenticato e le città romane vennero ricoperte dalla vegetazione.
La fase finale dell’eruzione, più devastante, fu segnata da flussi piroclastici: nubi di gas, cenere e detriti incandescenti che scesero a gran velocità dal Vesuvio e avvolsero Pompei. Questi flussi, con temperature superiori ai 300-400 °C, colpirono la città uccidendo istantaneamente chi vi si trovava ancora, soffocando e bruciando tutto al loro passaggio.
Pompei, insieme a Ercolano, è oggi uno dei siti archeologici più importanti e visitati al mondo.
L'eruzione del Vesuvio ha preservato Pompei come una "istantanea" della vita romana del I secolo d.C., offrendo informazioni dettagliate sulla vita quotidiana, l'architettura, l'arte e la società dell'epoca.
Fu solo nel XVI secolo che Pompei fu riscoperta casualmente durante dei lavori di scavo, ma gli scavi sistematici iniziarono solo nel XVIII secolo sotto il regno di Carlo di Borbone. Gli archeologi trovarono case, strade, templi e botteghe in un eccezionale stato di conservazione, insieme ai famosi calchi in gesso degli abitanti, realizzati riempiendo le cavità lasciate dai corpi disintegrati nella cenere.
3. riscoperta e scavi archeologici
La vita sociale ruotava attorno a luoghi pubblici come il foro, un’ampia piazza centrale che ospitava edifici amministrativi, religiosi e commerciali, dove i pompeiani si incontravano per affari, politica e celebrazioni.
La società pompeiana era stratificata, riflettendo le gerarchie tipiche delle città romane. Al vertice c'erano i patrizi, le famiglie ricche e influenti che spesso possedevano vaste proprietà e godevano di privilegi politici. A loro si affiancavano i cittadini liberi, i quali avevano diritti politici e potevano partecipare alla vita pubblica, anche se il loro status variava a seconda del censo e della fama personale. Alla base della piramide sociale c'erano gli schiavi, che non avevano diritti civili e lavoravano come servi domestici o manodopera nelle aziende agricole e nelle botteghe.
4. Società e cultura
LA VITA QUOTIDIANA A POMPEI
Era comune anche assistere a danze e spettacoli musicali, talvolta con accompagnamento di strumenti come la cetra e il flauto.
Il teatro e l'anfiteatro erano luoghi di grande importanza culturale. Qui si svolgevano spettacoli teatrali, commedie e tragedie ispirate alla cultura greca, così come combattimenti di gladiatori, che riscuotevano un grande interesse tra la popolazione.
A Pompei, la cultura era ricca di influenze greche, etrusche e romane, che si riflettevano nell'architettura, nell'arte e nei costumi. Le case dei cittadini benestanti erano decorate con affreschi colorati e mosaici, molti dei quali rappresentavano scene mitologiche, paesaggi naturali o episodi della vita quotidiana. Un esempio emblematico sono le immagini del Larario, il piccolo altare domestico dedicato ai Lari e ai Penati, divinità protettrici della casa.
5. La vita quotidiana e la cultura
Oltre al culto ufficiale, esisteva una dimensione privata della religiosità. Molte case pompeiane contenevano santuari domestici, dove gli abitanti rendevano omaggio agli dei protettori della famiglia. Vi era anche un certo interesse per i culti misterici, come quelli legati alla dea egizia Iside, il cui tempio a Pompei rappresenta uno degli esempi più suggestivi di sincretismo religioso.
La religione a Pompei era un elemento centrale della vita pubblica e privata. I pompeiani praticavano un politeismo e veneravano un vasto pantheon di divinità, con templi dedicati a Giove, Venere e Apollo. Venere, in particolare, era la protettrice della città, e il suo culto era uno dei più seguiti.
6. Religione e credenze
I graffiti ritrovati sui muri di Pompei mostrano anche la vivacità della politica e delle rivalità locali: molti di questi sono infatti veri e propri manifesti elettorali che promuovevano i candidati alle cariche pubbliche.
