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Presentazione Ugo Foscol ZACINTO

Vincenzo

Created on October 30, 2024

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Transcript

A ZACINTO, Ugo Foscolo

Nostalgia, esilio e poesia
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Ugo Foscolo (1778-1827)

Poeta, scrittore e patriota italiano nato a Zacinto (oggi Zante, Grecia) e noto per il profondo legame con la sua terra natale, espressa in opere come A Zacinto. Dopo aver trascorso l’infanzia in Grecia, si trasferì in Italia, dove aderì agli ideali rivoluzionari e patriottici. Fu costretto all’esilio a causa delle sue idee politiche e trascorse gli ultimi anni della sua vita in Inghilterra. Tra le sue opere più importanti figurano Ultime lettere di Jacopo Ortis, Dei Sepolcri, e alcuni sonetti che esplorano temi come la nostalgia, l’esilio e l’eternità della poesia.

Il sonetto 'A Zacinto' è un'opera di Ugo Foscolo, composta tra il 1802 e il1803. La poesia esprime il profondo legame del poeta con l'isola natale, Zacinto (oggi Zante), da cui fu costretto a separarsi per sempre."

Analisi del sonetto

Né più mai toccherò le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quelle isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde l'inclito verso di colui che l'acque cantò fatali, ed il diverso esiglio per cui bello di fama e di sventurabacio la sua petrosa Itaca Ulisse. Tu non altro che il canto avrai del figlio, o materna mia terra; a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura.

Sonetto di 14 versi endecasillabi con rime incrociate (ABBA ABBA CDE CDE)Il sonetto è diviso in due parti: le prime due strofe sono unite in un lungo periodo con rimandi mitologici, mentre l'ultima terzina introduce la realtà.

Analisi del sonetto

Né più mai toccherò le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quelle isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde l'inclito verso di colui che l'acque cantò fatali, ed il diverso esiglio per cui bello di fama e di sventura bacio la sua petrosa Itaca Ulisse. Tu non altro che il canto avrai del figlio, o materna mia terra; a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura.

NÉ PIÙ MAI TOCCHERÒ= anastrofe SACRE SPONDE=Ipallage OVE IL MIO CORPO FANCIULLETTO GIACE= Metafora ZACINTO MIA= Anastrofe ONDE DEL GRECO MAR= Enjambement e anastrofe NACQUE VENERE= Anastrofe NON TACQUE= Litote LIMPIDI NUBI= Ossimoro COLUI CHE= Alliterazione L'ACQUE CANTÒ FATALI= Anastrofe e Ipallage IL CANTO AVRAI DEL FIGLIO=Anastrofe e iperbato MATERNA MIA=Apostrofe e anastrofe PRESCRISSE IL FATO=Anastrofe ILLACRIMATA SEPOLTURA= Ipallage

Parafrasi

Né più mai toccherò le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quelle isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde l'inclito verso di colui che l'acque cantò fatali, ed il diverso esiglio per cui bello di fama e di sventurabacio la sua petrosa Itaca Ulisse. Tu non altro che il canto avrai del figlio, o materna mia terra; a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura.

Non toccherò mai più le sacre rive dove nacqui, o mia Zacinto, che tu specchi nelle onde del mar Ionio, dal quale Venere nacque già donna, e rese feconde quelle isole col suo primo sorriso, dalle quali cantò le tue limpide nubi e la tua vegetazione, colui che, cantò i viaggi dal mare voluti dal Fato e l'esilio dal diverso esito, in virtù dei quali, celebre per la fama e per le sue sventure Ulisse infine approdò alla sua pietrosa Itaca. O mia terra materna, tu non avrai altro che questa lirica scritta dal tuo figlio; per noi il destino ha stabilito una sepoltura senza lacrime.

Foscolo e ulisse

Confronto tra due eroi

ULISSE-Eroe Classico: Ritorna all'amata Itaca, completando il viaggio con un lieto fine

FOSCOLO-Eroe Romantico: Costretto a un esilio senza ritorno, non potrà mai più rivedere Zacinto.

Termine diverso: ESIGLIO.

illacrimata sepoltura e la poetica del sepolcro

Il verso finale anticipa un tema caro a Foscolo:"l'importanza del sepolcro come luogo di memoria e affetto". La sepoltura * 'illacrimata'* implica l'assenza di consolazione, poiché morirà lontano dagli affetti.

*L'illacrimata sepoltura è un concetto che si riferisce alla sepoltura dei poeti o degli artisti che, pur essendo morti, continuano a vivere attraverso leloro opere.Foscolo esprime l'idea che la vera immortalità si ottenga tramite le poesie etrenatrici, piuttosto che attraverso il lutto per la morte.