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Caravaggio

Sofia Valenza

Created on October 29, 2024

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Caravaggio: Genio, Follia e Ombre in Luce

Caravaggio

Caravaggio non è stato solo un innovatore artistico, ma anche una figura enigmatica e controversa, tanto da essere definito da molti “maledetto.” Conosciuto per il suo carattere irascibile e le sue frequenti risse, Caravaggio trascorse buona parte della vita in fuga, condannato per omicidio e costretto a spostarsi da una città all'altra in cerca di asilo.

Nato nel 1571, Caravaggio è ricordato come uno dei pionieri del Barocco e come maestro indiscusso del chiaroscuro, la tecnica che gioca con luci e ombre per creare effetti drammatici e realistici.

Chi era?

Caravaggio era conosciuto per il suo carattere irascibile e impulsivo, e le cronache del tempo raccontano di numerose risse e di comportamenti violenti che lo portarono spesso davanti alla legge. Nel 1600, fu arrestato per aver lanciato un piatto di carciofi in faccia a un cameriere in una taverna romana, un episodio che sembra quasi comico, ma che testimonia la sua bassa tolleranza per le provocazioni.

La violenza

Il duello con Tomassoni si concluse con Caravaggio che lo colpì mortalmente all'inguine, provocando un'emorragia fatale. Questo atto lo costrinse a fuggire da Roma, poiché su di lui pendeva una condanna a morte. Iniziò così un periodo di fuga e di esilio che influì pesantemente sulle sue condizioni di vita e sulle sue opere, spostandosi prima a Napoli, poi a Malta e infine in Sicilia.

L’evento più grave e noto della sua vita violenta avvenne nel 1606, quando Caravaggio uccise Ranuccio Tomassoni in una rissa a Roma. Le circostanze esatte dell'omicidio non sono del tutto chiare e gli storici ipotizzano che la rissa sia stata scatenata da motivi legati a debiti di gioco o a una disputa su una donna.

L'omicidio di Ranuccio Tomasoni

Dopo l’omicidio, la violenza continuò a seguirlo anche in esilio. A Napoli fu coinvolto in un’altra rissa, durante la quale fu gravemente ferito e sfigurato al volto. Si ritiene che questa aggressione lo abbia spinto ad accelerare il suo trasferimento a Malta, dove cercò protezione presso i Cavalieri di Malta. Anche a Malta, tuttavia, Caravaggio non riuscì a mantenere un comportamento stabile: nel 1608, fu arrestato e imprigionato dopo aver aggredito un nobile cavaliere, l'ultimo dei numerosi episodi che contribuirono alla sua espulsione dall'ordine e alla sua definitiva fuga verso la Sicilia.

Vita da fuggitivo

Alcuni studiosi ipotizzano che Caravaggio usasse l’arte come valvola di sfogo per le sue tensioni interiori, e la sua ossessione per le scene violente potrebbe rappresentare il suo desiderio di confrontarsi con la morte e la sofferenza. Davide con la testa di Golia, in particolare, è stata interpretata come una rappresentazione di sé stesso, in cui Caravaggio ritrae la propria testa mozzata come Golia, forse in un gesto di pentimento e di riflessione sulle proprie azioni.

Violenza e opere: riflessione o sfogo?

Violenza e opere

CONCLUSIONICaravaggio è stato un uomo complesso, un genio tormentato che non riuscì mai a controllare completamente il proprio temperamento violento. La sua vita di violenza, fughe e pentimenti lo portò a una fine tragica e prematura, ma allo stesso tempo alimentò la sua arte, conferendole un’intensità e una profondità emotiva unica.

Fine

Sofia Valenza 4B scientifico