In città si potevano trovare numerose officine artigianali e laboratori, specializzati in ceramica, tessitura, lavorazione dei metalli e produzione di pane.
Pompei era un importante snodo commerciale e agricolo, favorito dalla posizione strategica vicino al Golfo di Napoli. La città era nota per i suoi prodotti agricoli, in particolare il vino e l'olio, che venivano esportati in tutto l'impero. Le botteghe e le taverne disseminate lungo le vie principali, come la celebre Via dell’Abbondanza, erano sempre animate da attività frenetiche e rappresentano una testimonianza tangibile della vitalità economica della città.
7. Commercio ed economia
Grazie all’eruzione del Vesuvio che ha preservato molti edifici e case, possiamo ammirare splendidi affreschi che decoravano le pareti interne delle dimore pompeiane, dalle case delle élite a quelle dei cittadini comuni. La pittura parietale pompeiana si divide tradizionalmente in quattro stili principali, definiti dagli studiosi come stili pompeiani, ognuno dei quali riflette una fase evolutiva nell'estetica e nella tecnica. Nella foto possiamo osservare un celebre affresco situato nella Villa dei Misteri a Pompei.
8. Pittura parietale e stili pompeiani
L'ARTE A POMPEI
Il Primo Stile, detto anche Stile a incrostazione, risale al II secolo a.C. ed è caratterizzato dall’imitazione di blocchi marmorei e pannelli di pietra, simili alle decorazioni murarie tipiche della Grecia ellenistica. In questo stile, le pareti venivano dipinte con colori vivaci e rifinite con rilievi di stucco per simulare le lastre di marmo di diverse tonalità, creando un effetto di solidità e imponenza. Questo stile è più geometrico e severo rispetto a quelli successivi, e tende a dare una struttura architettonica alla parete. Un esempio notevole di Primo Stile si trova nella Casa del Fauno a Pompei, dove gli artisti hanno sapientemente usato stucco e colori per simulare la presenza di marmi pregiati.
Primo stile (Stile a inctrostazione)
Il Secondo Stile, sviluppatosi intorno al I secolo a.C., introduce un elemento di illusione prospettica, cercando di "sfondare" visivamente la parete e creare l'illusione di uno spazio tridimensionale. Le decorazioni non si limitano più a imitare materiali costosi, ma includono elementi architettonici come colonne, archi e balaustre che sembrano proiettarsi all'interno della stanza. Scene mitologiche, paesaggi e giardini si aprono dietro queste strutture, dando l’impressione di trovarsi davanti a un ampio paesaggio o a una vista su giardini lussureggianti. Questo stile è particolarmente evidente nella Villa dei Misteri, dove gli affreschi con scene dionisiache e figure a grandezza naturale avvolgono lo spettatore, dando un forte senso di profondità e drammaticità.
Secondo stile (Stile architettonico)
Il Terzo Stile, o Stile ornato, inizia a diffondersi intorno al 20 a.C. Durante questo periodo, l’illusione prospettica viene abbandonata in favore di una decorazione più delicata e bidimensionale. Le pareti sono spesso dipinte con colori scuri, come il rosso pompeiano, il nero e il giallo ocra, e sono suddivise in pannelli ornati da motivi eleganti, sottili elementi architettonici e figure isolate. Invece di scene affollate, troviamo piccole figure centrali, miniature di paesaggi, elementi mitologici o motivi ispirati all’Egitto, in linea con il gusto estetico dell'epoca. La Casa di Livia a Roma, benché non a Pompei, è un eccellente esempio di questo stile, che ha influenzato anche gli affreschi pompeiani con decorazioni dettagliate e atmosfere più intime.
Terzo stile (Stile ornato o Egittizzante)
Qui, gli artisti sfruttano ogni superficie per esprimere un gusto decorativo sontuoso, alternando immagini figurative e motivi decorativi complessi.
