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Created on November 2, 2024

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Transcript

LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPAZIALI

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M.Gallo
S.Sozzi

Index

I numeri dei rifiuti spaziali
Introduzione
Pinze orbitali e stazioni laser

Introduzione

La crescente attività spaziale ha portato ad un aumento significativo dei rifiuti orbitanti, chiamati anche rifiuti spaziali. Questi detriti possono comprendere pezzi di satelliti, razzi esausti e altri oggetti non più funzionanti. La gestione dei rifiuti spaziali è diventata una questione cruciale per garantire la sicurezza delle missioni spaziali e la sostenibilità dell'ambiente orbitale. Oppure, in futuro, potremmo trovarci chiusi sulla Terra, senza possibilità di andare nello spazio.

I numeri dei rifiuti spaziali

L'Angenzia Spaziale Europea (ESA) stima che ci siano circa 34 mila rifiuti spaziali più grandi di 10 cm, mentre quelli di un centimetro o più sono almeno 900 mila. E se scendiamo di un millimetro ce ne sono quasi 130 milioni. In genere, i detriti decelerano un po' alla volta, fino a precipitare di nuovo in atmosfera nel giro di settimane, mesi o anni. Ma ad altitudini elevate, sopra gli 800km, la resistenza della pochissima aria rimasta è cosi bassa che i rifiuti spaziali possono rimanere in orbita anche pre decenni, o addirittura per secoli. Senza provvedimenti, nei prossimi decenni le probabilità di collisioni aumenteranno, e renderanno più difficile mettere in orbita nuovi satelliti o lanciare missioni spaziali. Per questo le agenzie spaziali stanno studiando soluzioni per monitorare e catturare i rifiuti in orbita.

Pinze orbitali e stazioni laser

In Europa l'ESA ha lanciato il programma Clean Space per studiare come rendere le attività più eco-friendly. Hanno definito delle linee guida per ridurre i rifiuti spaziali. Ci sono varie tecnologie che potrebbero contribuire a ridurre il problema: per esempio, dotare ogni megacostellazione di dispositivi con il compito di far rientrare in sicurezza in atmosfera i satelliti che smettono di funzionare. Non tutte le operazioni per controllare i rifiuti spaziali avvengono in orbita: a terra, i frammenti più pericolosi è fondamentale per poter evitare collisioni. Secondo lESA Izaña-1 è un esempio di una nuova serie di infrastrutture che diventeranno necessarie in questa nuova era delle megacostellazioni di satelliti: stazioni che regoleranno il traffico spaziale.