pisciottu nicolò
i giudicati
sardi
Indice
introduzione
gallura
Pag. XX
Pag. XX
calari
arborea
Pag. XX
Pag. XX
Torres/logudoro
La fine
Pag. XX
Pag. XX
introduzione
I Giudicati erano entità statuali indipendenti che ebbero potere in Sardegna fra il IX ed il XV secolo. Erano stati democratici, perché le decisioni non spettavano al “giudice” ma ai rappresentanti del popolo riuniti in un parlamento, la Corona de logu. Erano sovrani perché non riconoscevano nessuno al di sopra di sé, erano superindividuali perché, al contrario della maggior parte degli stati coevi, non erano patrimoniali, ossia di proprietà del sovrano, ma appartenevano al popolo, il quale col giuramento di “bannus-consensus” lo affidava al giudice tramite la Corona de logu (“assemblea dello Stato”), un parlamento deliberativo per le questioni nazionali.
Giudicato di cagliari
calari
Il Giudicato di Cagliari o Calari, che si estendeva sul territorio corrispondente a quello delle odierne province sarde di Cagliari, di Carbonia-Iglesias e d'Ogliastra, aveva come capitale Santa Igia, le cui rovine attualmente si trovano sotto i quartieri occidentali di Cagliari. Fu conosciuto anche con la denominazione di Pluminos, si pensa perché attraversato da diversi fiumi (Flumini Mannu, Cixerri e Flumendosa)[24]. Era il Giudicato che aveva nel suo territorio i Campidani di Cagliari, terre fertili e produttive, ma anche parte del massiccio del Gennargentu e il Sarrabus oltre ad altre ricchezze come le attività minerarie dell'Iglesiente. Si estendeva per 8226 km² confinando prevalentemente con il regno di Arborea ma anche con gli altri due giudicati.
Giudicato di torres/logudoro
Nel nord dell'isola si trovava il Giudicato di Torres, con capitale inizialmente Turris (odierna Porto Torres), poi Ardara e infine Sassari. Il giudicato si estendeva sul territorio corrispondente all'odierna provincia di Sassari ed alle parti più settentrionali delle attuali province di Oristano e Nuoro. Questo regno giudicale, di tradizione (e forse investitura) vicina a quella carolingia negli usi diplomatici e di cancelleria, promosse più di altri l'insediamento degli ordini monastici in particolare nel periodo del giudice Gonario II di Torres - XII secolo - e si scontrò spesso con pisani e genovesi contrapposti dalle mire commerciali sul Logudoro.
Giudicato di gallura
A nord est dell'isola era situato il Giudicato di Gallura, il minore per superficie, abitanti e risorse. Governato da un ramo della famiglia Lacon-Gunale fino al 1207, quando la giovane giudicessa Elena di Gallura (1203-18) sposò il pisano Lamberto Visconti (1207-25). A questi, sopravvissuto alla consorte, succedette il figlio Ubaldo Visconti (1225-38), che non ebbe figli da Adelasia di Torres. Gli subentrò, allora, il cugino Giovanni Visconti (1238-75) che lascerà il piccolo regno al primogenito Nino Visconti, ultimo giudice (1276-96), amico di Dante che lo ricordò nella sua opera.
Giudicato di arborea
l più longevo dei quattro regni fu il giudicato di Arborea, con capitale Tharros e, dal 1076, Oristano. Si estendeva inizialmente sul territorio corrispondente all'odierna provincia di Oristano (eccetto le zone più settentrionali), a quella del Medio Campidano e a gran parte della Barbagia, arrivando fino a Punta La Marmora; a partire dal 1250 il Giudicato inglobò sempre maggiori porzioni degli altri giudicati, ormai estinti, conquistando la Planargia, il Goceano, il Nuorese, l'Iglesiente, il Campidano di Cagliari, fino al quasi totale controllo sull'isola.
La fine dei giudicati
Il regno di Torres terminò nel 1259 quando morì la giudicessa Adelasia, e il territorio fu diviso tra la famiglia Doria di Genova e la famiglia Bas-Serra di Arborea, la città di Sassari si costituì in Comune autonomo. Il Giudicato di Gallura terminò nel 1288 quando l'ultimo giudice fu cacciato dai Pisani.