Il Quarto Stile, che emerge intorno alla metà del I secolo d.C., poco prima dell’eruzione, combina elementi del Secondo e del Terzo Stile in una sintesi estremamente complessa e decorativa. L’architettura dipinta torna ad assumere forme più elaborate, ma non sempre coerenti con la realtà: si tratta spesso di strutture fantastiche, quasi impossibili, con prospettive volutamente irrealistiche. Gli affreschi del Quarto Stile sono pieni di colori vivaci e dettagli intricati, con scenografie teatrali, figure mitologiche, nature morte e scene di vita quotidiana. Esempi straordinari si trovano nella Casa dei Vetti, dove le pareti mostrano una ricchezza decorativa che tende a esaltare il lusso e la raffinatezza, dando un senso di opulenza barocca.
Quarto Stile (Stile illusionistico o fantastico)
Gli affreschi pompeiani venivano realizzati con la tecnica del fresco, in cui i pigmenti venivano applicati su intonaco ancora umido, permettendo ai colori di legarsi saldamente alla parete. L’arte parietale non aveva solo una funzione estetica: comunicava lo status e la cultura del proprietario della casa e spesso rappresentava scene mitologiche, simboli di protezione e temi che riflettevano le credenze religiose. Ogni stanza della casa poteva avere un diverso schema decorativo a seconda della sua funzione: le stanze di ricevimento erano riccamente ornate, mentre quelle di servizio erano spesso decorate con motivi più semplici.
Tecnica e funzione degli affreschi
Alcuni mosaici, come quelli con motivi di pesci e animali marini, ornano le terme e le fontane, evocando l'acqua e creando giochi di riflessi.
I mosaici non solo decoravano, ma anche riflettevano il rango sociale dei proprietari, con i motivi più complessi e raffinati riservati alle stanze di rappresentanza, come l'atrio o il triclinio (sala da pranzo).
I mosaici a Pompei sono un'altra importante testimonianza dell'arte romana, utilizzati per decorare sia le pavimentazioni sia, talvolta, le pareti delle abitazioni più prestigiose. Realizzati con minuscole tessere di marmo, vetro e pietra colorata, questi mosaici rappresentano scene mitologiche, battaglie, nature morte e motivi geometrici o floreali. Tra i mosaici più celebri c'è quello della "Battaglia di Isso" nella Casa del Fauno, che raffigura Alessandro Magno in una scena di battaglia epica contro il re persiano Dario.
9. I mosaici
I rilievi, spesso scolpiti su sarcofagi o su decorazioni murali, rappresentavano scene mitologiche, processioni sacre o immagini simboliche. Alcuni rilievi ritrovati nel Foro o nei templi raffigurano invece scene di vita pubblica e cerimoniale, enfatizzando il valore della religione e della comunità.
Le sculture e i rilievi a Pompei arricchivano sia gli edifici pubblici sia le case private, fungendo da simboli di prestigio e di devozione religiosa. Realizzate in marmo, bronzo e pietra locale, le sculture pompeiane comprendevano statue di divinità, ritratti di personaggi illustri, e figure decorative per giardini e fontane. Tra le opere più comuni nelle dimore private vi erano piccoli bronzi e statuette di divinità domestiche, come i Lari, a protezione della famiglia.
10. Scultura e rilievi
Oltre alle abitazioni private, Pompei possiede edifici pubblici importanti, come le terme, il teatro, l’anfiteatro e i templi, ciascuno dei quali risponde a esigenze funzionali e rappresentative della società romana.
Le abitazioni pompeiane, come le domus patrizie, sono caratterizzate da atri e peristili, che offrono luce e ventilazione agli ambienti interni, mentre le case dei cittadini più ricchi sfoggiano decorazioni elaborate come affreschi e mosaici.
L'architettura e l'urbanistica di Pompei riflettono l'influenza di diverse culture e un’organizzazione attenta e funzionale. La città, progettata secondo uno schema a scacchiera, presenta strade principali (cardo e decumano) che si intersecano perpendicolarmente, creando isolati (insulae) che ospitano abitazioni, negozi e spazi pubblici.
11. Architettura e ubranistica
L'iconografia mitologica a Pompei era realizzata attraverso tecniche artistiche come affreschi e mosaici, con uno stile che variava dal realismo dettagliato al simbolismo più astratto. Gli artisti pompeiani utilizzavano colori vivaci e dettagli precisi per rendere le scene vivide e coinvolgenti, e le composizioni spesso riflettevano una narrazione dinamica, invitando gli spettatori a immergersi nella mitologia.
Le rappresentazioni mitologiche avevano diverse funzioni: Simboliche: Servivano a comunicare valori culturali e morali, come la bellezza, la giustizia e la prosperità, attraverso l’adorazione degli dei. Decorative: Arricchivano gli spazi pubblici e privati, creando un ambiente visivamente stimolante e culturalmente significativo. Religiose: Spesso i luoghi di culto presentavano raffigurazioni degli dei per invocare protezione e favori, sottolineando l'importanza della religione nella vita quotidiana.
L'iconografia mitologica a Pompei è ricca e variegata, riflettendo la profonda influenza della mitologia greca e romana sulla cultura e sulla vita quotidiana degli antichi pompeiani. La mitologia era frequentemente rappresentata in affreschi, mosaici e sculture, decorando le abitazioni, i templi e i luoghi pubblici della città.
12. Iconografia mitologica
I TEMI DELL'ARTE POMPEIANA
Un altro elemento comune era la rappresentazione dettagliata di singoli elementi naturali, come alberi, frutti, uccelli e pesci. Le nature morte, soprattutto nei mosaici, celebravano la varietà e la bellezza della flora e della fauna locali: pesci, frutti e fiori venivano raffigurati con colori brillanti e dettagli realistici, esprimendo un gusto per l'abbondanza e l’estetica naturale.
Questi paesaggi erano idealizzati e avevano una funzione sia decorativa che simbolica, suggerendo armonia, abbondanza e protezione divina.
Gli artisti pompeiani decoravano le pareti di case e ville con affreschi raffiguranti giardini lussureggianti, scene di caccia, e paesaggi idealizzati, creando veri e propri "spazi verdi" interni che ampliavano visivamente gli ambienti e creavano atmosfere suggestive. In molte domus, soprattutto nelle case patrizie, erano presenti affreschi che riproducevano giardini idilliaci, con alberi, fiori, uccelli e fontane, a volte con dettagli incredibilmente realistici. Questi affreschi, noti come horti picti, rappresentavano una continuazione pittorica dei giardini reali presenti nelle case. Spesso i paesaggi pompeiani integravano elementi mitologici, raffigurando scenari idilliaci popolati da ninfe, satiri e divinità legate alla natura, come Dionisio e Pan.
13. Rappresentazioni della natura e del paesaggio
Gli affreschi pompeiani rivelano anche la passione degli abitanti per il teatro e le gare sportive. Vi sono rappresentazioni di attori con maschere teatrali, spettacoli di mimi e scene di combattimento tra gladiatori.
Molte taverne e locande esponevano affreschi con scene di consumo del vino, e talvolta immagini di danzatori e musicisti. Queste decorazioni sottolineavano l'importanza del commercio e del piacere conviviale nella cultura romana.
Le case pompeiane erano riccamente decorate con affreschi che raffiguravano scene familiari e momenti di vita domestica. Spesso, questi dipinti non erano solo decorativi ma servivano anche a illustrare l'importanza della famiglia e delle virtù romane.I temi rappresentavano attività come il banchetto, la preparazione del cibo, la cura dei bambini e scene di intimità domestica. Questi dipinti erano realizzati con colori vividi e dettagli raffinati, e in molti casi mostravano anche il lusso della vita dei patrizi pompeiani.
14. Scene di vita quotidiana
Il foro di Pompei era il cuore politico, religioso e commerciale della città, un’ampia piazza circondata da edifici pubblici e templi. Qui si svolgevano le principali attività della vita cittadina, come il commercio, la giustizia e le celebrazioni religiose. Il foro era anche un luogo di incontro per i cittadini e un simbolo del potere e dell’organizzazione romana.