Pisciottu nicolò
Modulo Didattico Storia
Nicoló Pisciottu
Created on October 31, 2024
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Torres/logudoro
La fine
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I Giudicati erano entità statuali indipendenti che ebbero potere in Sardegna fra il IX ed il XV secolo. Erano stati democratici, perché le decisioni non spettavano al “giudice” ma ai rappresentanti del popolo riuniti in un parlamento, la Corona de logu. Erano sovrani perché non riconoscevano nessuno al di sopra di sé, erano superindividuali perché, al contrario della maggior parte degli stati coevi, non erano patrimoniali, ossia di proprietà del sovrano, ma appartenevano al popolo, il quale col giuramento di “bannus-consensus” lo affidava al giudice tramite la Corona de logu (“assemblea dello Stato”), un parlamento deliberativo per le questioni nazionali.
Giudicato di cagliari
calari
Il Giudicato di Cagliari o Calari, che si estendeva sul territorio corrispondente a quello delle odierne province sarde di Cagliari, di Carbonia-Iglesias e d'Ogliastra, aveva come capitale Santa Igia, le cui rovine attualmente si trovano sotto i quartieri occidentali di Cagliari. Fu conosciuto anche con la denominazione di Pluminos, si pensa perché attraversato da diversi fiumi (Flumini Mannu, Cixerri e Flumendosa)[24]. Era il Giudicato che aveva nel suo territorio i Campidani di Cagliari, terre fertili e produttive, ma anche parte del massiccio del Gennargentu e il Sarrabus oltre ad altre ricchezze come le attività minerarie dell'Iglesiente. Si estendeva per 8226 km² confinando prevalentemente con il regno di Arborea ma anche con gli altri due giudicati.
Giudicato di torres/logudoro
Nel nord dell'isola si trovava il Giudicato di Torres, con capitale inizialmente Turris (odierna Porto Torres), poi Ardara e infine Sassari. Il giudicato si estendeva sul territorio corrispondente all'odierna provincia di Sassari ed alle parti più settentrionali delle attuali province di Oristano e Nuoro. Questo regno giudicale, di tradizione (e forse investitura) vicina a quella carolingia negli usi diplomatici e di cancelleria, promosse più di altri l'insediamento degli ordini monastici in particolare nel periodo del giudice Gonario II di Torres - XII secolo - e si scontrò spesso con pisani e genovesi contrapposti dalle mire commerciali sul Logudoro.
Giudicato di gallura
A nord est dell'isola era situato il Giudicato di Gallura, il minore per superficie, abitanti e risorse. Governato da un ramo della famiglia Lacon-Gunale fino al 1207, quando la giovane giudicessa Elena di Gallura (1203-18) sposò il pisano Lamberto Visconti (1207-25). A questi, sopravvissuto alla consorte, succedette il figlio Ubaldo Visconti (1225-38), che non ebbe figli da Adelasia di Torres. Gli subentrò, allora, il cugino Giovanni Visconti (1238-75) che lascerà il piccolo regno al primogenito Nino Visconti, ultimo giudice (1276-96), amico di Dante che lo ricordò nella sua opera.
Giudicato di arborea
l più longevo dei quattro regni fu il giudicato di Arborea, con capitale Tharros e, dal 1076, Oristano. Si estendeva inizialmente sul territorio corrispondente all'odierna provincia di Oristano (eccetto le zone più settentrionali), a quella del Medio Campidano e a gran parte della Barbagia, arrivando fino a Punta La Marmora; a partire dal 1250 il Giudicato inglobò sempre maggiori porzioni degli altri giudicati, ormai estinti, conquistando la Planargia, il Goceano, il Nuorese, l'Iglesiente, il Campidano di Cagliari, fino al quasi totale controllo sull'isola.
La fine dei giudicati
Il regno di Torres terminò nel 1259 quando morì la giudicessa Adelasia, e il territorio fu diviso tra la famiglia Doria di Genova e la famiglia Bas-Serra di Arborea, la città di Sassari si costituì in Comune autonomo. Il Giudicato di Gallura terminò nel 1288 quando l'ultimo giudice fu cacciato dai Pisani.
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