15. Il foro
Monumenti ed edifici principali
Tempio di Apollo: Uno dei più antichi di Pompei, dedicato ad Apollo, dio della musica, della profezia e della medicina. Si trovava sul lato ovest del foro e ospitava statue votive e altari per i sacrifici. Tempio di Giove: Situato al centro del foro, era dedicato alla triade capitolina (Giove, Giunone e Minerva), le divinità protettrici di Roma. Il tempio dominava la piazza e simboleggiava il legame della città con Roma. Tempio di Vespasiano: Serviva come santuario imperiale e simboleggiava il culto dell'imperatore, importante in tutta la società romana. Edificio di Eumachia: Anche se non un tempio, era uno spazio religioso e commerciale dedicato alla sacerdotessa Eumachia, evidenziando il ruolo delle donne nell’ambito religioso e pubblico.
16. I templi principali:
La Villa dei Misteri, situata appena fuori Pompei, è una delle ville più famose e ben conservate. Questa residenza rurale combinava funzionalità agricole con lusso residenziale. È celebre per i suoi magnifici affreschi, in particolare la Sala dei Misteri, che ospita un ciclo pittorico unico e misterioso che raffigura un rito d'iniziazione, probabilmente legato al culto di Dioniso (Bacco). Questi affreschi offrono una rara visione dei riti misterici e del simbolismo religioso dell’epoca.
Le domus erano case cittadine di famiglie benestanti e spesso seguivano un modello standard, con stanze disposte attorno a un atrio centrale, che fungeva da spazio di rappresentanza. Avevano anche un peristilio, un giardino interno circondato da colonne, riservato ai momenti di relax e agli incontri sociali. Le domus pompeiane erano decorate con affreschi vivaci e mosaici, raffiguranti scene mitologiche, paesaggi e dettagli di vita quotidiana.
17. Case e ville: Domus e villa dei Misteri
L’anfiteatro di Pompei, costruito intorno al 70 a.C., è uno dei più antichi e meglio conservati del mondo romano, e poteva accogliere circa 20.000 persone. Qui si svolgevano combattimenti tra gladiatori e altre forme di spettacolo pubblico, eventi molto seguiti e appassionanti per i cittadini.
Pompei aveva due teatri principali: Teatro Grande: una struttura ampia a cielo aperto, capace di ospitare circa 5.000 spettatori, destinata a rappresentazioni teatrali, tragedie e commedie. Costruito in stile greco-romano, aveva una cavea (gradinata) semicircolare per migliorare l’acustica, ed era dotato di un’ottima visibilità Odeion (Teatro Piccolo): più intimo e coperto, era utilizzato soprattutto per spettacoli musicali e declamazioni poetiche. La sua acustica era eccellente, rendendolo perfetto per eventi di piccola scala.
A Pompei, i teatri e l’anfiteatro erano luoghi cruciali per l’intrattenimento e la vita sociale.
18. I teatri e l'anfiteatro
Le terme erano più di semplici luoghi per lavarsi; erano un punto d’incontro per chiacchierare, socializzare e concludere affari. L’accesso era economico, quindi le terme erano frequentate da cittadini di ogni ceto.
Ogni complesso termale era ben organizzato, con ambienti separati per uomini e donne e una sequenza tipica di stanze: - Apodyterium (spogliatoio) - Frigidarium (sala per i bagni freddi) - Tepidarium (sala tiepida per preparare il corpo al calore) - Caldarium (sala calda per i bagni caldi) Le terme erano dotate di un sistema di riscaldamento a ipocausto, che scaldava pavimenti e pareti tramite aria calda, un’ingegneria sofisticata per l'epoca.
Le terme a Pompei erano un elemento centrale della vita quotidiana e sociale della città, e testimoniano l’importanza che i Romani attribuivano all'igiene e al benessere. A Pompei vi erano tre complessi principali: le Terme Stabiane, le Terme del Foro, e le Terme Centrali (queste ultime ancora in costruzione al momento dell'eruzione del Vesuvio).